A volte anche una visita inattesa e poco gradita - quella di un amico cieco della moglie, per esempio - può smuovere emozioni dimenticate. E cosi, infatti, che il narratore del racconto che dà il titolo alla raccolta - forse il più celebre di Carver e uno dei più amati dall'autore - finisce per passare quasi senza rendersene conto dall'iniziale ostilità condita di gelosia al momento di una piccola rivelazione. È un personaggio carveriano a tutti gli effetti, l'anonimo protagonista del racconto: sottilmente alla deriva, privo di amici, inchiodato in un lavoro che detesta, con una moglie da cui forse si sente un po' trascurato. Eppure, è proprio la presenza ingombrante del cieco Robert a costringerlo a uscire dalla sua corazza e abbozzare un rapporto umano, una condivisione che gli permetterà di recuperare, forse, una parte di sé dimenticata. Carver ne segue l'impercettibile evoluzione con naturalezza, con uno stile maturo e consapevole dei propri mezzi, da lui stesso definito "più pieno e generoso". Se "Cattedrale" chiude la raccolta su una tenue nota positiva, nel resto del libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all'apparenza secondari: un nuovo trasloco in "La casa di Chef", l'atto mancato di una riconciliazione impossibile in "Lo scompartimento", l'inizio di una crisi senza apparenti vie d'uscita in "Vitamine", in cui nella deriva personale fa irruzione la violenza della storia.
Il primo incontro avviene un giorno di dicembre. Nick sta camminando sul lago ghiacciato vicino alla sua casa, nell'Alaska sud-orientale, con la moglie e il loro labrador quando succede. Il lupo nero fermo da un po' sulla riva opposta inizia a correre verso di loro con le fauci spalancate, sollevando la neve con le zampe. Poi si ferma, a pochi metri, con la coda tesa, in atteggiamento dominante. D'istinto Nick stringe a sé la moglie e il collare del cane e si mette in allerta. La paura atavica dell'uomo di fronte a questo animale assale anche lui, che pure ha incontrato molti lupi. Mai però così da vicino. D'un tratto il cane si divincola e va incontro al lupo, muso contro muso. Da quel momento Romeo, come è stato chiamato, entra nella vita di Nick e della piccola comunità di Juneau. Si rivela estremamente sociale, gioca con i cani, interagisce con le persone. Intelligente e attento, diventa una presenza fissa, portando un alito di vita selvaggia alle soglie delle case. Per Nick, Romeo è un amico, obbedisce ai suoi segnali, lo aspetta sul lago davanti a casa. Ma, come spesso accade, non tutti apprezzano questa prossimità, invocando l'atavica inimicizia tra uomini e lupi. Una memoir emozionante, un grido d'amore per la natura incontaminata e selvaggia.
Gli ultimi anni della sua vita Pearl Buck li trascorre in una condizione economica disastrosa, praticamente in bancarotta a causa di pessime conoscenze e furbi consiglieri che la allontanano dalla famiglia, dagli amici, perfino dai suoi editori. Nessuno dei sette figli adottati riesce ad aiutarla, poiché non hanno accesso alla piccola fortuna che la madre ha accumulato con la sfolgorante attività di scrittrice. La situazione è drammatica e tutti ne approfittano: spariscono documenti personali, lettere, manoscritti. Il romanzo cui l'autrice lavora negli ultimi anni di vita viene misteriosamente trafugato. Per quarant'anni nessuno ne sospetta l'esistenza. Nel dicembre 2012 una donna acquista un deposito a Fort Worth, Texas. L'affitto di quei pochi metri da anni non viene pagato e così la nuova acquirente diventa proprietaria di tutto il contenuto e lo mette all'asta. Tra cianfrusaglie e ammennicoli di poca importanza c'è un reperto prezioso: un manoscritto autografo che porta la firma di Pearl Buck e una copia dattiloscritta di oltre trecento pagine. La donna intende venderli al miglior offerente, ma la notizia giunge agli eredi che, dopo una lunga e complicata trattativa, riescono a impossessarsene. Non si sa chi fu a trafugare il manoscritto dalla casa nel Vermont né come o quando finì in un deposito nel Texas. Si sa solo che il romanzo è autentico, uno dei figli lo conferma immediatamente grazie ai dettagli, quei piccoli accenni alla vita privata che solo un familiare saprebbe riconoscere.
George Caldwell è un insegnante che non sopporta più la scuola e i suoi studenti, suo figlio Peter non ha amici, ama Vermeer e soffre di psoriasi. Entrambi sognano di andarsene via dalla cittadina della Pennsylvania in cui vivono. Il sacrificio di uno salverà l'altro, come Chirone con Prometeo? Con "II centauro" Updike dimostrò che con la scrittura sapeva fare tutto. Un'onnipotenza virtuosistica che riesce ancora oggi a incantare il lettore. Basta prendere l'incipit del romanzo o la lunga scena della lezione di astronomia per capire come il minimo dettaglio realistico riesca a caricarsi di significati che lo trascendono, ogni infelicità individuale si proietti nel pulsare di una ferita cosmica. Con i suoi piani narrativi cangianti e l'alternanza (o la mescolanza) tra personaggi realistici e mitologici, è il romanzo più ardito di Updike, forse il più affascinante. Prefazione di Luca Briasco.
