Michael Davenport è un poeta ambizioso, convinto che il proprio talento lo porterà alla fama, e insegue un'idea di arte lontana da ogni compromesso. Nonostante abbia scoperto, appena dopo le nozze, di aver sposato una ricchissima ereditiera, accetta un modesto impiego in una visita di second'ordine in attesa di una svolta nella sua carriera di scrittore. La giovane moglie Lucy non capisce perché Michael si rifiuti con tanta ostinazione di sfruttare un benessere economico che è a portata di mano, ma si adatta al nuovo tenore di vita e anzi resta ammaliata dall'ambiente bohémien fatto di giovani artisti di successo e ragazze affascinanti. Però di una cosa Lucy è certa: tutte le persone che frequenta e che ha intorno sembrano più felici di lei. Penultimo romanzo di Richard Yates, pubblicato negli Stati Uniti nel 1984, "Il vento selvaggio" che passa riprende, a distanza di più di vent'anni, i grandi temi che erano stati al centro di Revolutionary Road: la vita coniugale come trappola in cui si accumulano tensioni, il contrasto tra gli slanci dell'ambizione e la realtà crudele della vita, le aspirazioni e i compromessi. Concentrandosi sul conflitto fra talento e mercato rende omaggio con rara intensità a Francis Scott Fitzgerald: per Yates, l'unico maestro e modello. Con omaggi di Kurt Vonnegut. Andre Dubus e Seymour Lawrence.
Lo sguardo penetrante e la scrittura precisa e implacabile che hanno aperto la strada a Raymond Carver e Richard Ford tornano a dissezionare l'apparente normalità della middle class americana, ma con toni ancora più drammatici: sullo sfondo dell'ottimismo e della prosperità dell'era Kennedy si disegna la storia dell'ambizione frustrata - e della discesa nella follia - di John Wilder, impiegato che sogna il successo come produttore cinematografico e invece conoscerà soltanto l'angoscia dell'ospedale psichiatrico e le manipolazioni di Hollywood.
"Revolutionary road" è uno dei più acclamati classici della letteratura americana del Novecento. Nella commovente storia d'amore di Frank e April Wheeler - giovane coppia anticonformista e romantica, caparbiamente attaccata al suo sogno di una vita felice fuori dagli schemi, malgrado le convenzioni sociali e gli eventi sembrino congiurare contro di loro - i lettori di tutto il mondo continuano a riconoscere se stessi e le proprie aspirazioni alla felicità. Dal 2008 "Revolutionary road" è anche un film di successo, diretto da Sam Mendes e interpretato dalla straordinaria coppia Leonardo Di Caprio Kate Winslet.
È il 1955; i Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma Frank e April si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano.
Lo sguardo penetrante e la scrittura precisa e implacabile che hanno aperto la strada a Raymond Carver e Richard Ford tornano a dissezionare l'apparente normalità della middle class americana, ma con toni ancora più drammatici: sullo sfondo dell'ottimismo e della prosperità dell'era Kennedy si disegna la storia dell'ambizione frustrata - e della discesa nella follia - di John Wilder, impiegato che sogna il successo come produttore cinematografico e invece conoscerà soltanto l'angoscia dell'ospedale psichiatrico e le manipolazioni di Hollywood. Introduzione di A. M. Homes.