Le comunicazioni si fanno rapide e semplici e le possibilità di essere in- formati e di relazionarsi si moltiplicano. Come orientarsi in questo universo sempre più complesso?
Nel libro l’autore offre una analisi dei singoli fenomeni comunicativi, definendone la tipologia, descrivendone la storia e lo sviluppo; sottolineandone le opportunità, che interpellano educatori, insegnanti e pastori, senza tuttavia tacere i limiti e le minacce.
Accogliere come una grande risorsa, e dunque con atteggiamento positivo, gli strumenti di informazione e relazione che la Rete sviluppa, significa suggerire un approccio in termini educativi che può aiutare a scegliere, selezionare e utilizzare con coraggio e intelligenza.
punti forti
Tema attualissimo, come conferma «testimoni digitali» per i nuovi media, il convegno nazionale CEI che si tiene a Roma (22- 24 aprile 2010);
Sussidio che incrocia uno dei punti dell’emergenza educativa della CEI. Ottimo sussidio informativo formativo in occasione della settimana della comunicazione.
destinatari
Educatori - insegnanti - animatori pastorali - sacerdoti.
autore
Antonio Spadaro, gesuita. Laureato in filosofia, diplomato in Comunicazioni Sociali e dottore di ricerca in Teologia, è rettore della comunità de La Civiltà Cattolica; redattore della Rivista e curatore delle «Conferenze di La Civiltà Cattolica». Professore presso la Pontificia Università Gregoriana, fondatore e presidente della Federazione BombaCarta (Associazioni e gruppi di espressione creativa e riflessione critica); coordinatore del Comitato Scientifico «La sfida e l’esperienza» e direttore della collana di poesia «L’Oblò» delle edizioni Ancora.
La parola poetica brucia ma non si consuma, rivelando una presenza permanente che la abita. Quando la parola è davvero «poetica» - cioè creativa - diviene come un biblico roveto ardente. Quando è letta, diventa attiva nel lettore, comunica la sua potenza espressiva, ma non si disperde, non si infiacchisce nella lettura: è un fuoco che il suo ardore rigenera(M. Luzi). E soprattutto non «divora» il lettore annullandolo, assimilandolo in se stessa. Il fuoco prodotto da selci brucia e consuma in sé. L’esperienza della letteratura invece è generata da un «altro fuoco», che infiamma ma proprio per questo potenzia. Ecco dunque la necessità di scoprire senza selci l’altro fuoco, come afferma un verso di Bartolo Cattafi. La vera esperienza estetica rafforza l’uomo, non lo annienta, come invece fa l’ideologia o la mistificazione. La parola poetica è una invisibile fiamma (O.Sedakova), che resta viva e lascia vivi. Anzi produce i suoi effetti lentamente, modificando nel lettore il suo modo di vedere il mondo, la realtà, la sua stessa vita. Chi di noi, infatti, non è stato influenzato, in un modo o nell’altro, da un personaggio di un romanzo o dal verso di una poesia? Chi non si è sentito «infiammare» da una parola poetica che ha legna da ardere/proprio al centro, legna da ardere intrisa/di resina(R. Carver). Il presente volume costituisce un avvincente percorso esemplare alla ricerca della letteratura che ha vento di fuoco, come scrive Alda Merini, in compagnia di grandi autori della letteratura contemporanea. Nel volume così si susseguono ritratti e figure che dipingono l’uomo come nudo nelle sue tensioni fondamentali, teso com’è tra nostalgia dei miti e scoperta del reale, attesa vigilante e viaggio avventuroso, dramma della vita e desiderio di scoperta, delusa desolazione e fresco stupore.
La letteratura ci supera e ci sorprende, implica l'intelligenza delle cose, la domanda sul senso di ciò che si vive, la meraviglia e il giudizio; scopre mondi e li spalanca davanti al lettore, non importa se in modo realista, o fantastico. Se così non fosse sarebbe vuoto e noia. In questo libro la letteratura è intesa come qualcosa capace di modificare realmente il modo in cui una persona vive la propria vita: un'esperienza decisiva, mai pianificabile o controllabile e soprattutto irreversibile. Raymond Carver, nella sua ultima poesia, si chiedeva: E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? La domanda è tanto elementare quanto decisiva. E esattamente con un interrogativo simile che dovrebbe confrontarsi una seria domanda sull'identità e sul "servizio" della letteratura.
