L’autore,per mettere a punto queste meditazioni ecumeniche tenute,negli anni scorsi – durante due convegni del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani –,parte una convinzione profonda e fondamentale:l’unità è dono di Dio. Quindi,per prima cosa,siamo chiamati a rendere grazie a Dio per quanto ha promesso di concederci.Il testo si compone di due parti principali,suddivise in nove capitoli 1) Meditazioni bibliche sulla 1Pietro; 2) Meditazioni bibliche sull’«alleanza». Nei primi quattro capitoli, l’autore analizza quello che dice in merito all’unità la 1Pietro,poi nei successivi quattro capitoli passa ad approfondire il significato dell’alleanza,prima e dopo Cristo.Dio è colui che dona; è colui che benedice: ogni suo dono conduce sia a un’apertura universale verso tutti,sia a un realismo spirituale.Da lui proviene la grazia e questa grazia desta ammirazione,perché ha molteplici forme,una ricca diversità:i diversi carismi non nuocciono all’unità,anzi la rafforzano.I doni di Dio,infatti,non ci appartengono:essi sono un’occasione e un mezzo a servizio degli altri. «Quando Dio chiama una persona a un rapporto privilegiato con lui,ciò non avviene mai per rinchiudere questa persona in prospettive anguste,ma sempre per spalancarle il cuore a tutte le dimensioni del suo disegno di salvezza. La benedizione divina non è mai data a una persona perché ne tragga soltanto un profitto personale,ma sempre perché sia comunicata ad altre persone e susciti un dinamismo di comunione,un movimento verso l’unità». (Albert Vanhoye)
AUTORE
Il cardinale Albert Vanhoye, gesuita, biblista, membro della Studiorum Novi Testamenti Societas, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, è nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck,nella diocesi di Lille,nel Nord della Francia,al confine con il Belgio.Fra le sue pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, qui ricordiamo: Sacerdoti antichi e nuovo sacerdote secondo il Nuovo Testamento(Leumann [TO] 1985); Per progredire nell’amore (Roma 1989); Il pane quotidiano della Parola(Casale Monferrato [AL] 1994); Il sacerdozio della nuova alleanza(Milano 1999). Ha, inoltre, preso parte attiva alla redazione di documenti che prolungano il lavoro del concilio Vaticano II, come L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa(Roma 1993) e Il popolo ebraico e le sue sacre Scritture nella Bibbia cristiana (Roma 2001). Per Paoline Editoriale Libri ha pubblicato:Lettera ai Galati.Nuova versione,introduzione e commento(Milano 2000,20082);Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo (Milano 2003, 20072); Pietro e Paolo (Milano 20082).
El cardenal Vanhoye ofrece un nuevo comentario espiritual y pastoral a las lecturas de la Sagrada Escritura que nos propone la liturgia para las eucaristías de los domingos y solemnidades
Pietro e Paolo. Due personalità accentuate. Due modi di essere cristiani. Entrambi “uomini di spiccato carattere, di cui la grazia divina non ha distrutto la spontaneità, pur imponendo le sue esigenze d’amore in vista di una fecondità spirituale”.
In questo volume, Pietro ci invita a meditare diverse scene evangeliche nelle quali egli si trovava alla sequela di Gesù; contemporaneamente, invece, Paolo ci offre una dottrina spirituale e una testimonianza personale di sommo valore.
Comentario espiritual y pastoral a las lecturas de las Sagrada Escritura que nos propone la liturgia para las celebraciones eucarísticas de los domingos y las fiestas del ciclo A. El comentario, escrito con un estilo claro y sencillo, nos hace penetrar en las riquezas espirituales de la Palabra de Dios, tanto del Antiguo como del Nuevo Testamento.
Esta obra ayuda a saborear la palabra de Dios en la meditación personal, así como a presentarla mejor en la predicación
Vanhoye busca luz en los textos del NT que hablan del sacerdocio y los sacerdotes. De este trabajo deriva una concepción profundamente nueva del sacerdocio que ayuda a no caer en el ritualismo antiguo.
ENGLISH
"Old Priests, New Priest According to the NT"
Vanhoye studies the texts of the New Testament dealing with priesthood and priests. In light of this work, we can find a new idea of priesthood, far from ancient ritualism.
