Dieci anni sono ormai trascorsi dal G8 di Genova. Un evento che tuttavia resta impresso nell'immaginario. Difficile lasciare dietro di sé quei drammatici eventi, immortalati da una moltitudine di fotografie e video. Immagini di scontri di piazza, con la morte di Carlo Giuliani, e di manifestanti picchiati a sangue nella scuola Diaz. Poi le notizie sulla violenza di Bolzaneto. Infine sono venuti i processi e le sentenze. Che cosa resta di Genova, oggi? Gli autori, muovendosi per i sentieri di un senso di cittadinanza profondamente ferito e di un diffuso trauma psicopolitico, prendono le distanze da quel pensiero illusorio che si affida passivamente al tempo. Nella speranza che si faccia guaritore. Quasi che a far decantare l'afflizione, essa svanisca. E che l'indignazione covata dall'ingiustizia patita possa essere erosa dall'oblio. Sapendo però che tutto si può dire del passato, tranne che sia passato, gli autori analizzano scientificamente la natura della sofferenza, individuale e collettiva, generata dal G8 di Genova. Interrogano le pratiche sociali della memoria, affrontano il problema del vivere comune "offeso" - la frattura tra istituzioni dello Stato e parte di cittadini - con le reciproche barriere emozionali che continuano a frapporsi a livello interpersonale e intergruppi. I diritti d'autore del libro sono devoluti al Comitato Verità e Giustizia per Genova. Prefazione di Nando Dalla Chiesa.