Edith Stein, carmelitana e vittima della barbarie nazista perché di origine ebraica; discepola e assistente di Edmund Husserl; una delle più importanti pensatrici cristiane del XX secolo, capace di una nuova sintesi fra la tradizione classica e il pensiero moderno, è ben nota come teologa e mistica, autrice di opere di profonda spiritualità. Meno nota è invece la sua spiccata propensione verso l'educazione e la sua acuta sensibilità per i problemi inerenti il campo pedagogico. Questo volume vuole appunto evidenziare questo aspetto importante della vita e della produzione della Stein. Si tratta di 17 saggi, in parte inediti, in genere testi di conferenze tenute tra il 1926 ed il 1938, il periodo della vita di Edith Stein precedente e successivo alla sua entrata al Carmelo. Le tematiche sono tutte attinenti l'educazione religiosa e la formazione dei giovani, secondo una concezione dell'esistenza che ha di mira la persona umana nella sua totalità e integralità. La grande apertura e l'ampio respiro Pedagogico, il completamento vicendevole tra dati scientifici e indicazioni didattico-pratiche, mettono in piena luce la sensibilità della Stein nei confronti degli uditori. La struttura dei saggi ha permesso di raccoglierli secondo un criterio contenutistico che privilegia la visuale in cui l'Autrice si pone: 1. Fondamenti teorici del lavoro educativo; 2. I problemi legati alla professione dell'insegnante; 3. La vocazione della donna; 4. L'arte di educare; 5. Formazione della gioventù cattolica. Edith Stein traspare da queste pagine come un'insegnante ricca di straordinarie doti didattiche e di grande fascino. Palpabile è l'onestà del suo atteggiamento di fondo. L'educazione religiosa è per lei tutt'altro che un acritico accumulo di aride nozioni; deve invece puntare all'unità profonda fra insegnamento e vita, forgiando l'attitudine a fare della vita un continuo apprendimento. Di grande spessore risultano le pagine dedicate al ruolo della donna nella società.
Il 3 febbraio 1917, la giovane Edith Stein scrive a Roman Ingarden: «Una passeggiata filosofica fatta recentemente insieme [con E. Husserl], mi ha dato nuova fiducia. In seguito a questa è avvenuto in me tra l'altro un nuovo passaggio: cioè credo di sapere un po' che cosa è costituzione, ma in rottura con l'idealismo. Le premesse perché si costituisca una natura evidente mi sembrano da un lato una natura fisica assolutamente esistente e dall'altro una soggettività con determinate strutture. . .». Con queste parole è già delineato il programma di ricerca di E. Stein che si esplicita in modo esemplare in questo testo. Esso è contemporaneamente introduttivo, per chi voglia accostarsi ai grandi temi filosofici analizzati con metodo fenomenologico, e conclusivo, in quanto contiene la sintesi dell'itinerario speculativo compiuto dall' Autrice sotto l'influsso del maestro Husserl e portato a termine agli inizi degli anni Trenta. L'Introduzione alla filosofia - pubblicazione del più antico manoscritto della Stein in nostro possesso - venne alla luce immediatamente dopo la dissertazione di laurea dell' Autrice, Zum Problem der Einfühlung, pubblicata nel 1917. Edith Stein non aveva previsto di editare questi fogli, che avrebbero piuttosto costituito il fondamento per studi successivi. Rimasti allo stato di manoscritto, erano così cari all' Autrice che, durante la sua fuga in Olanda, il 31 dicembre 1938, volle portarli con sé, quasi accompagnatore e consigliere silenzioso, e li custodì nella sua cella del Carmelo di Echt.
Nel presente volume viene pubblicato per la prima volta il corso di lezioni - dal titolo La struttura della persona umana - tenute da Edith Stein presso l’Istituto Tedesco di Pedagogia scientifica di Münster, in Westfalia, durante il semestre invernale 1932-1933. Le questioni di antropologia filosofica - che ruotano attorno alla domanda: chi è l’uomo - sono di un’importanza centrale nel pensiero della Stein, ben consapevole delle conseguenze pedagogiche che implica tale ricerca: Sapere cosa siamo e cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare ad esserlo è la questione più urgente per l’uomo. Ha, tuttavia, una rilevanza ancora maggiore per l’educatore e il pedagogista. Educare significa condurre altre persone a diventare ciò che devono essere, sostiene la Stein nel volume. Ricorrendo al metodo fenomenologico di Husserl, l’Autrice sviluppa con sistematicità e coerenza il suo personalissimo pensiero circa la consistenza personale dell’essere umano e la sua natura.