A. Vanhoye, in questo volume, intende accompagnare i cristiani nell'approfondimento del mistero della passione e morte di Gesù. Più precisamente, egli conduce una riflessione sul concetto di «sacrificio». Nel linguaggio corrente il «sacrificio» è visto come «privazione», quindi come qualcosa di negativo. Nel linguaggio religioso, però, il termine assume una connotazione positiva: sacrificio è il sostantivo corrispondente del verbo sacrificare, che vuol dire «rendere sacro». Per rendere sacro qualcosa che non lo è occorre accogliere la comunicazione della santità divina: una realtà si trasforma in sacrificio solo se diviene strumento di santificazione e di comunione più intima con Dio. Egli, infatti, passa in rassegna i diversi tipi di sacrificio, a partire dal «sacrificio del rendimento di grazie», dall'eucaristia, che è fondamento e culmine della vita cristiana stessa. Gesù, nell'ultima cena, aprendosi con immensa gratitudine alla potente corrente d'amore di Dio padre, con la forza interiore propria dell'amore ha trasformato la sua passione e morte in sorgente di vita nuova. La trasformazione effettuata nella passione ha prodotto la risurrezione. Partecipando all'eucaristia, anche noi riceviamo il dinamismo del rendimento di grazie, che ci mette in grado di fare della nostra vita una continua offerta di rendimento di grazie a Dio. Questo volume è una riedizione di Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo, pubblicato nel 2003 nella collana «Dalla Parola alla Vita» e ora riproposto per la collana «Scrutate le Scritture». Albert Vahnoye, cardinale, gesuita, biblista, membro della Studiorum Novi Testamenti Societas, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, è nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck, nella diocesi di Lille, nel Nord della Francia, al confine con il Belgio. Autore di numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ha preso parte attiva alla redazione di documenti che prolungano il lavoro del concilio Vaticano II. Per Paoline ha pubblicato: Lettera ai Galati. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2000) e Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo (Milano 2003).
Un contributo chiaro senza tecnicismi che presenta tutte le conoscenze ad oggi sulla lettera agli Ebrei. Opera della maturita' dell'autore. Un contributo dall'alto profilo teologico-biblico su un tema particolarmente vivo nell'attuale confronto tra le diverse religioni: l'universale mediazione salvifica di Cristo. Con un linguaggio denso ma chiaro, esegeticamente preciso ma senza concessioni a inutili tecnicismi, l'Autore riprende, in maniera sistematica, le acquisizioni sulla Lettera agli Ebrei cui e' pervenuto nella sua prolungata attivita' di ricerca e di insegnamento. Un'opera della maturita' del gesuita francese, creato cardinale dal Papa Benedetto XVI nel Concistoro del 24 marzo 2006.
Libro di A. Vanhoye che si aggiunge agli altri titoli che le Paoline hanno già pubblicato dello stesso autore. Due sono gli aspetti che nella lettera maggiormente attirano l'attenzione: l'aspetto psicologico, che appare nello stile, e l'aspetto dottrinale. L'uno mette a contatto vivo con la personalità dell'Apostolo, il cui carattere si manifesta con i suoi pregi e le sue debolezze: autoaffermativo e scontroso; il suo stile predilige le forti antitesi e i paradossi più sconcertanti. Paolo però ha un cuore pieno d'amore per il Signore e per i suoi cristiani. La crisi galatica ha messo in moto il suo pensiero non meno della sua affettività. Nella lettera ai Galati egli approfondisce, da finissimo teologo qual è, il kerygma tradizionale e lo riesprime in categorie nuove e sorprendenti: quelle della "giustificazione" per mezzo della fede e della contrapposizione tra l'ascolto della fede e le opere della legge.
Sacerdozio, sacrificio, ministero: parole consuete della terminologia e della predicazione ecclesiastica che, usate in modo improprio, possono alimentare un'idea troppo "sacrale" della fede. Ma l'abusto di un termine o di un concetto non è una buona ragione per accantonarlo o per rinunciare a cercarne il vero significato. Tre biblisti di chiara fama e grande competenza ci guidano a scoprire il senso originario del "sacerdozio della Nuova Alleanza" e a ritrovare come centro del messaggio cristiano la testimonianza di fede e di amore di Gesù, "unico sommo sacerdote".