Età di lettura: da 8 anni.
Nouk ha solo tredici anni, ma pensa di essere già cresciuta troppo. Vuole rimanere piccola come le sue sorelle, belle e bionde. Così decide di smettere di mangiare: niente più brioche, niente più formaggio, niente più cioccolata. Solo una caramella ogni tanto per riuscire a restare in piedi tutto il giorno e sfiancarsi di corsa e ginnastica. Nouk è malata, anche se ancora non lo sa, e questa è la sua terribile storia. Età di lettura: da 13 anni.
Il Piccolo Principe è un bambino che ha lasciato l'asteroide B612, il piccolo pianeta su cui abita insieme a una rosa vanitosa, per vagare nello spazio. Durante il suo viaggio sui diversi pianeti conosce un vecchio re solitario, un vanitoso, un ubriacone, un uomo d'affari, un lampionaio e un geografo, ma è sulla Terra che si svolge l'incontro più significativo: quello con un aviatore precipitato nel deserto. Dopo aver trascorso un anno sulla Terra, il Piccolo Principe decide di tornare sul suo pianeta, lasciando al pilota il suo sorriso e un cielo pieno di stelle. Con un apparato di approfondimento a cura di Ave Gagliardi. Età di lettura: da 8 anni.
Mila, giovanissima militante nella Resistenza francese, viene deportata a Ravensbrück nell'aprile del 1944 insieme ad altre quattrocento donne. Non ha mai avuto alcuna aspirazione all'eroismo: se ha deciso di aiutare suo fratello e gli altri militanti parigini l'ha fatto per senso del dovere, con la semplicità dei suoi vent'anni. Come le altre prigioniere politiche, prova sollievo nell'apprendere che non sarà fucilata. Non sa nulla del viaggio che l'aspetta, non ha mai sentito nominare Ravensbrück. Del campo di concentramento ignora tutto, anche le parole per nominare le cose, le azioni, le regole che bisogna imparare per sopravvivere. E per raccontare alle altre donne il segreto che avrà un ruolo decisivo nel suo destino. Grazie alla solidarietà delle compagne e a una tenacia incrollabile, Mila riuscirà a scorgere un barlume di luce rappresentato dalla presenza, nel campo, di una Kinderzimmer, una camera per i neonati: un luogo paradossale di vita in un paesaggio di disperazione. Giorno dopo giorno, nella durezza di un autunno e di un inverno infiniti, Mila si aggrappa con tutte le forze a quella luce, per se stessa e per il bambino che porta in grembo.
A Parigi, in un indeterminato ma prossimo futuro, vive François, studioso di Huysmans, che ha scelto di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l'insegnamento, la sua vita procede diligente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi. Ma qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo fanno crollare. È un'implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche François. "Sottomissione" è il romanzo più visionario e insieme realista di Michel Houellebecq, capace di trascinare su un terreno ambiguo e sfuggente il lettore che, come il protagonista, François, vedrà il mondo intorno a sé, improvvisamente e inesorabilmente, stravolgersi.
"Il trattato sulla tolleranza" (1763), che prese spunto dalla vicenda di un commerciante ugonotto di Tolosa condannato a morte ingiustamente per l'omicidio del figlio, è un vero e proprio "manifesto" per la libertà e il valore universale della tolleranza religiosa. È un'opera che apre il cosiddetto periodo dei Lumi e costituisce una delle basi ideologiche della Rivoluzione francese. Prefazione di Salvatore Veca.
"Terra degli uomini" "è un libro che narra di esperienze di volo, di viaggi sulla superficie terrestre, di persone incontrate, di riflessioni maturate" e dal quale emergono con tutta la loro "terrificante bellezza" cielo e mare, montagne e deserti: così scrive Anne Morrow Lindbergh, moglie del celebre trasvolatore dell'Atlantico e aviatrice lei stessa, del libro uscito nel 1939 in Francia e negli Stati Uniti. Tra le indimenticabili avventure vissute da Saint-Exupéry e qui narrate, il celebre incidente del 1935 nel deserto libico che ispirò "Il piccolo principe". "Il pilota e le potenze naturali" è il capitolo di "Terra degli uomini" che Saint-Exupéry scrisse per l'edizione americana del libro e che non fece in tempo a inserire nell'edizione francese: resoconto di un'avventura nei cieli della Patagonia devastati da un ciclone e ulteriore testimonianza di come la pratica del volo significhi un modo diverso di guardare la terra e di percepire il reale. Con uno scritto di Anne Morrow Lindbergh.
Basta un istante per cambiare il corso del destino: un fuoriprogramma, un contrattempo. Un semplice sguardo tra un uomo e una donna. Kyle e Coryn appartengono a due mondi lontani, due orbite che mai avrebbero potuto incontrarsi. Lui è una giovane rockstar, sempre in giro per il mondo; lei è prigioniera del suo ruolo di moglie e madre in una gabbia dorata, sottomessa a un marito geloso che la considera al pari di uno dei suoi tanti oggetti di lusso, da sfoggiare e possedere. Un giorno, mentre è bloccato nel traffico di San Francisco, Kyle decide di cambiare strada. Una brusca sterzata, un incidente. E l'incontro con Coryn: ai due, è sufficiente uno sguardo per innamorarsi, un altro sguardo per riconoscersi. Perché Kyle sa leggere la paura negli occhi della donna, la stessa paura che, da bambino, vedeva negli occhi di sua madre, e che lo ha reso incapace di provare felicità. Da quel momento, amare Coryn e desiderare di salvarla sono la stessa cosa. E anche se a dividerli ci sono ostacoli insormontabili, i loro destini adesso sono legati per sempre: soltanto insieme potranno guarire le ferite che si portano dentro e tornare finalmente a vivere.
