Amsterdam, 2005: Sophie ha ventun anni quando le viene diagnosticato un cancro al polmone, un cancro raro e aggressivo. La cura: un intero anno di chemioterapia e radioterapia. Per affrontare la situazione, Sophie decide di tenere un diario, in cui annota ansie, paure, sofferenze ma anche (o soprattutto) piccole gioie, il calore della famiglia e degli amici... Soprattutto, però, decide di sfruttare le potenzialità di un supporto essenziale: le parrucche - oggetti che da principio la disgustano e la spaventano, ma che in poco tempo diventano alleati irrinunciabili. Se la caduta dei capelli si è portata via la sua femminilità, la sua personalità, le parrucche gliela restituiscono. Anzi, ogni parrucca ha, a suo modo, una personalità propria. E quindi anche un nome. In base a come si sente o a come ha voglia di sentirsi e di apparire, Sophie sceglie di volta in volta la parrucca da indossare: "Una Sophie insicura e timorosa: Stella." "Una Sophie sensuale: Uma." "Una Sophie sorridente e selvaggia: Sue." e così via... Spesso fantasticando sui fantastici camici bianchi del reparto... Fino a divertirsi, fino a dimenticare la malattia. Fino a guarire.