Bertrand Russell ha scritto che la matematica può stupire e ammaliare tanto quanto la poesia. E in fondo nell'opera di fisici e matematici è sempre stata riconosciuta una forma di arte e bellezza, anche se con altri strumenti e altri sguardi. Formule e serie numeriche al posto di parole, scalpelli e colori. Più di due secoli fa Eulero, matematico svizzero tra i più prolifici della storia, scrisse quella che è stata definita «l'equazione di Dio», una formulazione stilisticamente semplice eppure profonda nel suo significato e nelle sue implicazioni, capace di creare un inaspettato legame tra cinque simboli alla base dell'analisi matematica. Da allora l'identità di Eulero, considerata dalla comunità scientifica come la più bella formula di sempre, ha conosciuto un numero sterminato di applicazioni, dall'aritmetica di base agli interessi composti in economia, fino alla tecnologia che tutti noi maneggiamo quotidianamente.