Dicembre 1944. Milano è diventata l'ultima roccaforte del fascismo in agonia. Nella città devastata dai bombardamenti, Mussolini gioca una carta disperata: lascia il rifugio sul lago di Garda per parlare ai suoi fedeli convocati al teatro Lirico. Il colpo di teatro gli riesce, ma sarà anche il colpo di coda di un uomo ormai segnato dal destino: Hitler si ucciderà nel bunker di Berlino e Mussolini verrà fucilato a Dongo, nell'aprile del 1945. Ma nelle intenzioni di Giovanni Pesce, comandante dei Gruppi di Azione Patriottica e medaglia d'oro della Resistenza, il duce avrebbe dovuto morire cinque mesi prima, durante la sua permanenza a Milano. Questa è la storia di un attentato mancato, "incorniciata" nel tragico e spietato mondo in cui maturò.
Gigi Speroni approfondisce la personalità di Umberto II sulla base di testimonianze e di un vasto materiale bibliografico. Una biografia che corregge il ritratto del "Re di maggio" e lo restituisce alla verità storica. Umberto non fu una semplice "presenza decorativa" della Casa sabauda, ma un autentico protagonista della storia italiana. La fortuna non gli fu amica: destinato al trono, vide il crollo della Monarchia e, con l'esilio, subì una condanna in contrasto con la Carta dei diritti dell'uomo.
Il 14 luglio 1948, alle ore 11.30, Togliatti cade a pochi metri da Montecitorio, ferito da tre colpi di pistola. Il libro descrive l'attentato a Togliatti, il ritratto dell'attentatore, la degenza ospedaliera della vittima, i disordini di quei giorni e il bilancio politico che se ne trasse. Il momento storico è di grande importanza e consente suggestivi agganci col presente. L'attentato rappresentò la coda avvelenata della contrapposizione frontale e durissima della campagna elettorale dell'aprile del '48, di cui quest'anno ricorre il cinquantenario.