La mente di uno scrittore? È la cartografia dei suoi incontri, nelle pagine dei classici e dei contemporanei e nella vita. Incontri che concorrono, per affinità e differenze, ai lineamenti della scrittura di un autore. Questo libro è la cartografia della mente di Spina: essenziali colpi di sonda sugli amati Cervantes, Flaubert, ?echov, Tolstoi, Fontane, Hofmannsthal, Musil, Mann, descrizione dei luoghi attraversati nel tempo - dalla malinconica e intrigante Libia dei primi decenni del secolo scorso alla Roma di Cristina Campo -, ricordo degli amici, tra cui Camillo Togni e Vanni Scheiwiller. Il tutto con un tratto di estraneità al mondo - di inattualità - che è la cifra della scrittura di Spina: una prosa meditata sul destino che sempre ci accompagna e che dona all'esistenza quell'enigmaticità che queste pagine aiutano a decifrare.
Scritti per la maggior parte dal 1982 al 2009, sono qui ospitati testi che non hanno connessione fra di loro, se non la fonte: la mente, la parabola esistenziale dell’autore e il variare degli interessi. Obbediscono spesso a una molla supplementare, il caso: ora la richiesta di un intervento pubblico, ora l’introduzione a uno scritto proprio o altrui, un notiziario o un riepilogo del proprio lavoro, la testimonianza su un’esperienza di vita. Qui raccolti, seguono l’ordine cronologico della redazione, assente un disegno preordinato che li comprenda tutti.
Alla base di questi testi c’è un’esperienza, avendo vissuto metà della vita in un contesto arabo.
Un lungo saggio della raccolta sembra metaforicamente illustrare il tradizionale nostos, quando si riprende la via di casa. L’autore lo fa cogliendo il pretesto del restauro per sé di un edificio antico. Una raccolta di scritti brevi offre infine come in un dagherròtipo l’immagine di alcuni personaggi che hanno arricchito una vita e un esempio di letture fondamentali, come Flaubert e Mann. Poiché l’autore di questi mémoires è un romanziere c’è anche qualche stralcio di narrativa.
La raccolta completa dei saggi sull'Oriente e l'Occidente di uno dei maggiori scrittori contemporanei, che esplora i temi dell'islam e della cultura tedesca dle '900. Dai grandi romanzieri dell'800, un percorso che mostra le fonti dello scrittore ma offre anche un modello di conoscenza aperta al dialogo fra religioni e cultura.
«Questo è un libro di buona fede, lettore. Esso ti avverte, fin dall’inizio, che mi sono proposto soltanto uno scopo domestico e privato. Non mi sono affatto proposto di essere utile a te né alla mia gloria. Le mie forze non sono capaci di un tal disegno. L’ho dedicato all’utile particolare dei miei parenti ed amici: affinché quando mi avranno perduto (cosa che accadrà molto presto) vi possano trovare alcuni tratti delle mie qualità e delle mie tendenze, e così conservare più completa e viva la conoscenza che hanno avuto di me. Se fosse stato per acquistare il favore della gente, mi sarei fatto più bello e mi presenterei con un andamento studiato. Voglio che mi si veda in maniera semplice, naturale e consueta, senza sforzo né artificio: giacché è me stesso che io dipingo. Vi si leggeranno al vivo i miei difetti e la mia immagine, per quel che il rispetto del pubblico me l’ha permesso».
(Monsieur Michel de Montaigne
DESCRIZIONE: Nel 1955 compariva su «Nuovi Argomenti», la rivista diretta da Alberto Moravia e Alberto Carocci, la prima pubblicazione di Alessandro Spina, un racconto militare ambientato in Cirenaica in età coloniale. Nel ’60 ne comparve un secondo, Giugno ’40, su «Paragone», la rivista diretta da Roberto Longhi ed Anna Banti. Nel ’60 la Mondadori pubblicava la prima raccolta di racconti: Storie di Ufficiali. Cui seguirono i romanzi: Il giovane Maronita (Rusconi, ’71), Le nozze di Omar (ivi, ’73), Il visitatore notturno (Scheiwiller, ’79), che completava il ciclo della conquista coloniale. Vennero quindi: La commedia mentale (ivi, ’92), Nuove storie di ufficiali (Ares, ’94), L’oblio (Ares, 2004), ancora sull’età coloniale. Seguirono: Ingresso a Babele (Rusconi ’76), Le notti del Cairo ( ivi, ’86), La riva della vita minore (Mondadori, ’97) sull’età postcoloniale. Insieme all’inedito Nuove storie coloniali, gli undici tomi del ciclo furono quindi pubblicati in un unico volume dalla Morcelliana: I confini dell’ombra che ebbe il Premio Bagutta (2006, pp. 1250, seconda edizione).
