In queste pagine Luca Serianni affronta alcuni nodi fondamentali della storia della lingua italiana tra Sette e Novecento, dal rapporto con la grande tradizione letteraria trecentesca alle impressioni dei viaggiatori stranieri che hanno percorso il nostro paese tra Sette e Ottocento, che offrono indizi sufficienti per "retrodatare" l'italiano come lingua parlata. Allo stesso modo, la rilettura dei libretti d'opera da Verdi a Puccini permette di approfondire i sottili apporti che corrono tra la lingua e la musica al momento del massimo fulgore del melodramma. Con i saggi dedicati alla poesia neoclassica, ad Alfonso Varano e a Pirandello vengono esemplificate le possibilità di confronto intertestuale offerte dalle tecnologie elettroniche.