Awa Kenzo (1880-1939) è famoso per essere stato il maestro di arco giapponese di Eugen Herrigel, autore de "Lo Zen e il tiro con l'arco". Ma la sua saggezza si rivela soprattutto in questo libro - che del primo costituisce un ideale completamento - in cui John Stevens raccoglie i suoi insegnamenti più significativi. Arco, freccia e bersaglio diventano strumenti grazie ai quali è possibile accedere a piani più profondi di comprensione di se stessi e dell'universo. Appare chiaro dal contesto degli aforismi di Awa come tali strumenti non siano impiegati come mere metafore per un obiettivo spirituale da raggiungere; quest'ultimo piuttosto è inscindibile dal corretto ed efficace uso degli strumenti stessi, in una perfetta unione di tecnica e spirito da cui si sprigiona la caratteristica e misteriosa bellezza del Kyudo e il fascino che cattura colui che vede tirare un maestro di quest'arte. È lo spirito Zen inteso non nel senso della meditazione formale, come correttamente puntualizza Stevens, ma nel senso dell'integrazione totale della realtà - a trasparire in queste pagine, che confermano appieno il resoconto di Herrigel, da taluni in tempi recenti messo in dubbio.
L'Aikido è una manifestazione profonda e meravigliosa: non semplicemente un insieme di proiezioni, prese e immobilizzazioni, ma una grande armonia che nasce da una miscela melodiosa di singoli accordi individuali. Se non si riesce ad afferrarne l'essenza, le sue tecniche non diverranno mai vive. Questa opera esplora le diverse dimensioni dell'insegnamento del maestro Ueshiba e dimostra come quest'arte marziale si riallacci alle altre tradizioni spirituali e culturali dell'Oriente.