"Protestante di ascendenze ebraiche e comuniste, insegnante e consigliera comunale, sessantottina e femminista, Francesca Spano, come tutti, non è riassumibile dai suoi pur numerosi scritti, molti dei quali "occasionali". Proprio per questa ragione, che potrebbe apparire diminutiva, i suoi testi stanno invece all'altezza della sua condotta interiore e della sua forma di relazione con il mondo e le persone, che era quella di un organismo elementare noto come spugna. Capace letteralmente di inzupparsi delle altre persone e, a differenze di molti che lì si fermano, a restituire, filtrato, arricchito, rielaborato, il succo di esistenze, affetti, pensieri, visioni. Il lettore e la lettrice di questa raccolta dovranno lasciarsi andare oltre il testo, per cogliere la vibrante e nervosa intelligenza e la pacata e densa affettività che li percorre. E li pregherei di sentirsi il fiato sul collo. Soprattutto quelli che Francesca non l’hanno conosciuta, perché a chi ha avuto questa fortuna ronzano costantemente le orecchie e l’anima".
Claudio Canal