Francois Trochuha dedicato queste pagine alla biografia della piccola Bernadette Soubirous seguendola passo passo durante le apparizioni e poi nel corso della sua vita presso le Suore di Nevers e fino alla morte. Il racconto è costruito sulla solida base dei documenti e delle testimonianze. Le fonti, senza appesantire la narrazione che rimane sobria e avvincente, sono accuratamente segnalate in nota. La figura di Bernadette ne emerge luminosa e reale.
Nato nel piccolo borgo di Dardilly nel 1786 da una famiglia contadina, Giovanni Maria Vianney riuscì ad entrare nel seminario di Lione nel 1813. Alla scarsa attitudine allo studio faceva da contrappeso la sua profonda devozione, e fu così ordinato sacerdote nel 1815; tre anni dopo fu nominato curato del piccolo villaggio di Ars-en-Dombes, non lontano da Lione. Iniziò così una intensa attività di predicazione, in cui attaccava violentemente tutte le manifestazioni di immoralità. Egli era poi particolarmente noto per la sua abilità nel leggere nel cuore di coloro che si confessavano con lui, e gli furono attribuiti poteri di divinazione e miracoli, tanto che presto la sua chiesa divenne meta di numerosissimi devoti. Attraverso la puntuale ricostruzione effettuata da Trochu è possibile ripercorrere le tappe di un cammino esistenziale apparentemente comune, e che tuttavia già verso la sua conclusione veniva colto come modello di perfezione cristiana ed espressione di santità. Nel corso della sua vita, che si concluse ad Ars nel 1859, don Vianney rifiutò sistematicamente ogni riconoscimento; la sua canonizzazione fu decretata nel 1925 da Pio XI, che nel 1929 lo dichiarò poi santo patrono di tutti i parroci.