L'idea di una "storia costituzionale" va a definirsi in queste pagine non in senso giuridicamente formale, ma nella sua materialità, incrociando quell'insieme di elementi della vita in comune degli uomini che ne definiscono l'origine e la destinazione. Filo rosso del pensiero politico e giuridico moderno, il "costituzionalismo" è qui scrutato da una zona di confine: c'è la ricostruzione dei momenti decisivi della modernità (l'affermarsi dei diritti-doveri dell'uomo, il concetto di Stato, le istituzioni...) e delle sue categorie (ideologia, consenso, dottrina, disciplina, legittimazione, costituzione...), ma insieme v'è anche la capacità di leggere i fatti e i modelli proiettandoli nella storia dei loro effetti politico-sociali, vale a dire nella loro capacità di cambiare il mondo. I tentativi di trovare forme di legittimazione del potere, soprattutto ricorrendo allo ius publicum europaeum, scrivono la storia del Novecento occidentale; un fenomeno qui osservato da tre diversi punti prospettici: i soggetti coinvolti nel progetto costituzionale dello Stato moderno; l'idea di politica come servizio; l'apporto della scienza alla svolta moderna. Un intreccio dove i meccanismi di legittimazione del potere, pur variando i soggetti in gioco, si evolvono sino ai nostri giorni, mostrando inaspettate affinità con la loro antica origine.
La matrice di questi "profili" è nei primi lavori di Pierangelo Schiera. Già nel 1970 con la traduzione di Otto Brunner, innovatore degli studi tedeschi dei primi del '900 sulla storia costituzionale di tardo medioevo e prima età moderna, dimostrava di aver preso sul serio la linea di ricerca del suo maestro, Gianfranco Miglio: quell'"unità di svolgimento" alla luce della quale leggere la peculiare storia dello Stato moderno. Una ricerca che, come si mostra in questi scritti, prende forma di paradigma: osservare l'evolversi del pensiero politico-giuridico moderno nell'orizzonte dinamico, "simbiotico", di storia e politica. Gli "svolgimenti", toccati qui per colpi di sonda, sono costellazioni di significati che ruotano attorno alle "funzioni sociali" dalle quali è transitata la storia dell'Occidente: dottrina politica e istituzioni hanno di fatto veicolato l'idea di "bencomune", "costituzionalismo", "disciplinamento". Ove appunto "storia costituzionale" va a definirsi non in senso riduttivamente formale, ma nella sua materialità, incrociando quell'insieme di elementi costitutivi della vita in comune degli uomini che ne definiscono l'origine e la destinazione. Con implicazioni che si fanno sentire sino ad oggi, e verranno messe in gioco nei prossimi volumi: il problema, attualissimo, di potere e legittimità (II) e del ruolo di individuo e modernità (III).