Agosto 1922. La Parma popolare dell'Oltretorrente resiste alle squadre fasciste di Italo Balbo. Guido Picelli è alla testa degli Arditi del Popolo nell'ultimo episodio di opposizione rivoluzionaria all'incalzare della dittatura. Picelli e Balbo, il mito socialista e il camerata fascista, rivivono nei ricordi di un vecchio Ardito, il giorno dei funerali di Mario Lupo nel 1972, quando lo scontro fra sinistra extraparlamentare e neofascisti riconduce quasi naturalmente agli avvenimenti di cinquant'anni prima. Fra memoria storica e invenzione narrativa, Pino Cacucci evoca quelle giornate di lotta e i suoi protagonisti.
Un uomo, senza identità e senza coscienza della Storia, si immerge in un archivio condominiale vecchio di settant'anni e rimane catturato da quel formicolare di vite, quasi cercasse le radici e le ragioni di un'esistenza senza scopo. Nella sua quotidianità entrano come ventate le liti domestiche di un passato remoto, i drammi delle persone vicine ma anche i grandi drammi delle guerre di ieri e di oggi, storie che hanno composto il passato comune e che ora compongono le sue giornate.
L'imprevisto irrompe nel quotidiano di quattordici donne tutto sommato comuni, con una vita tutto sommato ordinaria. E spesso il ribaltamento dell'ordinario nello straordinario - e viceversa - apre le porte all'umorismo. Ciascuna delle protagoniste dei quattordici brevi racconti possiede, come ogni donna, qualcosa di assolutamente originale, unico e forse un po' magico. Con lo spirito di chi riesce a cogliere il comico anche dall'osservazione del quotidiano, l'autrice guida il lettore in una bizzarra galleria di personaggi femminili.
Sicilia, 1963. Maria Rosalia Inzerillo, più conosciuta come la "Mennulara" (la raccoglitrice di mandorle), è morta. Domestica della famiglia Alfallipe e amministratrice del suo patrimonio, la Mennulara è però soprattutto un mistero per la popolazione del paese. Tutti ne parlano perché si favoleggia sulla ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perchè sanno e non sanno, perché c'è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. Senza di lei Orazio Alfallipe avrebbe dissipato proprietà e rendite. Senza di lei Adriana Alfallipe, una volta morto il marito, sarebbe rimasta sola in un palazzo enorme. Senza di lei i figli di Adriana e Orazio sarebbero cresciuti senza futuro.
In questa composita raccolta Flaiano descrive luoghi dell'Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all'autodistruzione: come l'intellettuale romantico e decadente che sospende un'assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato "a tavola sparecchiata". E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove "i cattivi umori della terra cristallizzano" e generano quel Blu di Prussia "velenoso, sordido, intelligente...".
Pensava di insegnare all'università, e si trova a fare il bibliotecario per caso. Dopo un lungo fidanzamento, ha sposato Virginia e si sono trasferiti da Roma al piccolo paese di Montemori, dove lei insegna e lui svolge una non meglio precisata "attività di studioso". Coinvolto dal comune nella preparazione delle celebrazioni per il centenario del fondatore dell'industria locale, comincia a indagare su una fabbrica inquinante e pericolosa, e su amori del passato. Starnone firma un romanzo breve, ironico, ora amaro, ora divertente, in cui si uniscono impegno politico, denuncia sociale, follia d'amore.
1992: vent'anni dopo la morte di Mussolini, il nuovo Duce non è stato proclamato. Un Triumvirato, espressione delle varie correnti del Partito Nazionale Fascista, regge l'Impero, nell'attesa di un difficile accordo che risolva il grave nodo della successione. Nonostante l'incertezza politica, l'Italia continua a essere una superpotenza che estende il suo dominio dalla Russia alla Somalia. Nel Medio Oriente, però, la situazione precipita. A Baghdad, Yasser Arafat, presidente della Federazione Araba, costituita da un potente gruppo di nazioni musulmane, viene ucciso in seguito a un attentato messo in atto da un partito estremista, che ha per simbolo la mezzaluna nera, guidato da uno sceicco imprendibile e sanguinario.
Una giornata di luce. Una macchina impazzita, uno schianto fuori dalla scuola, un attimo che spezza, insieme alla vita dei suoi figli, anche quella di Marella. Il dopo è una caduta lenta e inesorabile in un abisso di oscurità e di disperazione. Niente ha più senso, né il matrimonio, né il lavoro, né gli amici. Nemmeno i tentativi di Alessandro, padre e marito, ugualmente travolto da un lutto incomprensibile riescono a distoglierla dai suoi incubi. Ma un giorno Marella sente delle voci e vede una piccola ombra attraversare le stanze. Sono loro, i suoi bambini. E, solo per loro, Marella ritorna a vivere, in un gioco di sotterfugi e dissimulazione per nascondere a chi la considera pazza quelle presenze.
L'inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere pescato per caso in alto mare. L'incrocia Montalbano mentre nuota al limite dello stordimento per lavarsi di dosso una notte di cattivi pensieri e malumori. I fatti politici, certi eventi di repressione poliziesca, l'atteggiamento verso gli immigrati: tutto cospira a farlo sentire un isolato, e il cadavere anonimo, destinato a restare senza giustizia, archiviato da banale caso di clandestino immigrato, sembra armonizzarsi macabramente con il suo senso di solitudine. Per il commissario è una sfida, che lo scuote dal proposito di dimettersi, e lo spinge in una inchiesta doppia, su delitti apparentemente indipendenti e accomunati solo dalla ferocia.
I due tomi indivisibili raccolgono tutte le poesie di Pasolini, con diverse novità rispetto all'edizione Garzanti del 1993. Tra queste, la proposta di alcune raccolte del tutto (o quasi) inedite, come l'esperimento "L'italiano è ladro", il lungo poema in forma di sceneggiatura "Bestemmia", i 112 sonetti de "L'hobby del sonetto". Nuova è anche la proposta di sessanta testi del Pasolini traduttore di poesia.