Boccaccio e Verga per la narrativa, Battaglia, Spitzer, Auerbach e Bachtin per la critica, sono i modelli, i numi tutelari di questo volume in cui l'autore riunisce saggi e articoli, scritti o detti per occasioni diverse, di una militanza critica che si produce e agisce in forme e luoghi originali (nella perdurante convinzione che oggi la vera critica militante si fa componendo libri), mantenendone volutamente il carattere di "interventi" non solo nella scrittura di ricca e inventiva discorsività, ma soprattutto nella particolare ottica che unisce l'attenzione all'attualità di un'opera o di un problema con la memoria storica che li rimedita nel tempo: l'occhio (lo sguardo sul presente) e la memoria (anche come valutazione storiografica) nel pervenire al giudizio si avvalgono sempre infatti della interpretazione testuale.