
Il volume è la nuova edizione aggiornata del Manuale di Studi strategici pubblicato da Vitae Pensiero nel 2010 e più volte ristampato negli anni successivi. Che cos'è la strategia? Come si è sviluppato il 'pensiero strategico' nella storia? Esistono alcuni principi 'immutabili' della guerra? Che cosa sono le 'nuove guerre', i 'conflitti asimmetrici' e la 'guerra fra la gente'? E gli 'studi strategici'? Ripercorrendo l'opera di diversi autori che nel corso del tempo si sono confrontati con queste domande impegnative, da Tucidide a Sun Tzu,da Machiavelli a Clausewitz, fino ai contemporanei Liddell Hart, Kissinger, Luttwak, Giampiero Giacomello e Gianmarco Badialetti provano a spiegare, in maniera chiara e sintetica, da dove provengono concetti e termini strategici (così male utilizzati nei media), quali sono le dinamiche strategiche che condizionano il ricorso alla forza militare da parte dei governi e quali gli strumenti (come il controllo degli armamenti e il peacekeeping) che possono oggi limitarne le conseguenze. Ne risulta un manuale agevole, rivolto in particolare agli studenti di scienze politiche, relazioni internazionali, cooperazione e sviluppo e peace studies, ma utile anche, più in generale, a coloro che sono interessati a capire i rapporti tra politica e logica di guerra, nella convinzione che in una democrazia è fondamentale conoscere questi temi per poterne discutere apertamente.
L'uomo contemporaneo ha imparato a vivere come se Dio non esistesse e mai come oggi sembra sperimentare l'ampiezza senza misura del proprio potere. Divenuto 'signore del mondo' grazie agli strumenti della tecnica, deve tuttavia constatare l'illusorietà della pretesa di farsi 'signore dell'essere', padrone della propria origine e del proprio destino. Sintomo evidente di questa dolorosa quanto ineliminabile contraddizione è la rimozione operata nei confronti della morte, il silenzio rivolto alla frontiera ultima, dove angosciosa compare l'ombra del nulla. Eppure la domanda che nasce dalla prospettiva della fine resta ineludibile. Essa sta all'inizio non solo del pensiero filosofico, ma di ogni riflessione che rifugga la casualità di un'esistenza ripiegata su se stessa per tentare la serietà della vita. Da qui lo svolgersi dell'intensa meditazione di questo saggio che procede su più livelli: dalla chiacchiera quotidiana ai diversi filoni del pensiero contemporaneo, passando per l'esperienza cruciale e fondante della morte dell'altro che ci è caro, la quale, spezzando la possibilità di relazione, nega un aspetto della nostra identità e si fa anticipazione della nostra stessa morte. Così, anziché minaccioso e inesplorabile non-senso, che induce al silenzio e alla sospensione del giudizio, il mistero della fine si configura come momento di verità, spazio di significato, direzione e compimento.
Che cosa è e come funziona la società? Quali sono i principali concetti dell'analisi sociologica? Quali sono le tematiche al centro dell'attenzione di questa tradizione di pensiero? Tali le domande a cui questo manuale intende dare risposta, sforzandosi di organizzare, in modo sintetico e sistematico, le categorie fondamentali del pensiero sociologico. L'obiettivo è mettere lo studente in condizione di comprendere la società in cui vive, al di là delle immagini trasmesse dai mass media e dal senso comune. Il volume è organizzato in quattro sezioni che suggeriscono un'ideale e coerente traccia di lettura della società. La prima analizza il concetto di cultura, sottolineando la dimensione simbolica dell'essere umano. Il modo in cui, nei diversi contesti culturali, prende corpo la grande varietà di rapporti sociali, formali e informali, è l'oggetto della seconda. La terza analizza le differenze e le disuguaglianze tra i soggetti individuali e collettivi in termini di potere, reddito, prestigio, mentre l'ultima è dedicata al contesto spazio-temporale entro il quale ogni società si definisce.
