Con quindici anni di ricerca sul campo a Las Vegas, l’antropologa Natasha Dow Schüll mostra come il ritmo elettronico delle slot spinga i giocatori in uno stato di trance che loro chiamano “la zona della macchina”. In questa zona le preoccupazioni quotidiane, le pressioni sociali e anche la consapevolezza della propria dimensione fisica scompaio- no. Una volta entrati nella zona, le persone continuano a giocare non per vincere ma per continuare a giocare, il più a lungo possibile.
Se l’obiettivo delle persone è perdersi nel gioco, l’obiettivo dell’industria è massimizzare i profitti. Schüll in questo libro descrive le strategie nascoste negli algoritmi delle macchine, nell’architettura e nell’arredo degli spazi e nella gestione dell’ambiente in cui il gioco si svolge.
“Mollie mi raccontò come era cominciato il suo gioco e come quel gioco aumentasse sempre più la propria intensità. Iniziò tutto negli anni Ottanta, poco dopo il suo trasloco a Las Vegas con il suo terzo marito. Fu lui a insegnarle a giocare ai video poker, su una macchinetta palmare in miniatura. ‘Rimasi incatenata a quella macchina bizzarra. In seguito sarei passata a quelle reali’. [...] La sua spesa aumentava di pari passo con le giocate, arrivò al punto di spendere il suo intero stipendio in soli due giorni.”
— Intervista a Mollie, giocatrice d’azzardo