All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense. Un thriller ad alta tensione, con due antagonisti: il sanguinario Brady - Mr. Mercedes - che ignora il significato della parola coscienza, e l'ironico Hodges, superlativo erede del Marlowe di Chandler, dolente e assetato di giustizia.
Lo volevano morto da sempre, da quando era in fasce e un potente re ordinò ai suoi soldati di sterminare una schiera di piccoli innocenti, pur di eliminare il pericolo che incombeva sul suo trono. Adesso che ha poco più di trent'anni, un alto sacerdote vuole che sia ucciso per la minaccia che rappresenta da quando ha iniziato a predicare in pubblico parole mai sentite prima, che sembrano il compiersi di antiche profezie. Parole che scuotono le fondamenta di un potere insieme religioso, politico ed economico. Un seguace lo vende ai nemici, diventando l'emblema del tradimento. Un governatore che potrebbe salvarlo se ne lava le mani - e fornisce una squadra di efficienti sicari. Gli "uomini dell'oscurità" vogliono che sia eliminato. E Gesù di Nazareth muore. Sulla sua vicenda, sulle tracce che ha lasciato il delitto più noto della storia dell'umanità, indagano due investigatori di oggi. Armati di penna, di una mente aperta e di documenti, ripercorrono il cammino di un uomo condannato a morire e della sua parola, che non è morta con lui. Raccontato come un romanzo - giorno per giorno, ora per ora - un giallo verissimo, una storia che sfida le tenebre e lascia un indelebile solco di luce.
Chi o cos'è Valis? È un'imperscrutabile entità intelligente che vive nello spazio? O forse un meccanismo, una formula o, ancora, un essere vivente vero e proprio, che emana uno sconvolgente flusso di informazioni sulla natura dell'universo? Nella ricerca di verità supreme, Valis pone il lettore di fronte a una serie di folgoranti interrogativi: cosa rappresentano la realtà e il divino? Esistono davvero oppure sono semplici invenzioni della nostra mente? In Divina invasione, un dio alieno tenta di stabilire un contatto con i terrestri come mai è accaduto prima: invia sulla Terra il proprio figlio, privo di memoria. Ma una presenza sovrannaturale è capace di impregnare di sé l.universo: l'ennesima, efficacissima variazione dickiana sul tema della realtàdivinità nella quale gli uomini si dibattono. La trasmigrazione di Timothy Archer ruota attorno alla vita dissoluta del vescovo Archer, attraverso l'impietoso giudizio della controparte femminile che scetticamente partecipa alla sua ricerca della verità metafisica, decidendo infine di abbandonarlo al proprio destino.
Lo chiamano Oltre. Alcuni sono appena arrivati in quel mondo così simile al nostro eppure così diverso. Altri invece sono lì da secoli e sono ormai indifferenti alla perenne coltre di nubi che nasconde il sole e all'atmosfera cupa che li circonda. Ma ognuno di loro condivide lo stesso destino: dopo essere morti, sono stati condannati per l'eternità. Sia che abbiano scritto a caratteri di fuoco il loro nome nel grande libro della Storia - tiranni sanguinari, sovrani spietati, criminali di guerra - sia che nel corso della loro oscura esistenza si siano macchiati di colpe incancellabili, adesso sono tutti relegati in quel luogo maledetto. Tutti, tranne John Camp. Lui è "vivo", ed è lì per sua scelta. Perché ha giurato di salvare la donna che ama. Durante un audace esperimento di fisica delle particelle, la dottoressa Emily Loughty è scomparsa nel nulla e, quando si è deciso di ripetere il procedimento per capire cosa fosse successo, John si è posizionato nel punto esatto in cui lei era sparita e... in un attimo è stato catapultato nel mondo chiamato Oltre. E ora deve affrontare il male assoluto per ritrovare Emily e riportarla indietro. Ma il tempo a sua disposizione è poco, e tutti e due rischiano di rimanere per sempre prigionieri nella terra dei Dannati...
Violet è cresciuta serena nella Shanghai dei primi del Novecento, nel mondo ovattato ed elegante di Sentiero di Giada, la raffinata casa di piacere gestita da sua madre Lulu, un'americana dal misterioso passato. Gelosa della donna e delle attenzioni che lei dedica ai suoi ospiti, Violet le rimprovera soprattutto di non volerle rivelare chi è suo padre. Ma quando la sua vita verrà spezzata dall'inganno dell'ultimo amante di Lulu, Violet, capirà tante cose, compresi gli infiniti errori che si possono compiere per amore... Sospesa tra l'Estremo Oriente e l'America, tra le ragioni del cuore e le scelte della mente, una storia che ci fa rivivere l'atmosfera della Shanghai al momento della caduta della dinastia Qing e il rapporto, eterno, complesso e affascinatile tra una madre e una figlia, alle prese con il desiderio, l'inganno, la forza e l'ostinazione dell'amore.
