"È andata così" dice il titolo dell’ultimo romanzo di Meir Shalev, narratore israeliano dalla straordinaria vena poetica e ironica al tempo stesso. Se le sue storie sono sempre un po’ sospese fra verità e fantasia, fra passato reale e libertà dell’immaginazione, questa volta non c’è equivoco di sorta. Shalev ci racconta la storia della sua famiglia, che è stata, negli anni venti del secolo scorso, tra i fondatori di Nahalal, un villaggio agricolo nel nord d’Israele. Quasi il simbolo stesso del ritorno del popolo ebraico alla terra, intesa come ideale di riscatto storico ma anche come suolo, da coltivare con le mani e con il cuore. Shalev è infatti uno scrittore profondamente “campestre”: anche nei suoi romanzi più cittadini si sente il profumo della terra.
Qui il personaggio centrale è la nonna, che è maniaca della pulizia. La sua ossessione, affrontata con affetto e sarcasmo in ugual misura, innesca i ricordi. Shalev torna a Nahalal, rievoca l’amore dei suoi genitori, le gioie e i dolori della propria famiglia. Lo fa con il consueto, straordinario garbo letterario, creando situazioni sempre in bilico fra il verosimile e l’impossibile. Che però qui ci dice essere tutto frutto della realtà, della vita vissuta.
"Per i piccoli lettori italiani che oggi incontrano queste storie narrate da un grande scrittore e illustrate dalla matita di Lele, per questi piccoli e speriamo anche grandi lettori, le storie della Bibbia non sono né roba da scuola né roba da sinagoga (o da chiesa). Sono ormai per la gran maggioranza dei nostri figli (e di noi stessi) un oggetto sconosciuto. Peccato, perché senza conoscere questo libro è difficile guardare un quadro, leggere un testo classico, affrontare con sincerità il nostro comune passato, alla radice della nostra civiltà. Le storie della Bibbia sono bellissime. Sono di tutti noi ed è proprio un peccato non conoscerle." (Elena Loewenthal). Età di lettura: da 6 anni.