«Siamo tutti persone in viaggio. E questo viaggio è la vita. Attraversiamo, uno dopo l’altro, paesi in cui le prospettive e le avventure non si confrontano tra loro, e in cui cambia persino la percezione che abbiamo degli esseri, delle cose, del tempo e dello spazio. Una rivelazione attende chi avanza con il cuore e gli occhi aperti – senza precipitazione e, se gli è possibile, senza rimpianti. Lungo il cammino, dopo essersi visto spogliato di quanto aveva posseduto in passato, eccolo presto, con sua grande sorpresa, ricolmo di altri beni di cui prima non immaginava né l’esistenza né il costo. Impara – e la sua riconoscenza allora non ha limiti – che nulla gli viene tolto nel corso dell’esistenza, senza che non gli venga donata come contropartita un’altra cosa di corrispondente preziosità.»
Nella presente raccolta di conferenze la Singer ci rivela il suo profondo pensare circa la misteriosa realtà della vita: «È il fallimento a darci forma» esclama. «Il successo fa parte del sistema: ci culla, ci fascia, ci gratifica, ci lascia dove siamo. Solo il fallimento ci apre il varco e strappa il velo...». Al di là della disperazione, tutte le imperfezioni dell'esistenza nascondono una potenza rivelante: ci stimolano al grande balzo verso un sovvertimento d'amore e ci conducono sulla soglia di una insospettata liberazione. Un "buon uso delle crisi" può essere apertura di orizzonti nuovi.
"È difficile nel vocìo della nostra "civiltà" che prova orrore per il vuoto e il silenzio ascoltare la breve frase che, da sola, può far vacillare una vita: "Dove corri?"" La brevissima e celebre frase di Silesius, posta a titolo del libro, è forse quella più ignorata, perché tenue, quasi incerta filtra tra le pieghe delle nostre affannate quotidianità. È illusoria, ingannevole, ma appare spesso più sbrigativa la via della fuga. "Dove corri?", ripete nel segreto, nell'intimo la piccola voce. E se provassimo a fermarci o cambiassimo, non potrebbe rivelarsi allora l'inatteso, l'insospettato? Ciò andiamo cercando all'esterno, attende di nascere in noi.
«Voglio parlare d’amore in queste pagine, in tutte queste pagine.
Tutto ciò che sulla terra è stato scritto, detto, sussurrato, urlato, gridato, parla d’amore...
Per dire della forza della passione insediata nel profondo dell’anima, da dove giunge a coinvolgere anche i corpi in vorticose danze d'amore, Christiane Singer fa rivivere la storia di Eloisa, quintessenza dell’amante e mistica. Attraverso questa confessione insieme pagana e spirituale, questa singolare esaltazione del piacere e dell’estasi ci offre un testo di straordinaria intensità, una trasmissione di umanità amorosamente partecipe «passione» appunto «fra cielo e carne»
Il detto giapponese, che dà il titolo al libro, è come una finestra aperta sul mondo: le parole di Christiane Singer hanno il tono libero di una conversazione intima. Profonda, senza mai essere inaccessibile. Ella tocca tematiche che ci riguardano tutti da vicino e che possono dare salute, gioia all'esistenza, o, altrimenti, tristezze infinite. Ci invita a riflettere e a condividere, parlando sul filo di una meditazione luminosa quanto sensibile, il mondo che viviamo, all'incrocio delle nostre emozioni e delle nostre attese.