Luglio 1945. I tre uomini più potenti del mondo Truman, Churchill e Stalin, a capo di USA, Gran Bretagna e Russia, siedono al tavolo delle trattative alla fine della seconda guerra mondiale, a Potsdam. In quell'occasione, il presidente americano informa Stalin che gli Stati Uniti sono pronti a usare un'arma devastante: la bomba atomica. Ma il leader sovietico non sembra troppo sorpreso da questo tragico annuncio. Anche l'URSS sta preparando le sue testate nucleari, grazie all'opera di uno scienziato sfuggito alle persecuzioni naziste e rifugiatosi in Gran Bretagna: il dottor Klaus Fuchs. In possesso di informazioni di vitale importanza per americani e inglesi, il famoso progetto Manhattan per lo sviluppo della bomba atomica, Fuchs decide invece di affidare ogni dato in suo possesso al KGB. E il suo lavoro di spionaggio, oltre alle sue indiscusse conoscenze tecniche, cambieranno per sempre il mondo: da quel momento, infatti, due grandi blocchi si fronteggeranno per quasi cinquant'anni. È la scintilla della guerra fredda, combattuta su un piano totalmente diverso da quello del conflitto appena conclusosi: non avviene più sui campi di battaglia, ma a colpi di codici cifrati, agenti segreti, spionaggio e controspionaggio.
È l'ultimo giorno di università, e per due ragazzi sta finendo un'epoca. Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali. Si sono appena laureati, l'indomani lasceranno l'università. È il 15 luglio 1988, e per la prima volta Emma e Dexter si amano e si dicono addio. Lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza, sempre consapevole dei suoi privilegi, delle sue possibilità economiche e sociali. Ad attendere Emma è invece un ristorante messicano nei quartieri nord di Londra, nachos e birra, una costante insicurezza fatta di pochi soldi e sogni irraggiungibili. Ma per loro il 15 luglio rimarrà sempre una data speciale. Ovunque si trovino, in qualunque cosa siano occupati, la scintilla di quella notte d'estate tornerà a brillare. Dove sarà Dexter, cosa starà combinando Emma? Per venti anni si terranno in contatto, e per un giorno saranno ancora assieme. Perché quando Emma e Dexter sono di nuovo vicini, quando chiacchierano e si corteggiano, raccontandosi i loro amori, i successi e i fallimenti, solo allora scoprono di sentirsi bene, di sentirsi migliori. Comico, intelligente, malinconico, Un giorno cattura l'energia sentimentale delle grandi passioni: i cuori spezzati, l'intricato corso dell'amore e dell'amicizia, il coraggio, le attese e le delusioni di chiunque abbia desiderato una persona che non può avere.
Terranova, 1919: gli aviatori Alcock e Brown fanno rotta sull'Irlanda nel primo tentativo di trasvolata atlantica senza scalo, affidandosi, per esorcizzarne gli orrori, a un bombardiere modificato della Grande Guerra. Dublino, 1845: in tournée oltreoceano per promuovere la sua sovversiva autobiografia, Frederick Douglass trova negli irlandesi un popolo aperto alla rivoluzionaria causa dell'abolizionismo, nonostante la devastante carestia che impone ai poveri sofferenze terribili persino agli occhi di uno schiavo americano. New York, 1998: lasciata a casa la giovane moglie e un figlio appena nato, il senatore George Mitchell parte per Belfast con il compito di condurre a termine le trattative di pace nella martoriata Irlanda del Nord. Questi tre emblematici viaggi sono legati tra loro da una misteriosa lettera che attenderà un secolo prima di essere aperta, e dai destini di quattro donne determinate a curare le ferite della vita con la dolce ostinazione della femminilità.
