Data di pubblicazione: Ottobre 2006
DISPONIBILE IN 5/6 GIORNI
€ 11,80
Russia, anni Novanta: in un angolo remoto degli Urali un televisore continua a trasmettere immagini di un'altra storia, in cui il comunismo non è mai finito e ancora si celebrano i congressi del Pcus. Il destinatario di queste immagini è Aleksej, un veterano della seconda guerra mondiale, che un ictus ha trasformato in "un articolo difettoso della morte", un essere chiuso senza via d'uscita nel proprio corpo. Decise a conservare "la sostanza dell'epoca", Nina, la moglie, e Marina, la figlioccia, vivono in bilico tra l'ipocrisia e l'arrivismo della nuova Russia, e il sicuro, immobile tempo che ristagna nella camera da letto del veterano. Aleksej diventa cosi il centro di una dimensione in cui il presente non accade e il passato non passa più. Eppure, sembra dire il protagonista dal chiuso della sua prigione, forse la realtà, quella esterna, bisogna alla fine affrontarla come è. Al punto da reclamare anche il proprio diritto alla morte, che avendo lasciato l'opera a metà lo ha reso un immortale per caso. Da una delle più promettenti scrittrici della Russia contemporanea, un'esplorazione del tempo e della morte, una riflessione, condita di gogoliana ironia, sulle contraddizioni della Russia moderna, e una ricerca della sua "autenticità" perduta.
Russia, anni Novanta: in un angolo remoto degli Urali un televisore continua a trasmettere immagini di un'altra storia, in cui il comunismo non è mai finito e ancora si celebrano i congressi del Pcus. Il destinatario di queste immagini è Aleksej, un veterano della seconda guerra mondiale, che un ictus ha trasformato in "un articolo difettoso della morte", un essere chiuso senza via d'uscita nel proprio corpo. Decise a conservare "la sostanza dell'epoca", Nina, la moglie, e Marina, la figlioccia, vivono in bilico tra l'ipocrisia e l'arrivismo della nuova Russia, e il sicuro, immobile tempo che ristagna nella camera da letto del veterano. Aleksej diventa cosi il centro di una dimensione in cui il presente non accade e il passato non passa più. Eppure, sembra dire il protagonista dal chiuso della sua prigione, forse la realtà, quella esterna, bisogna alla fine affrontarla come è. Al punto da reclamare anche il proprio diritto alla morte, che avendo lasciato l'opera a metà lo ha reso un immortale per caso. Da una delle più promettenti scrittrici della Russia contemporanea, un'esplorazione del tempo e della morte, una riflessione, condita di gogoliana ironia, sulle contraddizioni della Russia moderna, e una ricerca della sua "autenticità" perduta.