L'interesse di Karol Wojtyla per la poesia risale alla sua prima giovinezza e mai lo abbandonerà. Egli ha lasciato un'opera letteraria composta da varie raccolte poetiche e cinque drammi. Il presente volume rivela la ricchezza dell'espressione poetica wojtyliana, che comprende ballate epiche, intuizioni liriche, prose poetiche; appassionati canti alla patria polacca, assorte meditazioni religiose, sguardi fulminei e affilati sulla creazione, il lavoro, l'animo umano. Il centro pulsante di questa produzione è la "devozione alla parola" intesa come "elemento di natura morale".
La capacità e l'esercizio di ascolto della parola poetica è anche un presupposto per ascoltare la parola di Dio, "alla quale l'uomo si abbandona in umile prontezza, affinché essa gli apra l'udito dello spirito e gli penetri nel cuore". In effetti, Rahner, interrogandosi su come sia possibile per l'uomo d'oggi trovare accesso alla fede cristiana, scopre che una poesia di Baudelaire o un romanzo di Graham Greene possono suscitare nel lettore una personale esperienza religiosa. Tra teologia e arte della parola Rahner, infatti, scopre un'affinità intrinseca. L'essere umano è stato creato e salvato dal Verbo fatto carne, e la letteratura, per il solo fatto di esprimere la realtà umana, dice dunque il mistero di Cristo e l'esperienza che l'uomo ne fa, perfino quando la ignora o la rifiuta.
Raymond Carver (1938-1988) è un grande scrittore americano, qualcuno lo ha definito un 'classico del Novecento'. Da molti è considerato il padre del 'minimalismo', cioè del modo di pensare l'arte dello scrivere in termini di essenzialità espressiva. Le sue opere sono state tradotte in oltre venti lingue. Su di lui sono stati scritti vari saggi e realizzati siti Internet. Carver nei suoi primi scritti si presenta con uno stile asciutto e capace di entrare nella drammaticità del quotidiano per approdare, nei testi successivi e più autentici, a un'apertura alla speranza e alla comunicazione. Ma è nella poesia la radice profonda della sua ispirazione letteraria: uno spaesamento esistenziale, la paura della morte, il bisogno di comunicare in modo sincero, di essere amato e salvato. Il primo capitolo affronta la 'Questione Carver', come è nato il fenomeno dello scrittore, la storia personale alquanto insolita e travagliata. Nel secondo capitolo si analizza la prosa e nel terzo la poesia. Infine, una interessante e documentata Appendice di Tommaso Avati illustra il rapporto tra il mondo del cinema e Carver. Questo volume è il primo saggio monografico in lingua italiana che analizza l'opera di Carver.
Destinatari
Questa collana si rivolge a un vasto pubblico, non necessariamente di credenti, particolarmente interessato a cogliere la presenza del sacro in autori che hanno lasciato un segno nella cultura del nostro tempo. Il presente volume è utile in particolare a tutti coloro che desiderano conoscere uno scrittore che spicca nell'ambiente letterario americano per il suo stile 'precisionista' con cui ha saputo imporsi nel panorama mondiale.
Autore
Antonio Spadaro, nato a Messina nel 1966, è gesuita dal 1988. Laureato in filosofia, diplomato in comunicazioni sociali e dottore di ricerca in teologia, è professore incaricato presso il Centro di comunicazioni sociali (CICS) della Pontificia università gregoriana di Roma. Fa parte della redazione della rivista 'La Civiltà Cattolica', per la quale scrive regolarmente saggi di letteratura, ed è collaboratore di varie altre riviste. Ha pubblicato Tracce profonde (Roma 1993); Radio on (Napoli 1966); Lo sguardo presente (Rimini 1999); Pier Vittorio Tondelli. Attraversare l'attesa (Reggio Emilia 1999) e Laboratorio 'Under 25'. Tondelli e la nuova narrativa italiana (Reggio Emilia 2000). È ideatore e animatore dell'associazione Bombacarta, laboratorio reale e virtuale di scritture creative, della rivista elettronica 'Gasoline' e del gruppo SudCreativo. Tommaso Avati, figlio d'arte, nasce nel 1969 a Bologna. Si laurea a Roma nel 1998 presso la Libera Università Maria Santissima Assunta presentando una tesi sul minimalismo cinematografico e letterario in cui vengono evidenziate immagini e tematiche ricorrenti nella prosa di Raymond Carver e nel cinema di Robert Altman. Nello stesso anno gira negli Stati Uniti un documentario su Carver, visitando i luoghi in cui l'autore visse e intervistando la moglie Tess Gallagher. Attualmente vive e lavora a Roma dove svolge la professione di sceneggiatore e continuando a coltivare un vivo interesse per la letteratura americana.