"L'impulso umano primordiale che nessuno può negare e a cui, ultimamente, nessuno può opporsi, è il desiderio di felicità."
Joseph Ratzinger
Waters racconta il viaggio, avvincente e drammatico, che lo riconduce sorprendentemente alla sua origine. Una "conversione" nel senso di un ritorno a ciò che c'era già, ma che adesso è nuovo.
Un racconto sincero in cui l'autore non risparmia il resoconto dei propri insuccessi e della lotta contro l'alcol, attraverso esperienze drammatiche e incontri che l'hanno portato a riscoprire la libertà, la ragione e la forza di una tradizione autentica e vitale.
Con lui ripercorriamo anche cinquant'anni di storia dell'Irlanda, dalla ribellione della generazione post-sessantottina al rifiuto della tradizione. Ma qual è stato il prezzo di questa presunta riconquista della libertà?
Nel finale, la sorprendente ipotesi di una speranza ancora possibile per la civiltà europea.
GLI AUTORI
John Waters è nato a Casterlea (Irlanda) nel 1955. Scrittore, giornalista e autore di sceneggiature per il teatro e per la radio, attualmente è editorialista dell'"Irish Time". I suoi interessi e i suoi scritti spaziano dalla critica rock alla politica, dalle questioni sociali e culturali più scottanti e impopolari alla memoria storica dell'Irlanda. In Italia è stato recentemente pubblicato il suo Soggetti smarriti. Come siamo diventati troppo intelligenti per ricercare Dio e il nostro stesso bene. (Torino, 2010).
Nella primavera del 2008 la scrittrice irlandese Nuala O’Faolain annunciò alla radio che stava morendo di cancro. Disse di non credere in un aldilà e che non trovava alcun conforto nella religione. Era terrorizzata dalla morte e guardava con disperazione al poco tempo che le era rimasto.
L’intervista scosse profondamente l’Irlanda e sembrò dare voce a qualcosa che fino a quel momento non aveva trovato espressione nella cultura di una società che intravedeva ormai la conclusione del suo breve periodo di prosperità e ottimismo. Nuala O’Faolain era stata la portavoce di una generazione di donne in lotta per la parità tra i sessi e per la liberazione femminile, ma in quell’occasione aveva parlato a nome di diverse generazioni di irlandesi, uomini e donne, che all’improvviso si accorgevano di vivere un’esistenza senza speranza.
Partendo da questa vicenda, John Waters analizza il modo in cui la società contemporanea si è lasciata alle spalle la tradizione di una fede profonda per approdare a un lucido nichilismo. Nel farlo egli riflette sulla cultura frutto di questo cambiamento e sull’abisso in cui ci ha precipitati a partire «da una percezione fatalista, pessimista e senza gioia di noi stessi».
Ma allora che cosa spinge le società moderne a esaltare la convinzione autodistruttiva secondo cui negare l’infinito e l’eterno sarebbe la prova di un’intelligenza superiore? Quanto è ragionevole credere nel nulla?
L'AUTORE
John Waters, giornalista e scrittore, nonché autore di lavori teatrali, collabora con diverse pubblicazioni tra le quali l’«Irish Times», il maggiore quotidiano irlandese. Il suo precedente libro Lapsed Agnostic (Continuum, 2008) è stato definito dall’«Irish Post» un lavoro «affascinante e ispirato».