Descrizione
La famiglia quale istituzione divina fondata sul matrimonio si basa sull’atto creativo di Dio. Il fatto che Dio abbia creato l’uomo a sua immagine, in quanto maschio e femmina, include in sé la forza procreativa dell’amore. Nell’Antico Testamento la realtà profana del matrimonio diventa immagine espressiva dell’alleanza salvifica fra Dio e Israele. I profeti adoperano di preferenza immagini dell’unione sponsale come figura per esprimere il senso dell’alleanza: l’amore fra l’uomo e la donna è capace di rinviare all’amore di Dio per Israele. Il messaggio profetico ha influito sulla reale vita coniugale. Ciò viene in particolar modo riscontrato nella lettura sapienziale; infatti in essa si manifesta un maggiore interesse per la santità morale e religiosa del matrimonio, pur non rinunciando ad affermare francamente l’amore dell’uomo per la propria moglie. Con la nuova alleanza il matrimonio assume una dignità maggiore, perché è la rappresentazione del mistero d’amore che unisce Cristo e la Sua Chiesa. Il rapporto Cristo-Chiesa diventa un modello di amore reciproco tra gli sposi. Il matrimonio serve alla crescita della Chiesa, della quale è un inizio nella misura in cui sa creare rapporti di amore e di fede fra tutti i suoi membri.
Biografia
Gabriel Witaszek (Polonia, 1951) Redentorista della Provincia di Varsavia. Licenza in scienze bibliche nel Pontificio Istituto Biblico a Roma (1982). Dottorato di teologia biblica nella Pontificia Università Gregoriana (1986). Abilitazione alla libera docenza presso l’Università Cattolica di Lublino in Polonia (1992) e dal 1993 docente di Antico Testamento nella Facoltà di Teologia; Direttore della Cattedra di Esegesi dei Libri Profetici dell’Antico Testamento nell’Istituto Biblico della Facoltà (1994); Primo Direttore dell’Istituto di Studi sulla Famiglia (1999-2002); Vice Decano e Decano della Facoltà (1996-2002). Docente con indirizzo biblico, nella Facoltà di Teologia dell’Italia Centrale e nell’Istituto di Scienze Religiose “Beato Ippolito Galantini” di Firenze (2003). Professore ordinario di morale biblica all’Accademia Alfonsiana (Roma) e Direttore della rivista scientifica Studia Moralia. Autore di molti libri, articoli e recensioni in diverse lingue. Impegnato nel servizio pastorale.
Il materiale raccolto in questo volume è il risultato di una lunga ricerca sulla relazione tra la sofferenza, la fede e la ragione nel libro di Giobbe. Giobbe ci insegna a non disperare, e a credere che Dio non abbandonerà mai l'uomo che gli resta fedele nelle tribolazioni. Per comprendere meglio l'argomento proposto si sono volutamente evitati termini troppo tecnici e discussioni specialistiche, tranne in qualche caso particolarmente importante o vitale per la comprensione del tema. Questo contributo è alla portata di chiunque, frutto però di uno studio attento e di analisi accurate, ricerca di un'essenzialità che si sforza di andare al cuore di Giobbe e al cuore dell'uomo. È un commento aperto, un'esegesi più che mai attuale, che intende invogliare il lettore a un ascolto più personale, diretto e approfondito della voce di Giobbe. Esso è rivolto a una cerchia vasta di lettori, credenti e non credenti, perché Giobbe pone quelle domande di fondo che nessun uomo può eludere: le domande sul senso dell'esistenza e della vita.