Il tema della definizione dei confini familiari risulta cruciale in tutte le situazioni in cui il nucleo originario subisce una trasformazione irreversibile o comunque a lungo termine, per acquisizioni o perdite «non fisiologiche», per cui si apre il problema di "chi sta dentro" e di "chi sta fuori" della famiglia. Lo strumento qui presentato, applicabile a singoli, coppie e famiglie, chiede di tracciare, all'interno di un disegno simbolico molto semplice descrittivo del proprio mondo psicologico, i confini familiari, così come ciascuno se li rappresenta. Il volume si rivolge agli operatori psicosociali e giuridici che si occupano delle situazioni in cui si verificano ambiguità e conflitto di confini, cioè agli operatori dei diversi servizi delle ASL o dei comuni, nonché agli operatori giuridici che lavorano presso i tribunali, coinvolti nel lavoro con casi di adozione, affidamento, separazione e famiglie ricostituite e, più in generale, nel settore minorile. La necessità di operare in un orizzonte multidisciplinare (psicologico, pedagogico, sociale e giuridico) rende particolarmente prezioso l'utilizzo di uno strumento proiettivo che, somministrato e analizzato dagli psicologi, per la semplicità e l'evidenza della lettura può rappresentare la base per una riflessione comune a partire dalle diverse competenze professionali. "La doppia luna" è infatti uno strumento che può offrire interessanti spunti per la costruzione in équipe di criteri ed ipotesi su cui poggiare le decisioni operative.
Multietnicità e multiculturalismo sono due termini ormai entrati a far parte del linguaggio comune. A fronte di tale diffuso utilizzo, tuttavia, si riscontrano sia notevoli incertezze, confusioni e ambiguità in merito al loro significato, sia valutazioni contrastanti. Questo saggio si propone il duplice scopo di chiarificare tali concetti e soprattutto di affrontare i problemi posti dalle società multietniche. L’etnicità costituisce infatti una dimensione rilevante del nostro vivere associato contemporaneo e presenta significative connessioni con altri importanti fenomeni quali il processo di globalizzazione, l’intensificazione delle migrazioni internazionali, la crescita dei contatti tra culture diverse. Se le società multietniche presentano configurazioni multiple, anche il multiculturalismo, inteso quale strategia politica di gestione delle relazioni interetniche, si declina in rapporto a una molteplicità di espressioni differenti, alcune delle quali manifestano l’influenza di un radicale relativismo culturale o di spinte neo-comunitariste esasperate. Il volume si sofferma in particolare sui diversi tipi di multiculturalismo che pongono la questione del riconoscimento dei diritti collettivi delle minoranze. Tale riconoscimento, a giudizio dell’Autore, deve in ogni caso assicurare il primato dei diritti umani fondamentali necessari per la costruzione di una equilibrata società multietnica.
Vincenzo Cesareo è ordinario di Sociologia all’Università Cattolica e direttore della rivista «Studi di Sociologia». È autore di numerosi lavori aventi per oggetto il mutamento socio-culturale, la socializzazione, il sistema formativo, il processo di globalizzazione. Presso Vita e Pensiero ha pubblicato il volume Sociologia. Teorie e problemi (1993).
La ricerca educativa, i suoi paradigmi e metodi, sono oggetto continuo e problematico di riflessione. L’educazione è un compito primario e complesso della società di oggi; le scienze dell’educazione sono sollecitate con forza a considerare in modo critico i propri fondamenti, gli strumenti teorici e metodologici da esse impiegati, le prospettive pratiche e operative a cui si orientano. Il discorso pedagogico e quello sperimentale appaiono antitetici, se si accostano in modo superficiale. Il primo intende infatti avvalorare l’originalità e l’unità dinamica e differenziata della persona; il secondo cerca invece di cogliere le regolarità e i principi generali sottesi alla varietà delle condotte e delle relazioni umane. È compito della ricerca educativa superare tale dicotomia con uno sforzo incessante di sintesi, per evitare che la scienza dell’educazione si riduca, da un lato, a un discorso su modelli formativi astratti e, dall’altro, a un empirismo di pratiche disordinate. Il volume accoglie siffatto obiettivo e propone l’idea di una scienza non dell’educazione bensì per l’educazione, luogo di dialogo evolutivo e non di contrapposizione fra arte, ragione, tecnica, scienza, filosofia, sapienza. La ricerca è in esso presentata come domanda di senso prima ancora che di conoscenza, e come processo ininterrotto per tradurre nel linguaggio dei metodi e degli strumenti, storicamente e culturalmente determinati, aspirazioni e ideali metastorici e metaculturali. La metodologia della ricerca educativa, anche nei suoi ambiti più specifici e tecnici, va intesa, impiegata e costruita in tale prospettiva.
