Il cenobio è una moltitudine dedita a Dio,
una comunità di viaggiatori al seguito di Cristo
che tengono saldamente la croce
e sono sostenuti dalla croce.
Teolepto, metropolita di Filadelfia (città dell’Asia Minore) tra la fine del xiii secolo e l’inizio del xiv, in anni difficili per la sua città che dovette affrontare ben tre assedi turchi, fu monaco molto stimato per la sua santità e il suo coraggio. Con le Lettere e i Discorsi qui pubblicati si rivolge a un pubblico monastico, e in particolare alla comunità femminile guidata dalla principessa Eulogia: per Teolepto – che forse iniziò all’hesychía il giovane Gregorio Palamas – la vita del monaco deve essere caratterizzata dal silenzio e dalla pratica delle virtù, in particolare dalla sopportazione, dall’obbedienza e dall’umiltà, cioè da quella “vita nascosta in Cristo” di cui parla san Paolo.