I manoscritti che hanno conservato le opere di Virgilio sono numerosi, alcuni di essi fra i più antichi esistenti, ma testimoni della tradizione virgiliana sono anche alcuni papiri e iscrizioni, anteriori a tutti i manoscritti, che contengono frammenti soprattutto delle "Bucoliche" e dell'"Eneide". Fra gli otto codici fondamentali, di cui il più antico è l'Augusteus, quattro conservano il testo delle "Bucoliche". Questo volume raccoglie dunque le dieci egloghe delle "Bucoliche", l'intero corpus delle "Georgiche" e una silloge di opere e componimenti sparsi, confluiti nei secoli nell'Appendix Vergiliana.
Scritta nei primi anni del regno di Augusto, l'Eneide doveva essere, nelle aspettative dell'imperatore, non solo il racconto dell'avventuroso arrivo nel Lazio di Enea e la glorificazione della famiglia Giulia, discendente in linea diretta dall'eroe troiano, ma il poema nazionale romano, corrispettivo di quello che per i Greci erano l'Iliade e l'Odissea. Anche la vicenda di Enea, come quella di Ulisse, è la storia di un ritorno: il travagliato ritorno verso una terra considerata per tradizione l"'antica madre" dei fondatori di Troia ormai distrutta, l'Italia, dove fondare una nuova patria. E dopo furenti burrasche, dolorose perdite di compagni, tragici amori, una profetica discesa agli Inferi e sanguinose battaglie, l'Eneide si chiude con la promessa di una fusione di popoli e culture diverse, nel nome di una nuova civiltà comune. Alessandro Barchiesi inquadra nel saggio introduttivo i punti essenziali del discorso poetico virgiliano, presentato nella nuova traduzione di Riccardo Scarcia, che coniuga scorrevolezza e fedeltà al testo.
Raccolta di dieci componimenti poetici che adombrano episodi autobiografici dell'autore sullo sfondo delle tumultuose vicende politiche dell'ultima repubblica romana. Nelle "Bucoliche" regna l'idillica visione di una vita semplice e innocente, fatta di umili lavori, ozi, silenzi, gare di canto. I pastori di Virgilio non hanno nulla di rozzo: sono idealizzati, quasi fossero poeti che attraverso il contatto con la natura cercano di stemperare il contrasto insanabile con la violenza della storia.