
Il potere costituisce uno dei temi maggiormente trattati e capaci di attirare l'interesse di prospettive disciplinari diverse. Filosofia, storia del pensiero politico, sociologia, diritto, psicologia hanno offerto nei secoli contributi che hanno consentito di indagare la molteplicità degli aspetti chiamati in causa da una nozione che risulta connaturata al processo di stratificazione sociale e alle relazioni che si stabiliscono tra i soggetti. Arte e letteratura ne hanno fatto un motivo ispiratore, che ha permesso di sondare le profondità dell'animo umano. Le società contemporanee, dominate dalla presunta neutralità della tecnica, sembrano aver accantonato il tema del potere, se non per recuperarne la sua dimensione latente, data dall'enorme capacità di controllo che i mezzi tecnologici mettono a disposizione. Il potere si de-istituzionalizza, frammentandosi in forme meno evidenti e per questo più pervasive. Nella sua multidimensionalità, il potere sfugge a una trattazione univoca e a ogni tentativo di individuare una definizione che possa coprire da sola la varietà delle sue forme. Tante sono le sfumature semantiche che esso assume nella sua capacità di adattamento ai diversi contesti e che il volume cerca di analizzare a partire dall'opera di autori classici e contemporanei, nel tentativo di delineare un percorso che mira a privilegiare la dimensione relazionale del potere.
Questa edizione, profondamente riveduta anche nella veste tipografica esce a circa dieci anni dalla prima, che ha avuto numerose ristampe. Nel corso di questi anni sono state apportate al testo piccole ma significative revisioni per renderlo piu' chiaro e preciso. In questa nuova edizione sono stai cambiati quasi tutti gli esercizi proposti per lo svolgimento, mentre il testo invece ha subito modifiche ed aggiunte marginali.
Quattro giovani studiosi, tutti diversamente orientati nei loro campi d'indagine, ma tutti riconducibili alla comune applicazione della medesima metodologia storico-religiosa di tradizione pettazzoniana, affrontano in questo libro il difficile compito di delineare il volto del fenomeno New Age attraverso l'analisi di alcuni specifici contesti espressivi o formativi - la musica (A. Cerri), il rapporto con il cristianesimo (N. Mapelli), la pratica del Falun Gong/Dafa (L. Sacco), la genesi esoterica e il channeling (C. Santi) - tra gli innumerevoli campi su cui si estende la longa manus del New Age, per darci modo di verificare che non solo non esiste una specifica realtà movimento religioso, filosofia, stile di vita... - a cui si possa attribuire l'identità New Age, ma che l'identità New Age si concretizza, al limite, proprio in questa sua natura indefinibile: tutto è New Age, niente è New Age. Cioè a dire: in sostanza il New Age - come molte altre categorie di cui si serve la nostra cultura per 'ordinare' il reale - non ha altra concretezza che quella che gli vogliono dare i suoi diversi e diversamente interessati fruitori o analisti. Non c'è un volto del New Age, ma una poliedrica galleria di volti che esprimono miti del passato, illlusioni del presente, utopie del futuro e tutti forse, in ultima analisi - e nonostante alcuni forti appelli all'operatività e alla ribellione (si pensi al versante ecologista del New Age) -, concorrono a esprimere un ennesimo rifiuto della storia...
Il manuale, in questa seconda edizione ampliata e riveduta, rappresenta un'introduzione alla riflessione scientifica sulla lingua tedesca nei suoi principali livelli di analisi: fonetica/fonologia, morfologia, sintassi, semantica, pragmatica, testo. Nuovi sono un capitolo sulla variazione (socio)linguistica e una guida di avviamento al lavoro scientifico. Gli esercizi sono ora corredati di soluzioni e la bibliografia è stata arricchita e aggiornata. Il manuale non presuppone approfondite conoscenze del tedesco né particolari nozioni di linguistica. Destinato agli studenti universitari principianti e progrediti, il volume è concepito principalmente per lo studio a livello di laurea triennale. In più, offre strumenti utili per approfondimenti in sede di laurea specialistica.
Saperi di confine presenta testi che raccontano esperienze artistiche polimorfe oppure sono frutto di analisi sulla società che quelle forme ha prodotto.
Pertanto attendono dal lettore un’attenzione particolare al doppio percorso che caratterizza la ricerca in comunicazione e produzione culturale: quello di chi produce l’evento e quello di chi lo trasmette.
Che è in fondo anche il percorso di chi raccontando l’e-sperienza fa della propria indagine un elemento altro, in qualche misura partecipe della creazione.
Il giornalista che racconta un fatto di cronaca ne può rielaborare l’iter, la logica, il contesto critico, ma non può inventarlo del tutto o snaturarlo, altri-menti viola l’etica dell’informazione.
Il comunicatore e l’organizzatore dell’evento culturale che raccontano l’esperienza dell’evento stesso sono in qualche modo l’ul-timo anello della stessa catena creativa che ha prodotto quell’evento: esistono pezzi di critica letteraria altrettanto efficaci dei libri che raccontano (penso al grande mae-stro Giovanni Macchia).
E recensioni cinematografiche o teatrali molto più belle degli spettacoli di riferimento (penso agli scritti di Tullio Kezich e Roberto De Monticelli). ...