Francesco Zanardi (Poggio Rusco, 6 gennaio 1873 – Bologna, 18 ottobre 1954) è stato un politico italiano. Nel 1914 fu eletto sindaco di Bologna.
È conosciuto come “Sindaco del pane” o, come lui preferiva, “Sindaco dei poveri”.
Questo libro è costituito da lettere aperte che il nipote Stefano Zanardi di Poggio Rusco (MN) scrive alla zio.
Queste lettere di Stefano allo zio introducono nella biografia del “Sindaco del pane”: momenti intimi e personali vissuti tra vita famigliare, attività amministrativa e vicende politiche che delineano un profilo inedito del sindaco di Bologna.
La scelta di costruire il libro in forma epistolare dichiara questa volontà di Stefano di intraprendere un percorso “sentimentale” che porta alla conoscenza umana di Francesco, alla sua spiritualità, al suo impegno di elevare la condizione sociale dei più poveri.
Il libro traccia una biografia davvero originale del “Sindaco del pane”.
L'introduzione è di Paola Furlan, responsabile dell'Archivio storico del Comune di Bologna.
"Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce" (Gv 18,37). Nel celebre dialogo tra Gesù e Pilato, il procuratore romano di fronte a questa affermazione rimane sbigottito e rimanda: "Che cosa è la verità?". Che cosa succede nell'animo e nel cuore di questo romano? Perché intuisce l'innocenza del Cristo e poco dopo decreta la sentenza di morte? È entrata in scena l'opinione pubblica, la forza della massa, la pressione del mondo, che non può sopportare di ricevere leggi e istruzioni dalla Verità. Il male si lancia sul bene e lo sbrana, trovando in Pilato un complice perfetto. Niente di nuovo sotto il sole: questa battaglia oggi è in atto più che mai. Occorre smascherare quel Pilato che è in noi e attorno a noi e arrendersi con fiducia alla verità, che continua a passare per le nostre vie, confortando, amando, perdonando, unificando, indicando la via del Bene, con una pazienza infinita, in modo da poter scoprire la liberta che deriva dall'essere Figli dell'unico Padre.
"Da questo 'alfabeto', che può accompagnare tradizioni e vie diverse, può maturare un giorno il frutto dell'Unità dei Cristiani, del riconoscere la propria identità nella Fede dell'altro, il proprio Cristo nel Cristo dell'altro. Questo libro di Stefano Zanradi ci parla molto e con forte accento della necessità di tale Unità dei Cristiani e, mi pare, offre un contributo ad un movimento che ancora rimane un po' in ombra e stenta a venire alla luce del sole. L'Unità è esigente: non si accontenta delle dichiarazioni, ma richiede la riconoscenza, l'umiltà, la gratitudine e la condivisione. Si tratta della stessa Fede, della consapevolezza che i Cristiani nascono tutti da Cristo." (Dalla presentazione di p. Vladimir Zelinsky, sacerdote ortodosso)
"... a distanza di pochi secondi mi sono accorto che uno dei due passeri, dopo aver preso per sé qualche briciola, immancabilmente andava ad imbeccare l'altro, il quale evidentemente, era il suo piccolo. Come non pensare all'Intelligenza Superiore, cone le sue misteriore leggi di reciprocità e di Tensione al Bene comune? La Luce (intesa ora in tutti i sensi...), questo "Mistero" che permette alle persone di "vedere" e che agisce nel cervellino di una mamma passera, è il nuovo "Assoluto" e deve prendere il posto del Tempo: sono sicuro che, se il nostro nuovo riferimento sarà questa "luce", non saremo più condizionati dal "nostro" tempo e, quindi, dalla nostra morte considerata come fine dell'esistenza.
L'opera di Stefano Zanardi si iscrive nel movimento di rinnovamento spirituale suscitato dal Concilio Vaticano II e l'approccio ai problemi dell'ecumenismo è permeato dell'esperienza pentecostale, evento trasversale a tutte le Chiese cristiane e significativamente presente anche nella Chiesa cattolica post-conciliare. Secondo l'autore - e secondo le presentazioni di un cattolico, di un ortodosso e di un valdese - l'ecumenismo è la strada irrinunciabile per tutte le chiese cristiane: partire dal nucleo spirituale della fede confessata, istituzionale, ovvero dall'universalità del dono della fede cristiana. Nel dono della fede è possibile attingere l'autentico impegno ecumenico per poter trovare Cristo nella fede cristiana dell' "altro", del fratello che non è della nostra "chiesa". L'invito è, ovviamente, quello di dare più spazio al "soffio dello Spirito Santo" affinché cresca la consapevolezza che la Chiesa universale dello Spirito Santo è sempre più grande di tutte le diverse denominazioni date alle "nostre chiese".