"Sotto Tiberio" è una storia di crimini e inganni che racconta di un uomo chiamato Gesù Cristo. Nei recessi della biblioteca Vaticana viene ritrovato un codice antichissimo, scritto in un latino elegante; narra di un tristissimus hominum, il più tetro fra gli uomini - l'imperatore Tiberio - e di Jesvs, detto Gesù. L'autore che l'ha scritto, nel primo secolo, è Gaio Fulvio Falconio, mandato in esilio da Tiberio nella misera terra di Cesarea. Eppure in quella terra Falconio percepisce subito un'aspettativa diffusa nell'aria, la promessa di una salvezza finale, sancita dal Libro sacro dei Giudei, dopo "un'eternità passata nell'attesa, nel lamento e nel pianto". Tutta una bugia, pensa l'aristocratico romano, ma che potrebbe essere raccolta e rilanciata: con parole nuove, come proprio lui aveva già fatto a Roma con l'imperatore, dando preziosi consigli, scrivendo discorsi costruiti con maestose parole, creando l'illusione di un nuovo dio. Perché non farlo anche qui in Giudea, creare un nuovo profeta e liberarsi di Roma? E per avidità naturalmente, per mungere le nascoste ricchezze di quel deserto. Ed ecco che davanti a lui - tra tutti i malridotti messia possibili, numerosi come mosche - si fa avanti uno strano accattone con gli occhi luminosi. Sono Gesù, dice, "nato dalla sporcizia, figlio del nulla". Insieme faremo miracoli, miracoli per denaro.
È la storia dell'enorme potere terreno detenuto da una delle figure più misteriose e inquietanti del mondo della finanza internazionale. Il libro si basa su materiale di prima mano: interviste concesse a Tosches da Sindona a New York nel 1984 e poi nel supercarcere di Voghera nel 1985, oltre a diverse centinaia di pagine dattiloscritte di memorie fornite all'autore dallo stesso Sindona. Nick Tosches racconta la storia di un ambizioso giovane avvocato di Patti, la cittadina siciliana dove nacque nel 1920, che nel giro di pochi anni diventò uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo (a metà degli anni '70 il suo patrimonio ammontava a circa 500 milioni di dollari) a cui Chiesa, mafia e Stato affidavano i propri investimenti. Sotto una luce del tutto nuova sfilano personaggi e scandali che hanno contraddistinto la storia italiana e internazionale: da Enrico Cuccia a papa Paolo VI, da Giulio Andreotti a Licio Gelli, da Richard Nixon a Gheddafi, dallo scià di Persia all'avvocato Ambrosoli. L'impero di Sindona crollò sotto il peso degli scandali e dei crac finanziari (soprattutto la Franklin National Bank e il Banco Ambrosiano), fino al drammatico epilogo: quando morì il 22 marzo 1986 nel supercarcere di Voghera, due giorni dopo aver bevuto un caffè al cianuro.