He aquí el escrito más conocido de esta mujer judía, filósofa, convertida al cristianismo, carmelita, mártir del holocaustro nazi, y por fin, santa. Edith Stein escribe esta obra por mandato de sus superiores y con ocasión del IV Centenario de la Muerte de S. Juan de la Cruz. Este dato, junto con la profundidad de su formación filosófica lo avanzado de su propio proceso espiritual y lo cercano que intuye su trágico final, son sin duda el mejor humus para el desarrollo de esta obra. Desde el comienzo de su redacción tiene clarísimo su esquema tripartito: El mensaje de la cruz, la doctrina de la cruz y el seguimiento de la cruz. Por fin, la presente edición, preparada por el P. Javier Sancho Fermín tiene indiscutibles ventajas sobre las anteriores, basadas todas en la preparada un día por el P. Lino Aquesolo: Corrección de numerosos errores, sobre todo en la citación de textos, introducción a pie de página de numerosísimas notas explicativas, y una mayor adaptación del original alemán al español actual.
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Por primera vez en español, la totalidad de los escritos fenomenólógicos de Edith Stein. Solamente su tesis doctoral, sobre el problema de la empatía, había sido publicada antes en castellano. De novedad absoluta son: Causalidad, psíquica, Individuo y comunidad, Una investigación sobre el Estado, e Introducción a la filosofía.
Edith Stein (1891 - 1942): una delle menti più burlanti e multiformi del panorama filosofico del primo Novecento, una vicenda personale affascinante e complessa.
La donna condensa in otto saggi l'originale punto di vista della nota fenomenologia sulla condizione femminile e sulla missione della donna nella società: tesi rivoluzionarie per l'epoca in cui erano enunciate, che mostrano una profonda conoscenza del ruolo della donna nel mondo e fanno emergere una figura a tutto tondo di filosofa, psicologa, educatrice.
Este volumen contiene los escritos espirituales de Edtih Stein sobre: Espiritualidad y mística; Escritos histórico-doctrinales; Meditaciones... Y entre ellos, obras claves como: la Ciencia de la Cruz o la oración de la Iglesia.
El tema central de estos escritos es la persona humana y, en particular, la mujer. Todo acompañado de sus correspondientes introducciones, así como abundantes notas e índices.
Il nome di Edith Stein è oggi a tutti noto: ebrea convertita al cattolicesimo, fattasi monaca carmelitana, non volle per questo sottrarsi al destino del suo popolo e, portando con uguale dignità la stella di Davide e la croce di Cristo, morì ad Auschwitz nel 1942; Giovanni Paolo II l’ha canonizzata l’11.10.1998.
Il punto di vista di questo saggio non è quello dello studioso di storia della mistica, ma piuttosto del filosofo. La giovane Edith, allieva e assistente di Edmund Husserl, fu l’anima luminosa della fenomenologia e più e meglio del maestro seppe in alcune pagine incarnarne lo spirito. «Come ha potuto, questa principessa dell’aurora filosofica, divenire una regina della notte oscura? Come si può arrivare da una filosofia dell’evidenza e del vedere a quella “contemplazione oscura” (S. Giovanni della Croce) o a quella “oscurità della fede” (E. Stein) che è la nota dominante del cammino spirituale dei suoi grandi ispiratori sulla via del Carmelo, Teresa d’Avila e Giovanni della Croce? Come deve essere fatta una persona capace di arrivare alla perfezione in entrambe le direzioni, in apparenza opposte, della vita interiore? […] Sono conciliate, conciliabili queste due vie? È in qualche modo rimasta fenomenologa, come paradossalmente in qualche modo sembra, la monaca carmelitana commentatrice di Giovanni e di Teresa?». Certa che nella vita di Edith Stein il giorno della luce filosofica resti intatto e splendente fino all’ultimo, l’autrice affronta alcune pagine dei testi teologici e di riflessione sulla mistica steiniani, senza perdere di vista questo paradosso.
Note sull'autrice
Roberta De Monticelli ha studiato alla Normale di Pisa, a Bonn, Zurigo e Oxford. Dal 1989 è ordinario di filosofia moderna e contemporanea all’Università di Ginevra e dal 2002 professore invitato presso la nuova Facoltà di filosofia dell’Università Vita Salute San Raffaele. Fra le sue pubblicazioni Dottrine dell’intelligenza, De Donato, Bari 1982; Leibniz, Kant e la logica modale, Universitarie, Milano 1984; Il richiamo della persuasione. Lettere a Carlo Michelstaedter, Marietti, Genova 1988; Le preghiere di Ariele, Garzanti, Milano 1992; L'ascesi filosofica, Feltrinelli, Milano 1995; La conoscenza personale, Guerini, Milano 1998; La persona, apparenza e realtà. Testi fenomenologici 1911-1933, Cortina, Milano 2000; Dal vivo, Rizzoli Economica, Milano 2001; L’Ordine del cuore. Per una teoria del sentire, Garzanti, Milano 2003.
In questo libro la riflessione sulla filosofia tomistica diventa occasione di dialogo e confronto critico con il maestro Husserl e con la biologa ed epistemologa Hedwig Conrad Martius e Martin Heidegger.