Chiara è una bambina con paralisi cerebrale infantile di tipo tetraplegico e con una forma di epilessia (sindrome di Lennox-Gastaut). La sua malattia rientra tra quelle definite rare. Non parla, non si muove (un po' sgambetta), non può comunicare come dovrebbe o vorrebbe. Ascolta, ma non parla. Verseggia tanto. Ed è con questi pochi segnali che prova a comunicare. In una lunga notte insonne, il papà di Chiara interroga Dio: "Perché mi hai fatto un regalo rotto?". Il libro racconta questa storia di famiglia attraverso tre voci: la sua, voce di un padre che passa dall'iniziale senso di smarrimento alla determinata volontà di comprendere il modo di comunicare della sua bambina, che per quanto strano e di difficile interpretazione, esiste; le voci degli altri membri della famiglia; la voce di Chiara che racconta le cose con il suo punto di vista. Il risultato è che il regalo rotto resta rotto, ma il miracolo lo compie sulla famiglia: capire che l'unica cosa che conta è fare quello che si può fare, farlo con leggerezza e sorridere sempre. Una storia vera capace di commuovere e far ritrovare la speranza.