Nel 1965 Paolo VI nominò arcivescovo di Torino Michele Pellegrino, un patrologo che, negli anni del suo episcopato, volle essere un padre per il gregge affidato alle sue cure. Pellegrino si sforzò di incarnare in profondità il modello pastorale dei padri della chiesa, in una stagione ecclesiale chiamata a tradurre in pratica le indicazioni del Vaticano II, aprendo la chiesa torinese alle istanze di rinnovamento sorte dal dibattito conciliare, in dialogo con la società e la realtà contemporanea, soprattutto nelle sue componenti più deboli (lavoratori, immigrati, poveri, drogati, prostitute, carcerati, malati, esclusi). La profezia di Pellegrino viene dal nostro passato, ma vorrebbe restare voce gravida di futuro, lasciando intravedere ciò che sarà, nel dono, nella comunione e nella speranza.
A 150 anni dall'unità d'Italia, il Risorgimento appare un evento che fa ancora discutere con accesi dibattiti che coinvolgono sia gli storici che opinione pubblica in generale. Il volume, attraverso le parole di Francesco Traniello, per molti anni docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche di Torino, affronta alcuni degli snodi principali dell'unificazione nazionale segnalando, nello stesso tempo, anche i diversi usi che nei decenni si sono fatti delle vicende e dei miti risorgimentali.
Tra i più accreditati studiosi del cattolicesimo politico, in questo nuovo volume Traniello propone un approfondito studio sui principali aspetti del rapporto fra la Chiesa e la nazione italiana, quale è venuto configurandosi nel corso del Risorgimento e poi nell'Italia unita fino alla repubblica. Dopo una corposa introduzione che ricapitola l'evoluzione dell'idea di "nazione cattolica" che in forme diverse ha improntato la riflessione cattolica in merito alla formazione di uno stato italiano, Traniello indaga il nucleo originario del pensiero neoguelfo nell'età preunitaria, che ha poi dato luogo sia all'intransigentismo cattolico avverso allo stato liberale dopo l'Unità, sia al cosiddetto cattolicesimo liberale; esamina poi come il mondo cattolico italiano si sia posto nei confronti della politica nazionale, emergendo come partito; come si sia rapportato al regime fascista, artefice della Conciliazione, e come alla guerra; da ultimo come, giunto alla guida del paese con la Democrazia cristiana, lo abbia paradossalmente guidato verso la secolarizzazione.
L'opera, già pubblicata nel 1990, viene riproposta in una nuova edizione rivista e accresciuta. Essa prende le mosse dal "clericalismo" contrapposto allo Stato laico nato dal Risorgimanto, e prosegue esaminando il processo che porta all'idea di un partito cattolico e alla fondazione del Partito popolare. Traniello tratteggia poi la figura di Sturzo, il dibattito sul fascismo tra i popolari in esilio, la posizione della Chiesa durante e dopo la seconda guerra mondiale e la funzione dei cattolici nello sviluppo industriale italiano.