I saggi che David Schindler ha raccolto in questo libro rappresentano una sintesi della sua riflessione antropologica. L’autore si interroga sulla profonda crisi dell’Occidente contemporaneo, evidente in ogni ambito della vita sociale (economico, politico, religioso e culturale), e ne individua la causa principale nel prevalere di un interesse personale egoistico che strumentalizza il prossimo in nome della libertà del singolo, ignorando l’intima chiamata dell’uomo alla comunione e al dono. In tale contesto anche la tecnologia – che secondo il filosofo canadese George Grant è divenuta l’ontologia della nostra epoca – gioca un ruolo determinante poiché ha modificato la nostra concezione di ciò che è bene, favorendo un’idea dell’essere umano priva di profondità e di trascendenza.
Contro questa deriva delle società occidentali, che allontana dalla logica dell’amore propria dell’essere creato, Schindler ricorda l’insegnamento di Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, i quali propongono il ritorno a un diverso modo di pensare basato sui principi della gratuità e della relazionalità.
Lo scontro qui illustrato è in essenza quello tra la cultura della vita e la cultura della morte, che, proponendoci di vivere come se Dio non esistesse, «finisce facilmente per negare o compromettere anche la dignità della persona umana e l’inviolabilità della sua vita» (Evangelium vitae, n. 96).
Nota sull'Autore: David L. Schindler, autore di libri e articoli nel campo della metafisica, dei rapporti fra teologia e cultura e della biotecnologia, insegna teologia fondamentale presso l’Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia di Washington. È co-direttore della rivista «Communio: International Catholic Review» e nel 2002 è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio per i Laici.