Pietro Lombardo, richiamandosi a Girolamo, scriveva che esiste "una scintilla superiore della ragione, che neppure in Caino poté estinguersi, che vuole sempre il bene e odia sempre il male". La scintilla della coscienza avrebbe dunque il ruolo di giudice interiore delle nostre azioni. Nel corso dei secoli, tuttavia, il concetto stesso di coscienza ha subito metamorfosi che ne hanno cambiato sensibilmente il significato. Carlo Augusto Viano intreccia in questo libro molte di queste storie, in contesti, tempi e luoghi differenti, tutte incentrate sulla coscienza e sugli usi pubblici di questo concetto ambiguo e duttile. La narrazione inizia con il rifiuto di imbracciare le armi da parte dei quaccheri americani e finisce con l'obiezione di coscienza di quei medici che negano alle donne l'assistenza che esse richiedono. Sono due estremi che evidenziano due accezioni radicalmente diverse del termine: gli obiettori quaccheri rivendicavano il diritto di sottrarsi all'obbligo di prevalere sugli altri, mentre i medici obiettori pretendono di imporre alle donne ciò che solo essi ritengono giusto. L'obiezione "di coscienza" alle armi e alle pratiche mediche non è nuova, e ha permeato il dibattito pubblico per secoli; questo libro ne ripercorre il cammino evidenziando i paradossi impliciti di questa parola abusata.
Il Novecento ha rappresentato per la storia della filosofia italiana un secolo di grande interesse. Ciò vale soprattutto per il periodo seguito alla seconda guerra mondiale, al termine della quale, con la caduta del fascismo, occorreva porre rimedio alla chiusura nazionalistica che la cultura italiana aveva conosciuto in tutti i campi, filosofia compresa. Proprio quel nuovo inizio valse a inaugurare la stagione più ricca di fermenti, idee e dibattiti, che riuscirono a traghettare la cultura filosofica del paese fuori dell'isolamento indotto dal fascismo e dall'idealismo imperante. Prestando particolare attenzione alla visione d'insieme ma anche ai singoli apporti di autori o scuole, Carlo Augusto Viano ripercorre in questo volume alcuni momenti della vicenda filosofica italiana del secolo scorso, approfondendo il ruolo che in essa hanno avuto figure come quelle di Croce, Banfi, Abbagnano, Bobbio, importanti tradizioni cittadine (tra tutte, quella torinese) e le principali correnti di pensiero (dall'idealismo all'esistenzialismo e al neoilluminismo).
Dalla pubblicazione dell'"Estetica" di Croce nel 1902, attraverso la stagione esistenzialista degli anni Trenta e quella neoilluminista del dopoguerra, fino alla rinascita dell'etica a fine secolo: la filosofia italiana del Novecento in una ricognizione attenta anche alle vicende storiche.
In un momento di ritorno delle religioni, un autore impregnato di cultura illuministica racconta come nei secoli la filosofia abbia considerato quelle particolari credenze e pratiche che sono i miracoli. Una interpretazione trasversale del rapporto tra il pensiero filosofico e il divino offerta da Carlo Augusto Viano, docente fino al 2004 di Storia della filosofia all'Università di Torino e autore di saggi per Laterza ed Einaudi.