Il latino è una lingua nobile e concisa, ricca e armoniosa, piena di maestà e dignità, chiara e sempre pregna di significati. Con queste parole San Giovanni XXIII nel 1962, all'interno della Costituzione Apostolica "Veterum Sapientia", lodava le proprietà del latino e ne raccomandava la promozione all'interno della Chiesa. I professori del Pontificium Institutum Altioris Latinitatis, preconizzato in quella costituzione, ne ricordano l'attualità, attraverso i brevi saggi che compongono il libro, per mostrare come il latino sia una lingua immortale, incessantemente usata nel corso dei secoli, veicolo di cultura e di fede, strumento di unità tra gli intellettuali di ogni popolo.
Il patrimonio di bellezza della Messa tridentina spiegato attraverso 101 domande e risposte. Prefazione Card. Leo Raymond Burke.
Sono note le non poche difficoltà teoriche e pratiche cui da decenni va incontro la realizzazione dell’autorevole invito rivolto dal Concilio Vaticano II: «Si promuova molto una congrua conoscenza delle lingue della Sacra Scrittura e della Tradizione». A tale desiderio e necessità vuole rispondere Theotókos, questo originale tentativo di introdurre allo studio del greco biblico-patristico facendone cogliere la bellezza e assaporare il gusto. Lo studente percorre un viaggio ideale e avvincente, punteggiato di soste e dialoghi, e quasi senza accorgersene, assimila vocaboli isolati e in contesto, espressioni e intere frasi o proposizioni. Il sussidio ha cura di proporre non solo l’apprendimento dei vocaboli, ma introduce progressivamente lo studente alle regole grammaticali e, dove richiesto o opportuno, alle nozioni fondamentali di sintassi che permettono di progredire nella conoscenza e nella percezione gustosa e gratificante della lingua greca (G. Claudio Bottini, ofm, Preside emerito dello Studium Biblicum Franciscanum – Gerusalemme).
Il recupero del tesoro rappresentato dall'utilizzo del latino nella Tradizione della Chiesa per una nuova evangelizzazione. La Messa Tridentina privilegia un linguaggio, fatto di simboli e soprattutto di parole in una lingua (il latino) riservata a Dio, che coinvolge tutti i sensi dell'uomo, capace di trasmettere la bellezza e la potenza del Sacro. Proprio attraverso una rinnovata cultura della lingua latina, come invocato dal Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, sarà possibile una nuova egangelizzazione, quella Chiesa in uscita" invocata da Papa Francesco che investe i piani dottrinale, spirituale e pastorale. "