Gilbert e Eirene: inglese lui, orfano in fuga dall'Europa devastata dalla seconda guerra mondiale; inglese di madre greca ed egocentrica lei. Due ragazzini allo sbando, sullo sfondo di un'Australia sconosciuta e insidiosa per degli stranieri senza guida e tutela. Conosceranno le umiliazioni scolastiche, la solitudine e un amore semplice e insieme complesso, figlio dei loro travagli interiori, disperato e tenero come loro. L'ultimo romanzo dell'autore di "L'occhio dell'uragano". Un'opera totale, in cui il flusso di coscienza dei personaggi, la cura estrema dei dettagli, l'attenzione spasmodica al trascorrere del tempo, e l'esplorazione dei segreti e delle emozioni famigliari, fanno emergere una piccola epopea di vita quotidiana, dove ciò che può sembrare banale e dimesso diventa momento rivelatore di quella verità esistenziale che ama sempre nascondersi.
Chi conosce i libri di Ian Fleming sa che l'agente 007, in realtà, indaga sempre e soltanto sulle ossessioni private del suo autore. Come, qui, il commercio internazionale di diamanti, che Fleming scoprì leggendo un lungo pezzo uscito nel 1954 sul "Sunday Times" a proposito di un traffico di preziosi fra New York e la Sierra Leone (gli stessi set del romanzo) , e poi dedicandosi quasi per un anno a ricerche e interviste negli Stati Uniti. A leggerlo bene, "I diamanti sono per sempre" è quindi una specie di reportage romanzesco, e una delle sorprese che ci riserva sono le maniacali descrizioni di bar, ristoranti, alberghi, motel, autostrade, deserti americani: polaroid estremamente nitide, che messe l'una accanto all'altra raccontano un sogno che poco a poco si trasforma in un incubo - ad aria condizionata. Poi arrivano le sorprese che in fondo ci aspettiamo, come i crudeli rituali e le infernali macchinazioni della malavita americana, ricostruiti con la demoniaca precisione cui Fleming ci ha abituato. Un quadro già complesso, ma quando entra in scena la Bond Girl più spiccia e sentimentale di tutte, Tiffany Case, le cose si complicano quasi troppo - persino per Bond.
Nel 1890 Conrad si recò per sei mesi in Africa: ne ritornò quasi in fin di vita, con un bagaglio di ricordi, disillusioni e "disgustosa conoscenza" da cui, nove anni dopo, sarebbe nato "Cuore di tenebra". Marlow, il protagonista, viene ingaggiato da una compagnia commerciale e mandato in Congo. Qui, viaggiando tra gli orrori del colonialismo, incontra Kurtz, enigmatico personaggio reso folle dalla solitudine e da una "volontà di potenza" nella quale la civiltà bianca rivela il suo vero volto: quel "cuore di tenebra" che non è tanto l'oscurità della wilderness africana, quanto l'identità - la colpa - dell'uomo europeo.
Unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato nel 1847, "Cime tempestose" narra la passione di Heathcliff, trovatello orgoglioso e ribelle, per Catherine, legata a lui da un sentimento che non le dà pace neppure dopo il matrimonio con il ricco Edgar Linton. Attorno a questo nucleo centrale si costruisce un romanzo d'amore che via via si rivela una tormentata vicenda di vendetta. Le deserte e ventose lande dello Yorkshire, le sue brughiere aspre e selvagge sono l'indimenticabile sfondo di una storia in cui si fondono le suggestioni delle grandi tragedie shakespeariane e il clima romantico ottocentesco. Nella temperie di esasperata sensibilità tipica del Romanticismo, "Cime tempestose" si segnala per la finezza del disegno psicologico e per un senso di commossa interiorità che sembra precorrere alcune tra le più mature conquiste del romanzo inglese del primo Novecento come i capolavori di Joyce e Virginia Woolf. Con uno scritto di Joyce Carol Oates. Prefazione di Charlotte Brontë.