Renata Viganò è professore ordinario di Pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento all’Università di Lovanio. Oltre a temi di pedagogia generale, ha approfondito in particolare le problematiche della metodologia della ricerca in campo educativo; in questo settore ha pubblicato il volume Metodi quantitativi nella ricerca educativa (Vita e Pensiero, Milano 1999).
L’attuale ricerca di sempre nuove opportunità di comunicazione da parte delle imprese e la crescente richiesta di sponsorizzazione da parte delle organizzazioni sponsee rendono necessarie procedure che permettano all’impresa di comparare efficacemente le molteplici alternative e di formulare scelte razionali, economicamente e tecnicamente fondate, nonché condivisibili dai più alti livelli del management aziendale.
Solo così possono essere correttamente giustificati a priori i crescenti investimenti destinati alla sponsorizzazione, e puntualmente valutati a posteriori i risultati ottenuti, con riferimento agli stessi criteri che hanno orientato la selezione tra le alternative disponibili.
Questa monografia, dopo aver descritto i modelli di funzionamento della sponsorizzazione e di risposta da parte del consumatore presenti nella letteratura internazionale, affronta nello specifico le problematiche di pianificazione della sponsorizzazione, con riguardo sia all’ottica dello sponsee sia a quella dello sponsor.
In particolare, applicando alla sponsorizzazione i metodi decisionali già impiegati in altri ambiti aziendali, vengono approfondite le problematiche relative al processo di scelta delle proposte di sponsorizzazione: l’identificazione dei criteri di selezione economici e tecnici, l’attribuzione a ciascuno di essi di un livello di importanza relativa, e infine l’individuazione dei più opportuni metodi di comparazione delle alternative.
Roberto Paolo Nelli è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Piacenza. È autore di numerose pubblicazioni in tema di marketing e di comunicazione d’impresa, tra le quali: La comunicazione interna nell’economia dell’azienda. Evoluzione, teoria, tecnica (Vita e Pensiero, Milano 1994); L’esigenza di riposizionamento del servizio cinematografico in Europa. Evidenza empirica e ruolo della comunicazione (Vita e Pensiero, Milano 1996); La teoria della comunicazione aziendale e la sua evoluzione: la scuola anglosassone (Milano 1999); La gestione della sponsorizzazione nell’esperienza italiana. Le problematiche di programmazione e di controllo (Vita e Pensiero, Milano 2000); Le strategie internet-based delle imprese italiane. Caratteri fondamentali e modalità evolutive (Vita e Pensiero, Milano 2004).
Paola Bensi è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Cremona. Ha pubblicato: L’efficacia delle relazioni pubbliche: criteri di misurazione del perseguimento degli obiettivi («Comunicazioni Sociali», 3/4, 1996); La sponsorizzazione nelle strategie dell’azienda: caratteristiche, gestione, efficacia (Milano 1998); Il mercato del film per ragazzi in Europa: dalle iniziative a favore dell’offerta alle ricerche per la segmentazione della domanda («Problemi di gestione dell’impresa», 31, 2002); Gli effetti della pubblicità sul processo di decisione d’acquisto del consumatore («Problemi di gestione dell’impresa», 32, 2002); L’impresa e la sua reputazione. La media coverage analysis (Vita e Pensiero, Milano 2003).
Nella vita individuale e associata, oggi sottoposta all’influsso dell’individualismo liberista e utilitarista, possono sorgere difficoltà sul fronte dell’azione e della spiegazione della realtà. Risulta difficile soddisfare le richieste sempre più articolate dei cittadini in tema di beni e servizi privati, pubblici e relazionali. La difficoltà può riguardare, nell’attività economica, il conseguimento di obiettivi prioritari di qualità e innovazione. Problemi di rilievo si incontrano pure per il raggiungimento di traguardi economici collettivi primari nell’ipercompetizione attuale e dalla forte dimensione cooperativa, quali il potenziamento della competitività e dell’attrazione territoriale. Difficoltà si profilano infine rispetto alla domanda di conferire senso all’agire umano, che si manifesta con forza nella teoria economica e nelle forme di ripresa di attenzione al tema della felicità. Cresce dunque l’interesse per una lettura della realtà alla luce dell’idea di persona e delle connesse implicazioni valoriali e comportamentali, supportato da recenti elaborazioni del pensiero filosofico, per ripensare le cose umane e ricomporre cultura, economia e natura, nel rispetto della dignità dell’uomo.
