Quasi tutti gli studiosi e gli archeologi considerano la Bibbia e gli antichi scritti - sumeri, babilonesi, egizi, greci - come allegorie, miti 0 leggende, quasi ignorando il fatto che gli stessi elementi compaiono nei testi di civiltà molto lontane tra loro. Famoso per la sua rara abilità nel leggere e interpretare le antiche tavole sumere, Zecharia Sitchin, alla luce di decenni di studi e di meticolose ricerche sul campo, ha dimostrato che i testi dei nostri antenati sono in realtà attraversati da un filo comune, e sono legati da una narrazione coerente delle vere origini dell'umanità e della civiltà. E ha dunque ribaltato la prospettiva: se non si trattasse di favole ma di resoconti di fatti storici realmente accaduti? L'evento principale, sostenuto da numerose testimonianze, è che in tempi antichissimi la Terra è stata visitata e abitata da extraterrestri, gli Anunnaki. Una civiltà avanzatissima che ha lasciato le abilità necessarie per costruire per esempio i grandi monumenti che ancora oggi ammiriamo, come le Piramidi, senza aver mai capito esattamente come siano stati realizzati. Ricco di materiali inediti, questo libro è un prezioso e indispensabile strumento sia per gli appassionati delle teorie di Sitchin che per i neofiti, che traccia un compendio dei suoi studi, fornendo approfondimenti e inedite chiavi di lettura. E un modo di interpretare la storia libero da vincoli e pregiudizi.
Spinto dal desiderio di comprendere il come e il quando dell'inizio dell'universo, l'essere umano ha sempre cercato di definire la misura dello scorrere del tempo: seguendo i cicli del Sole e della Luna, oltre che la rotazione della Terra, e stabilendo la posizione delle stelle. In questo libro Sitchin esamina le antiche teorie cosmogoniche formulando ipotesi sconvolgenti. Stonehenge, gli Ziggurat mesopotamici,le piramidi egizie e gli altri grandi templi erano forse dei computer per l'atterraggio di ufo? Perché verso il 2100 a.C. Stonehenge fu ricostruita e i suoi monoliti riallineati? Come mai questo avveniva in concomitanza con straordinari eventi a Sumer, in Mesopotamia? Nel corso della storia dell'umanità, gli Anunnaki - gli extraterrestri che gli Antichi chiamavano dei - hanno lasciato tracce indelebili che ci permettono di decifrare il loro messaggio: la consapevolezza del cosmo, che insegnarono alle antiche civiltà e che ne è tutt'oggi l'eredità. Interpretati alla luce della loro conoscenza della natura, del tempo e dei cicli nel cielo, tutti i monumenti "astronomici" come Stonehenge, gli Ziggurat mesopotamici, le piramidi egizie e gli altri grandi templi mediorientali e delle Americhe risultano legati fra di loro.
Aztechi, Toltechi, Olmechi, Inca, Maya: centro e sud America sono un mosaico ininterrotto di reami perduti, di città abbandonate e civiltà scomparse, di rovine che lasciarono senza fiato anche i conquistadores spagnoli. Grandi piramidi a gradoni, intricati bassorilievi, sofisticati calendari astronomici, complessi riti di mummificazione caratterizzano queste antiche culture e sembrano riportarci quasi magicamente nella Mesopotamia e nell'Egitto di migliaia di anni fa. Dietro queste apparenti coincidenze, si cela forse una nuova verità che illumina misteri rimasti fino a oggi irrisolti: una stirpe di esseri straordinari, venuti da un altro mondo e depositari di grandi conoscenze, ha guidato l'evoluzione della civiltà umana.
Molte migliaia di anni fa, l'evoluzione della civiltà umana fu guidata, fin dai suoi primi passi, da una razza di esseri straordinari, venuti da un altro mondo e depositari di conoscenze che noi umani cominciamo solo oggi a comprendere. Testi antichi e resti archeologici avvalorano questa ipotesi. E se lette con occhi diversi, queste fonti aprono una porta verso una nuova interpretazione del sapere e ci rivelano la natura del "codice" grazie al quale la vita intelligente si diffonde nell'universo. Partendo dalla sapienza astronomica dei templi megalitici e dalla distinzione che esisteva nell'antichità tra "fato" e "destino", Sitchin ci svela il meccanismo che è alla base di tutte le profezie, anch'esso legato a quel misterioso codice. E quel codice il segreto che le tradizioni esoteriche di tutte le culture hanno tramandato attraverso i secoli, spesso senza comprenderne il vero significato. È quel codice - che gli antichi rappresentavano con l'immagine di due serpenti intrecciati - il segreto che dà la vita e trasmette l'identità. E quel codice è il DNA.
