Una voce dissonante interroga i processi storici in corso con una criticità appassionata, a partire dalla stretta correlazione tra educazione e cambiamento sociale. In questo libro, il primo di Carlo Alberto Torres proposto al lettore italiano, si legge l'educazione come un terreno sociale di conflitti e lotte, al bivio tra cultura e potere, sulla scorta della "Pedagogia degli oppressi" di Paulo Freire. Proprio nel rapporto tra conoscenza e interesse politico si sostanzia la causa e la possibile soluzione a quell'esigenza pedagogica di cui la nostra contemporaneità è intrisa. Ad una globalizzazione troppo spesso omologante, l'autore contrappone, sapientemente, un multiculturalismo che sia in grado di valorizzare la differenza e un'educazione emancipatrice, capace di fornire gli strumenti per costruire autonomamente un presupposto di libertà; scevra da quella "conoscenza colonizzante" che non offre alcuna possibilità di riscatto. «I confini della scuola sono stati infranti, i muri degli istituti di istruzione non sono in grado di proteggere i bambini da influenze esterne e, forse, buona parte del processo di insegnamento/apprendimento ha cessato di avvenire nelle scuole. [...] Questi non sono, tuttavia, cambiamenti culturali improvvisi, bensì il prodotto di processi covati da tempo, frutto di numerose rotture di parole, miti e di dolorosi cambiamenti di valori».