Scritta nel 1891, pochi mesi prima della morte del suo autore e pubblicata postuma, "Billy Budd" è una storia di mare ambientata su una nave da guerra inglese alla fine del Settecento. William Budd, mozzo ventenne, ingiustamente accusato dal maestro d'armi Claggart, viene impiccato, ma rimarrà nella memoria degli altri marinai con la vivida forza dei martiri. Come sempre in Melville, la narrazione si spinge molto al di là dei semplici fatti, e la vicenda, potente e assoluta, si configura come simbolica rappresentazione di una condizione esistenziale in cui il bene e il male, il giusto e l'ingiusto hanno la stessa forza di realtà: la verità del racconto, che è anche quella della vita, accarezza la purezza della vittima innocente, l'austero rigore del capitano De Vere (che condanna Billy pur riconoscendolo senza colpa), ma anche la criminosa follia del mefistofelico Claggart. L'ampia introduzione di Claudio Gorlier chiarisce contenuti e simboli di questo racconto straordinariamente "moderno", e la magistrale traduzione di Eugenio Montale restituisce intatta a questo capolavoro la sua perfezione poetica.
Sul finire degli anni Venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in Francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei Cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". Sofisticati, blasé, gelidamente socievoli, i Cullen sembrano nutrire per se stessi e per ciò che li riguarda una passione debordante. Sul polso, Mrs Cullen regge un falcone incappucciato. Ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.
Il volume raccoglie due racconti di Michael Cunningham, "Fratello" e "Puttana", accostati a un saggio che l'autore, noto per i suoi romanzi "Le ore" e "Carne e sangue", ha composto in onore del suo mito letterario, Virginia Woolf.
Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l'uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l'altra con il desiderio di radunare per un "ultimo" Natale i tre figli che ha allevato secondo le regole rigorose e i valori dell'America del dopoguerra, attenta a "correggere" ogni deviazione dal "giusto". Ma i tre figli se ne sono andati sulla costa orientale: Gary, dirigente di banca, è vittima della depressione e di una moglie infantile e testarda; Chip ha perso il posto all'università per "comportamento sessuale scorretto"; Denise, chef di successo, conduce una vita privata molto discutibile secondo i Lambert.
All'età di ventitré anni, con quattro racconti pubblicati e una piccola recensione sulla "Saturday Review", Nathan Zuckerman va a bussare alla porta del suo padre spirituale, lo scrittore Lonoff. L'uomo vive in quasi totale reclusione sulle colline del New England con la moglie Hope e una misteriosa ragazza, Amy Bellette, una sopravvissuta all'Olocausto. Zuckerman vuole da lui un'approvazione, anzi qualcosa che somiglia ad una assoluzione. Vuole sedersi ai suoi piedi e bere la sapienza di un vero letterato. Di chi ha votato all'arte ogni frammento della vita. Lonoff è un grande scrittore o, come egli stesso sostiene, è famoso per puro caso?
Nascosto tra gli alberi l'uomo guardò l'orologio. Era il momento. Presto la ragazzina sarebbe arrivata in bicicletta. A Makers Village, una cittadina dello stato di New York, la scomparsa di due bambine di dieci anni fa riemergere dal passato un incubo terrificante. Quindici anni prima, alla vigilia di Natale, la sorella gemella di Rouge, il poliziotto incaricato delle indagini, era stata rapita e uccisa. Un uomo è stato condannato per quel brutale omicidio, un uomo che continua a proclamarsi innocente. E se stesse dicendo la verità? Se la scomparsa delle bambine fosse fatalmente collegata alla tragedia di tanti anni prima?
Sette racconti dove Robert Stone narra vite segnate dall'abuso delle droghe più diverse e dal fallimento di ogni relazione interpersonale. Fra gli altri, il racconto lungo che da il titolo al libro è la storia di un poeta ubriacone che un giro di conferenze riporta vicino alla figlia. I due non si vedono da tempo e trascorrono la notte fra alcol e droga cercando di evitare qualsiasi riferimento a un sospetto, passato incesto.
L'amicizia di Reuven Malter e Danny Saunders si misura sul terreno dell'amore per Rachel, una giovane anglista, e delle loro scelte di vita: mentre uno studia per diventare rabbino affrontando l'insegnamento sarcastico e devastante di Rav Kalman, l'altro rinuncia agli studi religiosi per diventare psichiatra. In questo romanzo vediamo due giovani uomini alle prese col compito di mantenere la promessa fatta a se stessi. In questa prospettiva non si esita a mettere in discussione anche la fede rivelata. "Come si può amare una religione che spinse la gente a odiare altri esseri umani?" si chiede Michael, il quattordicenne che Danny ha in cura.
New York è una città grande, mostruosamente grande, irriducibilmente violenta. Il cadavere di una donna in una panchina di Grover Park o i successi di un eccentrico ladro d'appartamento non fanno certo notizia. Ma questa volta per il detective dell'87° distretto, il caso potrebbe essere più complicato di quanto non sembri in apparenza.
A French Landing si aggira un mostro che adesca i bambini e li restituisce in parte. E c'è anche il vecchio Jack Viaggiante, che a dodici anni fuggì da questo mondo alla ricerca del Talismano che avrebbe potuto salvare la madre e che visse una folle avventura nella dimensione fantastica dei Territori. Ora Jack è adulto; ha lasciato la Omicidi di Los Angeles e si gode il ritiro nella pace del Wisconsin. Ma mentre si moltiplicano i ritrovamenti di corpicini straziati, lo incalzano angosciose apparizioni e strane materializzazioni. C'è forse qualcuno che sta cercando di ristabilire un contatto? Passo dopo passo, sulle tracce di piedini insanguinati e antiche imprese sepolte nella memoria, Jack si ritrova a contemplare il vero volto del serial killer...
Negli anni Trenta e Quaranta i torpedoni azzurri erano il mezzo di trasporto preferito dagli americani e le superbe stazioni art déco rappresentavano, in ogni città, il simbolo del progresso e dell'avventura. Ritornare oggi sulle corriere del levriero lungo le vecchie highway significa scoprire gli splendori andati e le piccole miserie quotidiane; ascoltare le storie di chi, nell'era del jet, è ancora costretto ad attraversare l'America in autobus; riconoscere in fondo ad ogni rettilineo, dietro ad ogni curva, il fantasma del blacktop (il manto nero dell'asfalto), spirito delle strade americane, anima del mito che nasce sulle strade dei pionieri, si nasconde nelle stazioni di servizio, si affaccia sulla famosissima Old Route 66.