"Il Piccolo Principe" è una delle opere letterarie più famose e lette del Ventesimo secolo, venduta in circa centoquaranta milioni di copie e tradotta in oltre duecento lingue. Pur concepito come un libro per l'infanzia, il racconto è diventato nel tempo un vero e proprio "cult", amato anche dagli adulti, ripreso in numerose trasposizioni cinematografiche. Al centro della narrazione una storia di amore e amicizia, incardinata su un pilota d'aerei precipitato nel Sahara che incontra uno strano bambino, il Piccolo Principe, che gli dice di essere lì piombato da un lontano asteroide, su cui vive da solo assieme a tre vulcani e una piccola rosa, da lui amata incondizionatamente. Dopo aver vagabondato per molti pianeti, il Piccolo Principe incontra alla fine, giunto sulla Terra, una volpe del deserto dalle lunghe orecchie, che lo supplica di addomesticarla. In questa scena c'è forse la chiave di volta dell'intero racconto, il suo cuore emotivo: la nostalgia struggente di un'amicizia pura. Il grande classico per l'infanzia ma anche per gli adulti, nella nuova, versione di una delle più brave traduttrici italiane. Prefazione di Claudia Gamberale. Età di lettura: da 8 anni.
"Ora sto scrivendo un libro sul volo di notte. Ma, nel suo significato più intimo, è un libro sulla notte", scriveva Antoine de Saint-Exupéry alla madre in una lettera da Buenos Aires. In effetti, "Volo di notte" (1931), il romanzo che ha consacrato il talento letterario di Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944), scritto durante quel soggiorno in Argentina, non è soltanto una delle prime opere dedicate a quegli anni eroici, ancora pionieristici, dell'aviazione civile; è anche, e forse soprattutto, il libro di una "contesa", dove la conquista del cielo deve confrontarsi e scontrarsi con tutti gli ostacoli posti non solo dalla natura, con le sue notti senza luce, i suoi picchi montani, le sue tempeste e cicloni, ma persino con quell'altro "senso della vita" rappresentato dalla moglie del pilota Fabien, quella "normalità" che Rivière, il responsabile di quei rischiosi voli notturni, sente di dover combattere strenuamente. "Se fossi giusto - pensa Rivière - un volo di notte sarebbe ogni volta una probabilità di morte". Ma non gli interessa essere giusto, non è con la giustizia che si conquista il cielo notturno; e se una "silenziosa fraternità" lo unisce ai suoi piloti, questa non può intralciare l'inflessibilità di quella "fede da costruttori" secondo la quale "una volta tracciata la rotta, non si può non proseguire".
La vita di pilota e i reportage scritti per alcuni giornali costituiscono la materia di questa opera affascinante. Il libro, pubblicato nel 1939 su suggerimento di André Gide e premiato nello stesso anno dall'Académie française, si compone di una raccolta di episodi che, senza tener conto di tempi e di luoghi, offrirono all'autore del "Piccolo Principe" l'occasione per elaborare esperienze di volo, sensazioni, emozioni, appunti di viaggio e riflessioni sulla vocazione dell'uomo nel mondo. La parte principale del libro si riferisce a un atterraggio di fortuna nel cuore del Sahara, in seguito a un incidente aereo. Nel deserto, Saint-Exupéry conosce il segreto della solitudine, ed è proprio questa che gli fa scoprire la sua interiorità, la libertà, il senso della vita. Scrive: "Essere uomo vuol dire precisamente essere responsabile... Vuol dire essere fiero di una vittoria riportata dai compagni. Vuol dire sentire che, posando la propria pietra, si contribuisce a costruire il mondo".
Un giorno, alla corte di Enrico II e Caterina de' Medici, fa la sua apparizione una giovane donna di stupefacente bellezza. La sua grazia abbaglia tutti i cortigiani, ma la misteriosa adolescente sembra del tutto impermeabile alle lusinghe della galanteria e della mondanità; la madre, infatti, le ha ispirato sentimenti virtuosi e l'ha messa in guardia contro le insidie amorose. Il principe di Clèves, tuttavia, riesce a conquistare la sua stima e a sposarla. L'amore-passione è ancora, per l'eroina di questo romanzo - che è a giusto titolo considerato il primo, sorprendente esempio di romanzo psicologico moderno - un territorio sconosciuto. Il destino le farà incontrare, intempestivamente, un uomo giovane e bello, fra i più desiderati della corte: il duca di Nemours. I due si innamorano a prima vista durante un ballo memorabile che è fra le pagine più note della letteratura francese, ma il duca preferisce non manifestare subito i segni della propria passione; e la principessa, dal canto suo, si oppone con tutte le forze a un sentimento che la turba per la sua natura indecifrabile e la violenza che lo caratterizza. La ferma volontà di restare fedele a un marito premuroso e buono, che nutre per lei un amore profondo, le impedisce peraltro di contemplare la possibilità di una relazione adulterina. Inizia così un romanzo di formazione singolare, che sovverte radicalmente il copione galante e anticipa temi e atmosfere della grande stagione del romanzo settecentesco. Introduzione di Isabella Mattazzi.