Torino, marzo 2009. Nelle sale dell'Archivio di Stato si allestisce la mostra I libri degli eretici, curata da una tenace single in carriera che insegna Storia della Chiesa medievale presso l'Ateneo torinese. Qualche giorno prima dell'inaugurazione, però, uno dei volumi arrivati dalla Biblioteca dell'Università di Cambridge - un prezioso codice valdese - viene rubato. Intenzionata a risolvere l'enigma di una sparizione accaduta altre volte nel corso dei secoli, Gloria indaga con l'aiuto di Enrico, un giornalista della redazione locale di un grande quotidiano cui aveva promesso un'intervista. Mentre tra i due nasce un rapporto particolare, nei sotterranei e nei passaggi segreti delle città del triangolo magico Torino-Lione-Praga, poteri occulti si muovono nell'ombra...
Con i tempi che corrono, la frase "una risata vi seppellirà" potrebbe suonare come la maledizione lanciata dal leader fondamentalista di una religione monoteistica. Invece dovrebbe essere l'invito eversivo a guardare la realtà, e la propria vita, attraverso gli occhi critici della satira e dell'ironia. Non c'è niente di più terribile dell'immagine del "dio degli eserciti" o del "dio geloso e vendicativo" che la nostra tradizione giudeo-cristiana ci ha tramandato. Ma perché allora le barzellette religiose o la satira sulle gerarchie ci fanno ridere, e spesso di gusto? È teologicamente corretto prendere in giro le religioni che gli uomini hanno creato a partire dalle rivelazioni divine? È psicologicamente sano farlo? Questo libro affronta l'esame di film, fumetti, libri e canzoni in cui, accanto ad autori dichiaratamente credenti, laici e atei affrontano il tema del religioso in chiave ironica o problematica. Non manca una breve raccolta di contributi "seri" di teologi e filosofi che cercano di spiegarci perché, se crediamo nel dialogo, non possiamo fare a meno di ridere... e soprattutto della religione.