Gli studi contenuti in questo volume sono stati presentati da filosofi ed economisti nel corso di un Convegno tenutosi nell’Ateneo perugino nel marzo 2006. Essi prendono in esame l’idea di persona nel contesto economico attuale di progressiva globalizzazione, diffuso economicismo e predominio dell’economia sulla politica, al fine di saggiarne la capacità di rispondere alle esigenze di un nuovo umanesimo.
Pierluigi Grasselli insegna Politica economica nella Facoltà di Economia dell’Università di Perugia. È autore di numerosi saggi su temi di politica monetaria e fiscale, di economia del turismo, di politica dello sviluppo, di connessioni tra etica ed economia.
Marco Moschini insegna Ermeneutica filosofica presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha approfondito temi della metafisica, della dialettica, del pensiero ontologico contemporaneo con specifici risvolti intorno alla fondazione della morale. A questi argomenti ha dedicato saggi e articoli monografici.
Il sistema dei media è protagonista di un grande processo di trasformazione economica e sociale legato allo sviluppo delle tecnologie digitali. La prima, fondamentale conseguenza è l’affrancamento del contenuto dal suo contenitore. Liberato dalle costrizioni del supporto fisico (de-materializzazione), e grazie alla trasformazione del processo produttivo in ambiente digitale (dis-intermediazione), il contenuto acquisisce una propria autonomia, diventando il vero driver della convergenza, in grado di favorire la diffusione di nuove reti e piattaforme distributive, e accelerare il passaggio all’economia digitale. Il saggio di Augusto Preta cerca di comprendere e interpretare quanto sta accadendo oggi nell’economia dei media. A tale scopo analizza i diversi mercati che compongono l’industria dei contenuti: il mercato a monte ai prodotti premium del film e dello sport, ma anche, nel mercato a valle, l’evoluzione della radio, della televisione, in chiaro e a pagamento, e di internet. Vengono inoltre individuati i mercati rilevanti, la struttura economica dei diritti, l’industria dei talenti, i mercati a due versanti e la creative industry. La conclusione è che, in questo processo epocale, i contenuti non rappresentano più i fattori costitutivi di una industry, i media, ma del ‘mercato della convergenza’ in tutte le sue variegate componenti.
Augusto Preta è docente di Economia dei media all’Università di Sassari. Fondatore di ITMedia Consulting, società specializzata nella ricerca e consulenza sui media e contenuti digitali, da anni svolge la propria attività per alcune delle maggiori imprese del settore (Alcatel, Canal+, Fastweb, Havas, Mediaset, Rai, Telecom Italia, Time Warner, Vivendi-Universal, Wind). È autore de I media verso la convergenza (1998) e co-autore di Quella deficiente della TV (2002). È membro dell’Editorial Board di Intermedia, del Board of Directors dell’International Institute of Communications e di numerosi comitati tecnico-scientifici. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste del settore.
L’etica è una delle teorie più legate alla fluidità della vita umana, perché è mirata al governo dell’agire, che è sempre singolare; dunque determinato dalle coordinate dell’empiria (lo spazio e il tempo; cioè poi il molteplice e il divenire). Essa orienta in tal modo la vita. Ma, se deve seguire della vita le volute, deve pure, nel contempo, ritrarsene. Come ogni teoria. Una teoria, anzitutto e per lo più, risulta dalla comprensione dei fenomeni. Ora, per comprendere qualcosa, bisogna in certo modo prendere le distanze dalle parti e stare al tutto. Come l’occhio rispetto alle forme e ai colori. L’etica deve dunque coniugare il singolare con l’universale, cioè stare al singolare con uno sguardo universale, per rendere universale il singolare. Questo, poi, praticamente significa, per un essere umano, orientare. L’etica, allora, non è una teoria come tutte le altre. Se comprende il singolare per orientarlo all’universale, deve stare in certo modo sempre alla frontiera, cioè deve sempre scrutare la realtà del nuovo che avanza, se vuol dargli la forma trascendentale dell’oggetto conveniente con il buon uso della libertà. La frontiera è una cifra simbolica che tutti intercettano con facilità. È anche una cifra piena di fascino, perché sembra alludere nel linguaggio comune alla possibilità di straordinarie avventure. Lascia, cioè, pensare a quel che verrà in termini di grande seduzione, perché fa immaginare terre inesplorate, dalle quali certamente verrà il bene per noi. Tace, però, quasi sempre intorno ai rischi che tutto questo porta con sé. Quando qualcosa viene a noi, non sempre è per noi. Anzi, non di rado è contro di noi, fino a minacciarci di morte. Per questo le frontiere sono state sempre, in realtà, vigilate. Essere alla frontiera è perciò lo stesso che vigilare sulla frontiera. In faccia al nemico, perché il nemico non sorprenda. Essere alla frontiera è proteggere dal male e custodire il bene. Ma proteggere dal male ogni essere umano e custodire il bene di ogni essere umano. A partire dai più piccoli e dai più poveri. Ecco la vocazione di questo libro e, prima ancora, di quelli che l’hanno scritto.
