Le parole di Caravaggio verbalizzate dai documenti giudiziari sono solo la testimonianza di una realtà quasi esclusivamente romana, nella quale si trovava a vivere un giovane spericolato e intraprendente. La Roma del suo tempo, il fitto intreccio di strade la notte dove i ladri la facevano da padroni. Campo Marzio, il quartiere a sud del porto di Ripetta, tra le chiese di Sant'Agostino e San Luigi dei Francesi, la Minerva e il Corso.Roma della Controriforma pullulava infatti di sfaccendati malviventi, ladri e assassini. E quindi per farsi rispettare in un ambiente violento, oltre a girare armati di spada e pugnale bisognava mettere in mostra forza e carattere. Le offese andavano vendicate in modo energico e qualche volta anche a prezzo della vita.
Questo libro fa luce sul soggiorno siciliano di Caravaggio, periodo mai sufficientemente approfondito, nel quale invece il pittore lombardo ha prodotto non poche opere di pittura per committenti privati e quattro grandi pale d'altare destinate a chiese di Siracusa, Messina e Palermo, città nelle quali ha soggiornato. Opere spesso frettolosamente e banalmente descritte sulle basi di evidenze figurative che conducono a fraintendimenti ed a contraddizioni. Eppure le opere siciliane svelano la condizione creativa ideale nella quale si è trovato il pittore, ossia quella di non subire suo malgrado condizionamenti determinanti da parte della committenza. Un periodo cioè dove ha potuto esprimere tutto il valore del suo genio in una assoluta libertà creativa che gli ha consentito di produrre tangibili testimonianze della sua cultura e della sua arte.
Vi è già una proliferazione romanzesca di personaggi femminili che si travestono da uomini spesso per una naturale tendenza sessuale. Queste invece sono biografie di donne che si travestono da uomini solo per ottenere diritti a loro negati proprio in quanto donne o quanto meno perché oggetti di discriminazione da parte della società nella quale hanno vissuto o si sono trovate. Travestimenti che se scoperti, il più delle volte avrebbero comportato pene severissime e spesso addirittura anche una condanna a morte. Donne quindi che coraggiosamente hanno rischiato la vita per godere di un sacrosanto diritto naturale, a loro però negato da consuetudini o leggi discriminatorie, ma che non raramente la loro vicenda costituisce il presupposto per il futuro riconoscimento del diritto a tutte le donne.
Una storia scritta direttamente dai protagonisti. Sessantuno lettere dal passato di notevole valore storico che assumono anche un rilevante valore sociologico perché non sono molte le testimonianze dirette di coloro che emigravano. In un Paese ad alto tasso di analfabetismo come l'Italia del primo Novecento è quasi un miracolo poter leggere donne siciliane che si raccontano ad una nobildonna di Mineo (Catania) la quale ha favorito l'avventura americana loro e dei loro cari. Donne grazie alle quali il Lettore viene direttamente a scoprire le speranze, le condizioni di vita, di lavoro, di relazione, gli amori e il desiderio di restare o di tornare a casa. Poi assieme agli autori, il lettore prima trova i nomi di alcuni di questi protagonisti nei registri di Ellis Island e in seguito ricerca e ritrova alcuni dei loro discendenti che ricevono così, non senza una grande emozione, queste inattese lettere dal passato.