Erano le sei e mezzo di una sera come tante a Manhattan e il sole basso allungava le ombre quando il marito di Laurie Moran fu barbaramente ucciso sotto lo sguardo innocente del figlio, al campo giochi non lontano da casa. Timmy aveva solo tre anni e fu l'unico a vedere in volto l'assassino del padre e a incrociare quegli occhi blu che ancora oggi tormentano i suoi sogni. Un efferato delitto per il quale neanche Laurie è mai riuscita a darsi pace, perseguitata dalla promessa fatta dal killer prima di uscire di scena: "Di' a tua mamma che adesso tocca a lei. Poi sarà il tuo turno". Ora, a distanza di anni, Laurie si ritrova ancora alle prese con la morte, questa volta come produttrice di un nuovo programma televisivo dedicato a vecchi crimini rimasti irrisolti. Il primo caso ad andare in onda riguarda l'omicidio di Betsy Powell, una ricca signora trovata morta soffocata nel suo letto l'indomani mattina della festa di diploma della figlia e delle sue tre migliori amiche. All'epoca la notizia aveva fatto molto scalpore. Riaprendo il caso e invitando in studio le quattro ragazze, ormai donne, per ricostruire quelle terribili ore, Laurie è certa di avere per le mani un successo garantito. Ma non appena le telecamere si accendono, diventa chiaro che ognuna di loro sta nascondendo segreti. Piccoli e grandi. E un paio di occhi blu sta osservando da molto vicino lo svolgersi degli eventi...
Alice è appena morta, lasciandosi dietro un'esistenza faticosa, segnata dalla malattia, dall'alcolismo e da un matrimonio infelice. Eppure i suoi bellissimi occhi azzurri non hanno mai perso una luce speciale. Il funerale ha riunito la famiglia, ma Tyler, il figlio minore, quello più amato, si sente un estraneo tra i fratelli che si spartiscono le posate d'argento e i pochi ninnoli. A lui, la madre ha lasciato un'eredità ben più preziosa: la "Vera Cosa Bella" della sua vita, una vecchia scatola, dove per quarant'anni ha conservato gelosamente un album consunto e un pacchetto di lettere d'amore. Ricordi di un altro tempo, il 1941, quando Alice, la debuttante più incantevole di Montreal, incontrò Jens, un giovane pilota norvegese, scampato all'invasione nazista e arrivato in Canada per completare l'addestramento. Prima di partire per l'Europa, le giurò che nulla gli avrebbe impedito di tornare da lei e le chiese di aspettarlo. E quando venne catturato dai tedeschi, pur di mantenere fede a quella promessa, prese parte alla "Grande fuga", la stessa portata al cinema da Steve McQueen, che fu l'evasione più coraggiosa e drammatica mai tentata in un campo nazista: settantasei uomini coinvolti, cinquanta fucilati e solo tre che riuscirono a fuggire... Seguendo la traccia delle lettere tra il Canada e la Norvegia, Tyler Trafford ha ricostruito la storia di questo amore puro e ostinato, che non ha ascoltato le ragioni della convenienza e della guerra, e ha riportato alla luce un'epoca mai dimenticata.
Sono trascorsi tredici anni da quando Tatiana è con Holly ed Eric. Tredici anni da quando, in Russia, l'hanno raccolta in una coperta logora e, tremanti di gioia, l'hanno portata con loro in America. Tredici anni in cui la piccola Tatty è diventata una bellissima quindicenne, una ballerina russa dolcissima e vagabonda, l'amore della loro vita. Ora è la vigilia di Natale e fuori casa il vento fischia come un tendine teso tra gli alberi, e nevica. Eric si è avventurato nella tormenta per andare a prendere i suoi genitori e celebrare con tutta la famiglia il Natale. Holly dovrebbe essere felice in quel giorno di festa. E invece si dirige subito in cucina con i piedi nudi e uno strano pensiero in testa che non riesce a scacciare. Il pensiero che tredici anni prima qualcosa di terribile deve averli seguiti dalla Russia. È un'idea assurda, inammissibile, ma Holly ne percepisce, ne avverte chiaramente la verità da quando si è svegliata in quella mattina d'inverno. Come spiegarsi, infatti, gli eventi accaduti? La gatta che improvvisamente si trascina via le zampe posteriori e la coda? Il rigonfiamento sul dorso della mano di Eric, un minuscolo terzo pugno da omuncolo che i medici trascurano come cosa da niente, ma che non sparisce? La zia Rose, che si è messa a parlare in modo strano, in una lingua sconosciuta? E i dischi, tutti graffiati dall'oggi al domani, irrimediabilmente rovinati? Qualcosa li ha seguiti dalla Russia. Holly se lo sente dentro, come un dolore bruciante...