Carmelo Vigna è ordinario di Filosofia morale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha diretto il Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze e ha fondato e attualmente dirige il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (CISE). È direttore (con Francesco Botturi) dell’Annuario di etica (edito da Vita e Pensiero). È Presidente del Centro di Etica Generale e Applicata (CEGA) dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia. È autore di numerose pubblicazioni.
Susy Zanardo è dottore di ricerca. È stata borsista del Centro Universitario Cattolico (CUC) - II livello. È segretaria scientifica del Centro di Etica Generale e Applicata (CEGA) dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia. Collabora con la Cattedra di Filosofia morale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e con il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (CISE) della medesima Università. In questa collana ha pubblicato Il legame del dono (2007) e, sempre in questa collana, ha curato (con Carmelo Vigna) La Regola d’oro come etica universale (2005).
Il volume raccoglie le lezioni tenute nell'ambito del corso di Economia Politica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è rivolto a quanti vogliano acquisire la conoscenza degli elementi fondamentali della scienza economica. All'introduzione sull'oggetto e sui metodi dell'economia politica, segue una breve rassegna storica delle prevalenti scuole di pensiero (scuole classica, marxista, neo-classica e keynesiana), dei contesti in cui sono sorte e delle modalità organizzative e di analisi in cui si sono sviluppate. Il testo prosegue con le principali tematiche di microeconomia: comportamento del consumatore e del produttore, teoria del prezzo e della domanda e teoria della produzione e dell'offerta. All'analisi del concetto di mercato e delle diverse teorie in tema di forma di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio, fanno seguito gli approfondimenti in tema di organizzazione dell'impresa e di regolamentazione dei mercati, alla luce dei nuovi approcci relativi all'analisi economica del diritto. Il volume esamina poi la contabilità nazionale e i principali aggregati macroeconomici, evidenziando i meccanismi che determinano la vicenda economica, il ruolo della moneta e quello del settore pubblico. I grandi temi della disoccupazione, inflazione e sviluppo economico e l'importanza del commercio internazionale completano le tematiche macroeconomiche.
L'economia, e con essa la società, sta attraversando una fase di cambiamento epocale. Le imprese e i mercati attuali si allontanano sempre più dal modello con il quale li abbiamo immaginati, vissuti e descritti solo fino a pochi decenni fa. In particolare, ai fini del successo delle imprese, diminuisce il peso relativo dei capitali tecnologici e finanziari e aumenta quello delle persone, del capitale sociale, civile e motivazionale e quello dei beni relazionali. In un tale contesto, la risorsa più scarsa, e quindi più fragile, diventa l'arte di tessere relazioni, la capacità di far sì che la diversità umana, dentro e fuori le imprese, non imploda nel caos e nell'anarchia, ma dia luogo a nuove sinergie. Anche per queste ragioni il libro parla soprattutto di rapporti, di persone, di motivazioni all'interno dell'economia e in particolare delle organizzazioni, e lo fa a partire da quelle nelle quali è evidente il ruolo cruciale svolto dalle persone e dalle loro motivazioni: le cosiddette Organizzazioni a Movente Ideale (OMI). Queste verranno analizzate soprattutto nei momenti di crisi relazionale e motivazionale, quando si rischia con più probabilità di perdere le persone migliori.