Mediante la descrizione del vissuto interiore di santa Teresa d'Avila, la più grande mistica spagnola di tutti i tempi, l'autore giunge a svelare le reali «profondità» in cui una persona entra in dialogo con il Creatore, al pari di un sincero dialogo fra «due amici» o fra «due amanti». Dopo la lettura di questo saggio, non si potrà più equiparare la preghiera a una mera espressione poetica o creativa, bensì la si dovrà considerare per quel che essa è: la relazione dell'essere umano con Dio nel «centro» dell'anima.
L'Autore, con la presente opera, vuole offrire un contributo all'attuale dibattito su numerose questioni, ancor oggi controverse, attinenti al paranormale". " Il quadro psicologico-antropologico tracciato dall'Autore per spiegare i "moti" dell'anima implicati nella "produzione" dei cosiddetti fenomeni "paranormali" aiuta a capire come la forma di un rito non può essere lasciata al gusto soggettivo o al libero arbitrio di qualcuno è [...]; essa segue piuttosto delle logiche precise che hanno radici nella plurisecolare tradizione liturgica della Chiesa, ma anche hanno un'eco nella "struttura" stessa dell'"anima razionale" dell'uomo. "