Gli idrocarburi alimentano un sistema economico fondato sull'accumulo e sul consumo smodato, e lo fanno a un prezzo ambientale altissimo. La nostra sete di energia continua a crescere, così come cresce a ritmi vertiginosi quella dei Paesi in via di sviluppo. Ma non è troppo lontano il giorno in cui queste risorse si esauriranno (o cominceranno a costare troppo). Che faremo allora? Che farà l'Italia, dopo che il blackout dell'estate 2003, le difficoltà di approvvigionamento di gas dell'inverno 2005 e le battaglie politiche ed economiche internazionali tra i Paesi ricchi di fonti energetiche (dal petrolio al metano) e quelli che le acquistano a prezzo sempre più caro sono suonati come pericolosi campanelli d'allarme? Muovendo dalle situazioni reali esaminate sul campo (dai giacimenti petroliferi lucani alle centrali solari campane, dagli impianti eolici della Daunia alle grandi dighe alpine), Mario Tozzi ci spiega con invidiabile chiarezza come e dove si produce energia nel nostro Paese. E ci illustra quali potrebbero essere le strade da percorrere per scongiurare conseguenze traumatiche: investire in efficienza e in informazione, potenziare la ricerca sulle fonti rinnovabili e non inquinanti (il sole, il vento, l'idrogeno), favorire il decentramento della produzione.
Dal terremoto di Lisbona del 1755, fino allo tsunami che ha devastato le coste dell'Oceano Indiano nel dicembre 2004, ci troviamo a rispolverare pericolose leggende e miti più o meno rassicuranti (dall'"ira di Zeus" allo "schiaffo di Poseidon") per trovare una giustificazione a quella che ci sembra violenza distruttiva e invece è soltanto la dimostrazione che la Terra è un pianeta attivo. Mario Tozzi, geologo e ricercatore, oltre che noto conduttore televisivo di Gaia, ci guida nei suoi viaggi sui luoghi delle catastrofi del passato e del presente alla scoperta delle ragioni profonde dei movimenti del "pianeta che vive", attraverso la ricostruzione dei grandi disastri della storia naturale.