La cultura, con l'avvento del cinema e via via degli altri mass media, è divenuta, si suole dire con formule abusate persino nel parlare comune, una "cultura dello spettacolo" o una "cultura dell'immagine", come se l'una espressione fosse sinonimo dell'altra. L'intercambiabilità della parola "immagine" con la parola "spettacolo" trova un riscontro sintomatico anche e soprattutto nella riflessione sulla teoria e l'estetica dedicate al cinema e ai più diversi linguaggi massmediatici. Ed è riscontro sintomatico, perché indica un'indissociabilità ormai ontologica tra i concetti sottesi alle due parole e perché rende conto dell'instaurarsi di una inedita nozione e di una nuova entità: l'"immagine-spettacolo". È quanto ipotizza, in questo volume, l'autrice che, proseguendo la sua ricerca sui fondamenti teorici ed estetici dello spettacolo cinematografico, rintraccia nel pensiero di Jean Baudrillard sollecitazioni utili per indagare, attraverso numerosi esempi, origini, usi ed effetti dell'"immagine-spettacolo" e della sua pervasività fattasi, come noto, "globale".
Il libro affronta i temi dell'immagine e dello spettacolo nella cultura contemporanea alla luce della riflessione filosofica di Jean Baudrillard, come fondamentale chiave di interpretazione nell'ambito della teoria e dell'estetica cinematografica. Lo studio storicizza e contestualizza i nuclei innovativi del pensiero di Baudrillard che, a partire dall'eredità di Nietzsche, Benjamin, Heidegger, Barthes, Baudelaire e delle avanguardie artistiche, vede la cultura dell'immagine e dello spettacolo sostituirsi al tradizionale ordine di valori e principi e traccia le mappe di questo cambiamento: dalla nascita del simulacro e della seduzione delle apparenze, come si delinea con il divismo cinematografico e il sistema dello spettacolo di massa, all'avvento della realtà virtuale e del reality show. In questo contesto significativo appare il tema del corpo cinematografico dell'attore e fotografico della pubblicità. Il volume analizza i temi del divismo e la recitazione di icone del cinema come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Marilyn Monroe, Cary Grant e il tema del volto nella pubblicità.