Secondo le intenzioni del suo autore "Il mastino dei Baskerville" non avrebbe mai dovuto vedere la luce: nel racconto "L'ultima avventura", infatti, pubblicato nel 1893, Sherlock Holmes era precipitato da una cascata. Ma, costretto dalle insistenze del pubblico e dell'editore, Arthur Conan Doyle dovette far "resuscitare" il suo celebre personaggio. Il risultato è questo romanzo del 1902, il più famoso di Conan Doyle e probabilmente il suo capolavoro. La storia del cane demoniaco che si aggira per le brughiere, sospettato di essere l'autore di una serie di efferati delitti, rimane ancora oggi un gioiello della narrativa, non solo gialla.
Tra i più bei racconti lunghi di Conrad, tra i più sottilmente inquietanti e misteriosi pur nella lineare semplicità della vicenda, "La linea d'ombra" riassume nella breve esperienza di un ufficiale di marina al suo primo comando una intera esistenza. Prigioniero di una bonaccia che costringe la sua nave all'immobilità assoluta, circondato da un equipaggio i cui membri cadono progressivamente vittime della febbre gialla, senza alcuna possibilità di chiedere e ottenere aiuto, il protagonista conosce, nel breve arco di tempo di un viaggio che diviene simbolo della vita, le miserie e le grandezze della condizione umana. Messo a confronto con la sofferenza, la follia, le insondabili forze della natura, oltrepasserà infine "la linea d'ombra", quel confine elusivo, a tratti inafferrabile, che segna il passaggio dalla giovinezza all'età matura. Con un saggio di Italo Calvino. Introduzione di Ian Watt.
Un capitolo della storia morale d'Irlanda: secondo la definizione di Joyce, "Gente di Dublino" (1914) è la spietata e nichilista radiografia di una città, del suo ambiente e dei suoi abitanti in quindici racconti brevi, quindici schizzi esistenziali che hanno per protagonisti i "reietti dal banchetto della vita". Storie in equilibrio fra elemento realistico e simbolico, che mescolano angoscia e disperazione. Epifanie, rivelazioni di una verità tragica, ma anche comica, che hanno odore "di cenere, di erbe macerate e di immondizia". Un libro che Joyce ha rigorosamente architettato sullo schema che sarà proprio di tutte le sue opere maggiori, da "Ulisse" a "Finnegans Wake": la vita dell'uomo, dell'intera umanità.
Scritto tra 1605 e 1608, dopo "Otello" e "Re Lear", "Macbeth" mette in scena la vicenda di Macbeth che, già vassallo di re Duncan di Scozia, divorato dall'ambizione e dalla brama di potere dopo che tre streghe gli hanno profetizzato un futuro da sovrano, insieme alla moglie progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono. Definita dagli studiosi, di volta in volta, tragedia dell'assassinio, del male, della dannazione, dell'ambizione, della paura, l'opera è dominata dalle figure di Macbeth e di Lady Macbeth. Grandi nell'infamia, ma non monolitici nella loro crudeltà, i due protagonisti sono preda di contraddizioni e incertezze che conferiscono loro quella grandezza tragica in cui si manifesta la sublime capacità di Shakespeare di indagare l'animo umano. Con un saggio di Yves Bonnefoy. Introduzione di Paolo Bertinetti.
Commedia fantastica, "Sogno di una notte di mezz'estate" fonde con un'immaginazione sovranamente libera mitologia greca, leggende cavalleresche e folclore celtico, in una vicenda fatta di filtri d'amore, suggestioni della filosofia neoplatonica e farsesche rappresentazioni teatrali. Scritto negli ultimi anni del XVI secolo, questo insolito e fiabesco dramma intreccia le vicende delle nozze di Teseo, duca d'Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, con quelle di due coppie di innamorati che si perdono e si inseguono in un bosco-labirinto popolato di fate e folletti. In quel luogo, in quella notte, il mondo dei mortali entra in contatto con quello degli spiriti e le due dimensioni finiscono per rispecchiarsi l'una nell'altra, confondendosi, in un'esaltazione del potere dell'immaginazione e della teatralità della vita nella quale è impossibile capire cosa sia sogno e cosa realtà. E se non sia il sogno la vera realtà. Con uno scritto di Hugo von Hofmannsthal. Introduzione di Anna Luisa Zazo.