I capitoli e brani raccolti nel presente volume sono tratti dalle opere valtortiane. Ci illustrano la figura del “custode e tutore della Purezza e della Santità”. Dagli scritti di Maria Valtorta emerge l’uomo giusto – è il Giusto dirà Gesù –; un lavoratore instancabile perché Gesù e Maria, i suoi amori, abbiano agio e conforto. Discendente da stirpe di re, il povero legnaiuolo ha tratti di re ed anche per lui va detto: “Era umile perché era realmente grande…”. In appendice vengono riproposte l’esortazione apostolica Redemptoris Custos di Giovanni Paolo II e la lettera enciclica Quamquam pluries di Leone XIII.
Meditazioni sul rosario.
"Ricòrdati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. Le prime te le concede Iddio non per tuo merito ma per sua infinita bontà. Il secondo è fiore del tuo spirito ed è quello che ha merito agli occhi miei". (Gesù a Maria Valtorta il 26 dicembre 1943)
"Quando un artista si appresta a fare un'opera, si limita alle operazioni di sbozzatura se scultore, di schizzo se pittore, di innalzamento di muri se architetto? No. Dopo il grosso lavoro scende ai particolari. Sono questi molto più lunghi a compiersi che non lo sia il grosso lavoro. Ma sono quelli che creano il capolavoro... E così dovete fare voi con il capolavoro della vostra vita spirituale... E se nel grande insegnamento evangelico vi è di che dare salvezza alla vostra anima, nei tocchi più minuti vi è di che darvi la perfezione. I primi sono i comandi. Disubbidire a quelli vuol dire morire alla Vita. I secondi sono i consigli. Ubbidire a questi vuol dire avere sempre più sollecita santità e accostarsi sempre più alla Perfezione del Padre".
La buona volontà di amare il Signore! È stato il filo d'oro che ha brillato in tutte le mie azioni e le ha convogliate, dirette, impedite di straripare in sentieri dove il mio impulso, la mia ardenza di vita, avrebbero potuto portarle. Anche nel crepuscolo delle ore peggiori, in cui ero proprio una creatura di carne e sangue, ecco che il filo d'oro brillava e mi ricordava Dio e lo sguardo si alzava dalla Terra al Cielo. Uno sguardo sulle prime breve, poi sempre più lungo, finché si è allacciato per sempre, e l'assolo del divino Amore che mi diceva: "Vieni a Me!" si è mutato in duetto in cui io pure ho detto: "Vieni! Vieni nel dolore, vieni sempre, con tutto, ma vieni, vieni, vieni, mio solo Amore". E per raccorciare l'attesa e la distanza, seguendo, ora, il filo d'oro, correndo lungo di esso, mentre prima lo guardavo soltanto, sono andata, andata, senza chiedere, senza neppur pensare di poter giungere al mio stato di ora, ma solo perché volevo sempre più amare. (Maria Valtorta il 23 febbraio 1946)
Scritti sparsi, su vari argomenti e con date dal 1942 al 1954, che possono integrare quelli contenuti nei tre volumi dei Quaderni. Appendice: La tomba di San Pietro. Con un indice dei principali temi e un indice dei nomi delle persone.
La presente raccolta riporta il testo delle lettere che Maria Valtorta aveva spedito a Monsignor Alfonso Carini, il quale a suo tempo le ha riconsegnate.
La buona volontà di amare il Signore! È stato il filo d'oro che ha brillato in tutte le mie azioni e le ha convogliate, dirette, impedite di straripare in sentieri dove il mio impulso, la mia ardenza di vita, avrebbero potuto portarle. Anche nel crepuscolo delle ore peggiori, in cui ero proprio una creatura di carne e sangue, ecco che il filo d'oro brillava e mi ricordava Dio e lo sguardo si alzava dalla Terra al Cielo. Uno sguardo sulle prime breve, poi sempre più lungo, finché si è allacciato per sempre, e l'assolo del divino Amore che mi diceva: "Vieni a Me!" si è mutato in duetto in cui io pure ho detto: "Vieni! Vieni nel dolore, vieni sempre, con tutto, ma vieni, vieni, vieni, mio solo Amore". E per raccorciare l'attesa e la distanza, seguendo, ora, il filo d'oro, correndo lungo di esso, mentre prima lo guardavo soltant, sono andata, andata, senza chiedere, senza neppur pensare di poter giungere al mio stato di ora, ma solo perché volevo sempre più amare. (Maria Valtorta il 23 febbraio 1946)