Le riflessioni sul rapporto tra la "spiritualità e il "dogma cristiano" sono motivate sia dalla preoccupazione per la "teologia spirituale" che, a causa di tendenze che assolutizzano l'aspetto esperienziale, rischia di incorrere in un soggettivismo e di perdere il suo fondamento teologico, sia dal diffuso fondamentalismo religioso nelle società secolarizzate che suscita la domanda circa il rapporto tra il contenuto della fede e la sua espressione e spinge a riflettere sulle implicazioni vicendevoli dell'uno sull'altra. Tuttavia anche la direzione spirituale di molte persone e l'esperienza dei progressi e delle difficoltà nel loro cammino spirituale hanno sensibilizzato l'autore ai problemi risultanti dalle loro convinzioni teologiche e dal loro modo di vivere la fede in Gesù Cristo e così lo hanno portato a studiare più attentamente il nesso tra dogma e fede vissuta.
Ogni sapere della verità rimarrebbe vuoto e senza vita, se non si collegasse con la convinzione personale. Ogni sapere rimarrebbe vuoto e vano, se non diventasse convinzione! Il sapere teologico deve imprimersi nella vita ed esprimersi nell'atteggiamento verso il mondo e verso il prossimo. L'intento principale di questo studio non è tanto dare un'abbondanza di informazioni nuove, ma piuttosto aiutare a capire in modo più profondo che cosa significhino "i carismi nella Chiesa e la grazia della vocazione" e sensibilizzare al mistero di Dio e della sua presenza tra di noi. La fede non è il risultato della sola riflessione teologica, ma è piuttosto il frutto del pregare insieme alla Chiesa; lo scopo della riflessione teologica è l'approfondimento della fede già vissuta e la sua correzione qualora ci si allontanasse dal Credo della Chiesa.
Il teologo Toni Witwer, in questo volume che si rivolge in primis ai sacerdoti ma anche a tutto il popolo dei credenti, restituisce ai sacramenti un ruolo centrale e fondamentale per la formazione cristiana, attuandone una piena rivalutazione.