Il Diario di lavoro raccoglie note scritte nel corso dei cinquant’anni di redazione dell’opera, dettate dalle ragioni più diverse e che qui si presentano senza alcuno sforzo di omogeneità o di ordine. Serviranno per rispondere alle domande che la lettura del lungo ciclo africano potrebbe aver suscitato. Si potrà così ripercorrere lo stesso itinerario della narrazione per la via ombrosa dell’io dell’autore, un’ombra anch’essa, funzione essenziale del doppio.
COMMENTO: Il Diario di lavoro di uno dei maggiori scrittori italiani che permette di capire la genesi dei suoi romanzi e racconti, attraverso gli incontri con i grandi intellettuali dell'epoca: Cristina Campo, Alberto Moravia, Pietro Citati...
ALESSANDRO SPINA ha pubblicato presso la Morcelliana: Conversazioni in Piazza Sant’Anselmo e altri scritti. Per un ritratto di Cristina Campo (2002); I confini dell’ombra. In terra d’oltremare (20072): il Carteggio con Cristina Campo (2007) e Altre Sponde. Tre romanzi brevi (2008).
DESCRIZIONE: I tre romanzi brevi hanno una posizione indipendente nel lavoro dell’autore – impegnato per lunghissimo tempo nella stesura del ciclo africano di romanzi e racconti, i cui undici tomi sono stati prima pubblicati separatamente e poi nel 2006 riuniti in un solo volume: I confini dell’ombra, (Morcelliana, pagine 1268, Premio Bagutta 2007) – e sono rimasti inediti. Il primo, Passione e finzione, rievoca una società occidentale in età già postcoloniale, sulle rive settentrionali dell’Africa, incontro fra persone di diversa formazione culturale, in un ambiente a tutti estraneo, commedia giocosa e drammatica, a fondali alterni. Il secondo, L’onore, è il tragico rendiconto di una vita nella Milano della prima metà del Novecento; come nella vicenda umana e nei racconti di Kleist si risolve in una lunga cerimonia di rifiuto. Il terzo, La vedova, riporta l’odissea di un uomo nello specchio altrui, quando si tenta inutilmente di tornare da dove si è partiti e l’attesa altrui è il solo segno del passare del tempo.
COMMENTO: La nuova prova narrativa di Alessandro Spina, vincitore del Premio Bagutta 2007, con tre romanzi che narrano la vita italiana del '900 (l'età coloniale, la guerra partigiana, gli anni della ricostruzione). Ritratti umani destinati a diventare dei classici.
ALESSANDRO SPINA ha pubblicato presso la Morcelliana: Conversazioni in Piazza Sant’Anselmo e altri scritti. Per un ritratto di Cristina Campo (2002); I confini dell’ombra. In terra d’oltremare (20072) e il Carteggio con Cristina Campo (2007).
DESCRIZIONE: Nel febbraio 1961, dopo la lettura di Giugno 1940, uno dei primi racconti di Alessandro Spina, Cristina Campo scriveva allo sconosciuto autore: «Mi è sembrata una cosa di qualità molto rara, come da tempo non mi accadeva di leggere. Molte cose mi hanno colpita di questo racconto [...] soprattutto mi ha turbata quel fondo di grazia, di libertà e di orrore». È l'inizio di una corrispondenza che, tramutatasi in amicizia, s'è protratta fino alla scomparsa di Cristina, ed è l'unica ad essersi conservata completa con le due voci. Lettere nelle quali si intrecciano giudizi sulla narrativa contemporanea, la scoperta della cultura araba, progetti comuni — la traduzione de La Città di Rame, dalle Mille e una notte -, ma soprattutto ad emergere è la funzione maieutica della Campo: ascolto e cura, intransigente, che accompagna la scrittura dell'amico. Quasi che nei saggi dell'una e nei racconti dell'altro risuonasse ancora il senso della parola "sprezzatura" - quell'indifferenza per sé che è innanzitutto ospitalità intellettuale.
