C'era una volta in un paese lontanissimo... - o forse non proprio così lontano - una principessa, o un principe, o una fanciulla, o un cavaliere... che furono messi alla prova da schiere di fate, geni, maghi cattivi e strani spiriti della natura, in terre d'Oriente tra le fredde brume del nord Europa. Storie di destini capricciosi, di grandi passioni, sensuali incontri, in cui uomo e donna trovano il modo di conoscere, oltre ogni possibile apparenza, quelle forze elementari, che consentono di oltrepassare confini, differenze culturali o paure sociali e di vincere persino il tempo: grazie alla forza dell'amore e al fuoco della passione. Una raccolta di storie provenienti da altre tradizioni e da altri autori, riedite e trasformate da un grande scrittore tedesco dell'epoca di Goethe, che adesso, per la prima volta in traduzione italiana, ci stupisce per la ricchezza delle immagini della narrazione e la potenza dei sentimenti che animano i personaggi. Dalla penna di Wieland si dischiude un mondo di emozioni e sentimenti, fatti propri da un genere letterario che sempre tenta di perfezionare il magico abbraccio tra Oriente e Occidente.
Musarion è un poemetto in tre canti composto nel 1766 dal letterato tedesco Christoph Wieland. Intreccio di filosofia, morale e satira, fu un successo all’epoca – in pieno fermento illuministico – tanto che Goethe scrisse di averne in mente «ogni pagina» e in essa «di rivedere vivente e nuova l’antichità». L’autore di questi versi, la cui protagonista è un’etera, ha creato un genere, a tratti licenzioso e insieme letterario e filosofico, dove la filosofia mette alla prova se stessa in forma di poesia e la commedia umana veicola una precisa, e provocatoria, idea di ragione: la filosofia delle Grazie, polemica tanto verso l’entusiasmo mistico quanto verso la rigidità di filosofi e teologi. La verità – paiono dirci questi canti – è in bilico fra la misura dell’anima e quella dei sensi, e la sua luce è il riflesso dell’irredimibile fragilità umana. In appendice al volume uno scritto inedito di Goethe offre un vivido ritratto dell’amico Wieland.
Prima edizione italiana di un brillante testo del romanticismo tedesco, nel quale si alternano spiritualità ed erotismo.
CHRISTOPH M. WIELAND (1733-1813) è stato uno dei maggiori poeti e pensatori tedeschi la cui opera ha avuto un profondo influsso sul classicismo tedesco, anticipando elementi del romanticismo. Primo traduttore in lingua tedesca di Shakespeare, tra le sue opere tradotte in Italia: Oberon. Poema eroico romantico in dodici canti (Rizzoli, 1993); La storia degli Abderiti (Utet, 1982).
RENATO PETTOELLO, ordinario di Storia della filosofia contemporanea all’Università di Milano, ha curato per Morcelliana: J.F. Herbart, Dialoghi sul male (2007); J.W. Goethe - F. Soret, Conversazioni (2010), con F. Botticchio; A. Schweitzer, Goethe (2011).