I testi sacri e i racconti del mito non rivelano solamente una preziosa testimonianza morale. Per Zecharia Sitchin rappresentano la memoria di un sapere tecnologico che riverbera di nuova luce il passato della civiltà umana. In questa ricostruzione molti successi della scienza moderna rappresentano antiche conoscenze perdute. Conoscenze che hanno consentito a popoli da tempo scomparsi di descrivere accuratamente dettagli del nostro sistema solare che noi solo ora stiamo scoprendo grazie all'esplorazione dello spazio siderale. I racconti di Adamo ed Eva, della pioggia di fuoco su Sodoma e Gomorra, di luccicanti messaggeri celesti, narrano in realtà un'altra storia. E fanno di scienza e mito due facce della stessa medaglia.
Secondo l'autore migliaia di anni fa la Terra era un immenso campo di battaglia e i terribili episodi che narra anche la Genesi non sono che la memoria residua di feroci guerre fra le diverse fazioni degli "Anunnaki", esseri giunti da un pianeta lontano. Furono guerre combattute dai loro "schiavi" umani, sino al crollo dello spazioporto del Sinai, distrutto da armi nucleari tattiche utilizzate nel campo di guerra. Oggi le foto dai satelliti mostrano chiaramente le tracce di quelle esplosioni e la zona è coperta di nerissime ceneri laviche. Ma nel Sinai non ci sono mai stati vulcani.
È sera inoltrata, quando Astra si reca al British Museum di Londra per visitare una grande mostra dedicata a Gilgamesh e al mondo mesopotamico. Ha ricevuto un invito, ma non sa esattamente chi glielo abbia inviato ne perché. Al rinfresco, un uomo misterioso la invita a seguirlo. Sarà l'inizio di un lungo viaggio, nel tempo e nello spazio... Mescolando contemporaneità e passato remoto, storia e mito, fatti e fiction, il padre dell'archeologia misterica intreccia il racconto epico di Gilgamesh e del suo compagno Enkidu con le teorie e le prove presentate nel suo monumentale ciclo "Le Cronache Terrestri".
Dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, la storia dell'Uomo è quella di una creatura separata dal suo Creatore, all'eterna ricerca di un nuovo contatto con la propria essenza divina. La Bibbia è il racconto di questo esilio dell'uomo sulla Terra, ma anche dell'incontro, o degli incontri, dell'umano con la divinità. La voce di Dio che parla ad Adamo ed Eva, l'incontro di Mosè sul Monte Sinai, e tutte le altre apparizioni "angeliche" di cui le pagine bibliche sono disseminate, dimostrano che il legame con le stelle non è completamente perduto. Ma di che natura sono esattamente questi incontri e quali verità nascondono? È davvero quella canonica l'unica interpretazione delle parole bibliche? Attraverso un'analisi approfondita della versione ebraica dell'Antico Testamento, Sitchin ci fornisce una diversa chiave di lettura del Libro dei libri. Una lettura che getta l'ombra del dubbio già su una delle prime affermazioni: Dio creò l'uomo a sua immagine. Il testo ebraico usa un plurale, Elohim, che starebbe per a Loro immagine. Ma chi sono questi loro?
Il giardino dell'Eden, il Paradiso terrestre, l'aldilà dei Faraoni, la Fontana della giovinezza; secondo l'autore il mondo è pieno di miti sul dono dell'immortalità, memoria ancestrale di un luogo dal quale si accedeva alle astronavi orbitanti - o addiritura al pianeta di origine - degli extraterrestri che colonizzarono la Terra in epoca anti-diluviana. La ricostruzione delle avventure di quanti, da Gilgamesh a Ponce de Leon, partirono in cerca dell'immortalità.
Se gli antichi Egizi ereditarono il loro sapere dai Sumeri, questi ultimi da chi avevano appreso quelle scienze? La tesi del professor Sitchin è che ciò che chiamiamo mitologia non è creazione fantastica, ma confusa memoria di fatti realmente avvenuti. Come confermano recentissime scoperte, c'e un altro pianeta nel sistema solare, un pianeta con un'orbita ellittica che transita tra Marte e Giove ogni 3.600 anni. I suoi abitanti - i Sumeri li chiamavano Anunnaki, la Bibbia Nefihim - iniziarono a visitare la Terra mezzo milione di anni or sono e le loro gesta possono essere lette nell'Antico Testamento come nel libro di Gilgamesh.