COMMENTO: La prima edizione completa di un epistolario di Cristina Campo.
CRISTINA CAMPO (pseudonimo di Vittoria Guerrini) nacque a Bologna nel 1923 e morì a Roma nel 1977. Le sue Opere sono pubblicate da Adelphi.
ALESSANDRO SPINA ha pubblicato presso la Morcelliana Conversazione in piazza sant'Anselmo e altri scritti. Per un ritratto di Cristina Campo (2002) e I confini dell'ombra (Premio Bagutta 2007).
DESCRIZIONE: 1911-1964. Gli undici tomi di questo ciclo narrativo (romanzi e raccolte di racconti) sono ambientati in Cirenaica, la provincia orientale della Libia, dal 1911 – quando quella terra era una trascurata provincia dell’impero ottomano – al 1964 – allorché le scoperte di ricchi giacimenti petroliferi alterarono radicalmente la vita del paese. Le vicende politiche furono per lungo tempo drammatiche, la resistenza libica non fu liquidata che vent’anni dopo lo sbarco del corpo di spedizione italiano, si ebbe poi una pausa negli anni Trenta, ma già nel 1940 le armi ripresero la scena, non più un moderno corpo di spedizione coloniale contro la legittima resistenza dei nativi, ma il noto scontro di Grandi Potenze europee. Venne poi grazie alle Nazioni Unite la proclamazione di indipendenza del paese, era il 1951.
In questa cornice, che varia da un decennio all’altro, e quindi da un tomo all’altro del ciclo narrativo, si colloca un gran numero di vicende individuali, con personaggi dell’una e dell’altra parte, che hanno un tratto comune: di non esaurirsi nel moto collettivo – qualunque colore abbia in quel momento –, con una propria, segreta scena mentale, dove la storia giunge talvolta solo come lontano brontolio, ma che periodicamente si risolve in una tempesta, e dove la morte, con maniacale perseveranza, fa a gara con la perversità umana, che inventa guerre, stragi, deportazioni, colpi di mano. Si assiste così a una gamma di odissee individuali, ogni personaggio compie un viaggio nel regno dell’Altro, il nativo incontra l’Europa e il mondo moderno, l’europeo il mondo tradizionale. Sempre pesante il condizionamento della drammatica vita collettiva, che toglie al personaggio buona parte della libertà di artefice della propria storia, operando, la vicenda collettiva, come destino: per questa via, il Fato rimane signore della scena, qualunque sia la strada presa dal singolo.
COMMENTO: Edizione economica dell'evento letterario insignito del Premio Bagutta 2007. Il ciclo di romanzi dedicati all'avventura coloniale italiana in Africa: il deserto, la guerra, la decolonizzazione. Romanzi e racconti storici che sono anche delle narrazioni, per scrittura e atmosfere, uniche nel panorama letterario italiano ed europeo. Con un'introduzione di Pietro Gibellini.
L'Autore a detta dei critici (Citati, Magris, Barghellini Amidei, Galimberti) è una rivelazione nella letteratura italiana contemporanea. Ha pubblicato con successo per Garzanti, Mondadori, Scheiwiller. Presso la Morcelliana: Conversazioni in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti. Per un ritratto di Cristina Campo (2002).
Il volume presenta l'edizione completa del ciclo di romanzi dedicati all'avventura coloniale italiana in Africa: il deserto, la guerra, la decolonizzazione. Romanzi e racconti storici che sono anche delle narrazioni, per scrittura e atmosfere, uniche nel panorama letterario italiano ed europeo. Con un'introduzione di Pietro Gibellini.
Cirenaica 1939. L'atmosfera alla vigilia della Prima guerra mondiale fa da sfondo al movimento dei personaggi del romanzo. Ufficiali oscillanti tra la disciplina militare e improvvise passioni, intense e sferzanti. Donne bellissime, incompiute o rassegnate alla propria sorte. Intellettuali segnati dal tormento della ricerca e dell'arte. Anime ferite, identità lacerate, ritratte mentre rincorrono uno sfuggente e segreto destino. L'Africa ammaliante incornicia il crogiolo delle storie e il loro teatrale intreccio. Un'Africa terra di colonia e di frontiera, imperscrutabile al rovescio delle fortune, al fondersi di dedizione e colpa. Un'altra tessera del ciclo africano di Spina iniziato nel 1967 con "Storie di ufficiali".