Quando il 13 aprile 1986 Giovanni Paolo II entrò nella sinagoga di Roma la notizia fece il giro del mondo. Non accadeva dai tempi di Pietro che un papa entrasse in sinagoga. Quel gesto, che marcava un eccezionale avvicinamento fra cristiani ed ebrei, era opera di due personaggi a loro volta d'eccezione, papa Wojtyla e il rabbino capo di Roma Elio Toaff. Per Toaff era il coronamento di una vita spesa per intero a servizio dell'ebraismo e degli ebrei. Egli volle allora ricapitolarla in questa memoria, che con un racconto sereno e saggio, ma non indulgente, attraversa il fascismo, la persecuzione, la guerra, la nascita di Israele, il rapporto della società italiana con l'ebraismo, l'antisemitismo ritornante. Arricchito da testi e testimonianze, il ritratto della maggiore e più amata figura dell'ebraismo italiano.
In un lungo colloquio con Alain Elkann, Elio Toaff, la massima carica rabbinica italiana, cerca di sciogliere gli equivoci e le incomprensioni che ancora circondano l'identità ebraica, per insegnare che solo la conoscenza e il dialogo reciproco fra le culture possono sconfiggere il razzismo e ogni altra forma di discriminazione e violenza. Il volume è proposto in una nuova edizione.
Quando giungerà sulla terra il Messia? Sapremo riconoscerlo? E quali regole morali bisogna osservare nei quotidiani rapporti con gli altri per attenderlo nel modo migliore? A queste e ad altre domande dà una chiara e semplice risposta il Rabbino Elio Toaff, nel corso di una nuova e appassionata conversazione con Alain Elkann che tocca i punti principali della fede ebraica e ne riafferma il profondo retaggio storico e culturale.