I saggi che qui si riuniscono pongono al centro una tematica geografica: la condizione provinciale, ovvero la dislocazione prospettica e affettiva dello scrittore provinciale (che parta, che rimanga, che vada in giro per il mondo). Di essa, la sicilianità è una fattispecie più estrema, perciò più chiara. Meta dei ritorni, utopia di una comunità tutelare, casa, oppure stazione di partenze, distopia dell'oppressione familiare e paesana, carcere: la provincia brucia come un rimorso o snerva come nostalgia nelle scritture di chi, per diventare scrittore, l'ha lasciata. L'emigrato si porta sempre dietro se stesso, ma a poco a poco accetta una quota di estraneità. Perciò le narrazioni cui questo libro si applica sono soprattutto racconti di spaesamento.