"Il ventaglio di Lady Windermere" va in sceba il 20 febbraio 1892 al St James's Theatre di Londra riscuotendo un immediato successo di pubblico. È la prima delle commedie brillanti di Wilde a portare in scena l'alta società inglese, con le sue divertenti ipocrisie e la paradossale serietà dei suoi protocolli sociali. Sfruttando l'espediente del ventaglio dimenticato da Lady Windermere nel salotto di Lord Darlington, un dandy che la corteggia, la commedia si snoda attraverso una serie di equivoci inquietanti, di memorabili battute umoristiche e di segreti pericolosi, tutti giocati nella cornice di un fraintendimento coniugale. Al centro della vicenda, una Londra mondana fin de siècle che vive di pettegolezzi, e il ritorno in società della scandalosa e affascinante Mrs Erlynne, una donna dall'oscuro passato determinata a rifarsi una vita e a ritrovare dopo vent'anni sua figlia.
Questi due saggi di Oscar Wilde sono dei veri e propri testi letterari e fanno parte della raccolta "Intentions" del 1891. "Il critico come artista" (1890) è scritto in forma di dialogo tra due amanti in una notte stellata: Gilbert (che impersona le idee di Wilde) ed Ernest discutono sul significato della critica d'arte. Il discorso si trasforma in un elogio dell'arte e dei suoi fini. L'arte e la critica, per Wilde, hanno un valore eversivo e sono in contrapposizione alla società. Da qui nasce il secondo saggio, "L'anima dell'uomo sotto il socialismo" (1891), dove si esprimono, forse in risposta al socialismo di George Bernard Shaw, le idee anarchiche di Wilde. Introduzione di Silvio Perrella.
Dotato di un soprannaturale talento per la frase a effetto, il gioco retorico e la prestidigitazione verbale, Wilde è il maestro riconosciuto dell'aforisma. In questa raccolta, che attinge sia dalla produzione prettamente aforistica sia da quella narrativa e drammatica del grande autore inglese, è racchiusa una completa panoramica del suo genio, ordinatamente disposta per tematiche in modo da facilitare la consultazione. "Spesso penso che Dio, nel creare l'uomo, abbia in qualche modo sopravvalutato la Sua capacità": difficile, pensando a Oscar Wilde, essere d'accordo con lui.
Da più di tre secoli, quando le tenebre della notte sono rischiarate dai lumi delle candele, nelle antiche sale del castello di Canterville si aggira inquieto lo spettro di Sir Simon. Terrificante e diabolico, non c'è efferatezza che non abbia compiuto pur di terrorizzare gli incauti inquilini. Eppure, quando arriva il turno di una sfrontata famigliola di americani, i suoi occulti poteri vengono sconfitti a colpi di fionda e scetticismo. Il povero spettro sta per essere sopraffatto dalla stanchezza e dalla malinconia, ma la dolce Virginia ascolterà il suo lamento e cambierà per sempre il suo destino. Età di lettura: da 9 anni.
Apparso nel 1890 e accolto dalla critica vittoriana con scandalo e furiose polemiche, "Il ritratto di Dorian Gray" costituisce una sorta di manifesto del decadentismo inglese. Il romanzo narra la vicenda del bellissimo Dorian che ottiene di conservare intatte gioventù e avvenenza, nonostante le mille dissolutezze cui si abbandona. Sarà infatti un suo ritratto, tenuto opportunamente nascosto, a invecchiare al suo posto. Quasi un compendio della "filosofia" wildiana nella sua ricerca della sensazione intensa e rara, nella negazione di ogni credo o sentimento al di fuori del piacere, "Il ritratto di Dorian Gray" sottolinea con forza la supremazia dell'artista sulle leggi morali e sulle convenzioni sociali. Idee che Wilde praticò e pagò in prima persona, volendo "vivere la propria vita come un'opera d'arte" e difendendo, attraverso la grazia scherzosa e paradossale del suo inimitabile stile, i valori dell'arte, della cultura, dell'uomo. Con uno scritto di André Gide. Introduzione di Masolino d'Amico.
I Classicini sono libri leggeri, coloratissimi, scanzonati, che vogliono rendere giustizia a storie emozionanti, storie che si possono e si devono poter raccontare come delle fiabe, che si possono voler leggere e rileggere tante volte. Gli autori hanno interpretato lo spirito degli originali per riproporli con freschezza e immediatezza, rivolgendosi ai bambini senza dover in alcun modo strizzare l'occhio agli adulti. Età di lettura: da 7 anni.
Età di lettura: da 8 anni.
I racconti brevi di Oscar Wilde raccolti in questo volume sono piccoli capolavori della letteratura di tutti i tempi. Nel "Fantasma di Canterville" (1887) Wilde riesce a mescolare magistralmente l'ironia e l'orrore, il patetico e il sublime, in una storia originalissima che testimonia lo sconcertante impatto tra il razionalismo del Nuovo Mondo e il pathos romantico dei castelli inglesi. "La sfinge senza enigmi" (1894) e "Il milionario modello" (1887) sono due straordinari esempi dello stile brillante e mondano delle sue commedie, idolatrate dalla società vittoriana. "Il delitto di Lord Arthur Savile" (1891) è invece la stupefacente dimostrazione di come si possano coniugare il verosimile e l'irrazionale in una storia giallo-rosa di estrema piacevolezza. Con uno scritto di Jorge Luis Borges.
"Ci ho messo molto di me. Basii Hallward è come ritengo di essere; Lord Henry è come il mondo ritiene che io sia; Dorian è come vorrei essere - in altri tempi, forse." Quando, nel luglio 1890, sul "Lippincott's Monthly Magazine" uscì "Il ritratto di Dorian Gray", si gridò allo scandalo. Nel preparare il romanzo per la successiva edizione in volume, Oscar Wilde fu quindi spinto dalle furiose polemiche e dalle pressioni commerciali e legali a eliminare scene o battute sessualmente allusive, e ad ampliare alcuni capitoli, inserendo nella trama elementi melodrammatici e moraleggianti. Eppure quella pubblicata sul "Lippincott's" era una versione edulcorata del romanzo, in cui i riferimenti di natura erotica o omoerotica erano stati censurati. Quello che qui si pubblica, con un ricchissimo apparato critico, è il testo originale del dattiloscritto inviato da Wilde alla rivista all'inizio del 1890. Il Dorian Gray come l'autore lo aveva ideato si rivela una grande sorpresa: oltre che più breve, è un romanzo assai più audace e perturbante.